
NBA, Tony Parker (agli Hornets) e tutti gli altri: quando le maglie sembrano "sbagliate"
Sono spesso stati le bandiere delle proprie squadre, per anni i simboli di una città e di una franchigia. Poi, solitamente sul finire della carriera, cambiano squadra, magari alla ricerca di un titolo. Ma vederli con i nuovi colori è spesso uno shock. Ecco i casi più clamorosi di giocatori con indosso maglie "sbagliate"...

Sono spesso stati le bandiere delle proprie squadre, per anni i simboli di una città e di una franchigia. Poi, solitamente sul finire della carriera, cambiano squadra, magari alla ricerca di un titolo. Ma vederli con i nuovi colori è spesso uno shock. Ecco i casi più clamorosi di giocatori con indosso maglie "sbagliate"...

TONY PARKER, Charlotte Hornets | Dopo 17 stagioni in maglia nero-argento, quella degli Spurs, vederlo nel celeste degli Hornets è sembrato strano a tanti. Forse anche a lui. Dovremo abituarci nel corso di questa stagione

MICHAEL JORDAN, Washington Wizards | Nella Capitale, dopo due anni di ritiro dalle scene, MJ ha sfidato il tempo ed è tornato in campo alla soglia dei 40 anni, riuscendo in imprese a suo modo leggendarie (20 punti di media, l’unico giocatore capace di segnare 40 punti a 40 anni). Ma non vederlo con il bianco-rosso-nero dei Bulls continua a far strano…

KEVIN GARNETT, Brooklyn Nets | A lungo il simbolo dei Minnesota Timberwolves, Garnett è riuscito a legare il suo nome anche all’immaginario dei Boston Celtics, vincendo il titolo del 2008 e ancorando la difesa di una squadra leggendaria. Ma con la divisa dei Nets qualcosa invece stona

ALLEN IVERSON, Memphis Grizzlies/Detroit Pistons | Qualsiasi immagine di Allen Iverson che non lo veda con indosso una maglia dei “suoi” Philadelphia 76ers automaticamente non appare “giusta”, che sia quella dei Memphis Grizzlies o, prima ancora, dei Detroit Pistons (chiudiamo un occhio su quella dei Denver Nuggets)

DENNIS RODMAN, Los Angeles Lakers | Solo 23 gare in gialloviola per “Il Verme” (ancora meno a dire la verità con la maglia dei Dallas Mavericks, solo 12) ma vedere Rodman con una divisa diversa da quella di Pistons e Bulls è quasi scioccante. Ancora più coi colori che furono di Chamberlain, West, Magic e Kobe

PATRICK EWING, Seattle Supersonics | La sua scelta alla n°1 al Draft 1984 ha fatto storia: da allora Patrick Ewing è sempre stato un simbolo dei New York Knicks, protagonista delle grandi battaglie dei playoff degli anni ’90. E né a Seattle né a Orlando ci si ricorda molto di lui

SHAWN KEMP, Orlando Magic | In coppia con Gary Payton, nei Supersonics degli anni ’90, “The Reignman” è stato un autentico giocatore di culto della NBA. Poi è arrivato il trasferimento a Cleveland, ma la sua comparsata in Florida con la maglia dei Magic (un anno, 79 partite) è quasi finita nel dimenticatoio

JASON KIDD, New York Knicks | Dallas, Phoenix e New Jersey hanno goduto degli anni migliori della carriera di J-Kidd, un autentico fenomeno in cabina di regia. Ma vederlo vestito di blu-arancio (76 partite nel 2012-13) rimane davvero stranissimo

KARL MALONE&GARY PAYTON, Los Angeles Lakers | Raggiungendo Shaq&Kobe, l’ex leggenda degli Utah Jazz e il grande playmaker dei Seattle Supersonics dovevano trascinare i Lakers all’ennesimo anello. Invece è arrivata la sconfitta in finale 2004 contro i Pistons e il ricordo davvero strano di Malone e Payton in gialloviola

GARY PAYTON, Milwaukee Bucks | Che “The Glove” sia fortemente identificato con i Seattle Supersonics è confermato dal fatto che sembra assurdo non solo vederlo in maglia Lakers ma anche in quella dei Milwaukee Bucks, con cui ha disputato solo 28 gare. Lasciando un segno tutt’altro che indelebile

ROBERT PARISH, Charlotte Hornets/Chicago Bulls | “The Chief” nella fantasia di tanti tifosi NBA degli anni ’80 era il totem al centro dell’area dei Celtics a completare un “Big Three” che vedeva anche Larry Bird e Kevin McHale. Nessun’altra versione di Parish è considerata “accettabile”, né in maglia Bulls né con gli Hornets

DOMINIQUE WILKINS, Orlando Magic | Si dice “The Human Highlights Film” e si pensa alla divisa rossa&gialla degli Atlanta Hawks, la n°21 di Dominique Wilkins. Sono davvero in pochi, invece, a ricordarselo nel cameo con gli Orlando Magic, tappa finale della sua carriera (solo 27 gare)

SCOTTIE PIPPEN, Houston Rockets | Come per Michael Jordan, dopo aver legato il suo nome ai Bulls della leggenda (6 titoli in 8 anni negli anni ’90) difficile immaginarsi Scottie Pippen altrove. A Portland ci è rimasto quattro stagioni, ma del precedente passaggio in Texas con i Rockets (un anno, 50 gare) pochi ricordi

RASHEED WALLACE, Atlanta Hawks | Il vero “Gronchi rosa” NBA, il pezzo pregiato, la maglia inseguita da tutti i collezionisti. Perché, lasciati i suoi Portland Trail Blazers, Rasheed Wallace prima di approdare a Detroit (e vincere un titolo NBA) gioca una sola gara in maglia Atlanta Hawks. Il re delle stranezze, anche qui…

HAKEEM OLAJUWON, Toronto Raptors | L’uomo che ha portato a Houston gli unici due titoli NBA della storia, legando il suo nome a quello dei Rockets per 17 stagioni, ha chiuso la sua carriera a nord del confine, per un’ultima stagione in maglia Raptors. Ma chi se la ricorda?

WALT FRAZIER, Cleveland Cavs | Il suo n°10 è tra le maglie ritirate dei New York Knicks, a cui “Clyde” ha portato in dote gli unici due titoli NBA della storia della franchigia. Ma gli ultimi 3 anni della sua carriera lo hanno visto a Cleveland, per un totale di 66 partite. Che non sono passate alla storia

DAVE COWENS, Milwaukee Bucks | Anche per Cowens – un decennio con due titoli NBA e il titolo di co-rookie dell’anno – l’associazione che viene a tutti naturale è quella con i Boston Celtics, che non a caso gli hanno ritirato la sua maglia n°18. Qui invece lo vediamo in una delle 40 gare disputate con i Bucks, al ritorno sui parquet NBA dopo due anni di ritiro