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NBA Preseason: Denver batte il Re all'esordio, vincono Bulls e Celtics

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I Nuggets vincono a San Diego contro i Lakers, debutti per Jabari Parker con Chicago e Julius Randle con New Orleans, Boston e Charlotte scendono in campo per la seconda volta in tre giorni: i risultati delle sfide di preseason

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Los Angeles Lakers-Denver Nuggets 107-124

Si gioca a San Diego, ma tutto il pubblico (che ha pagato a caro prezzo il tagliando per esserci alla prima di LeBron James in maglia Lakers) è concentrato soprattutto sui giallo-viola. Oltre al n°23 sono tanti i volti nuovi sul parquet nella squadra di Luke Walton, così come gli esperimenti e i tentativi per provare a capire come amalgamare un gruppo ancora molto eterogeneo. Rondo a portare palla, con James pronto a reclamare i suoi spazi e i suoi possessi. Poi Lance Stephenson in uscita dalla panchina schierato per un breve lasso di tempo in cabina di regia (bastano due palle perse per cambiare anche questo). Nel quarto periodo un tentativo anche con Brandon Ingram, a conferma del fatto che la scritta “lavori in corso” resterà affissa ancora a lungo fuori dallo spogliatoio dei Lakers. Dall’altra parte invece i Nuggets sono certamente più rodati, con un convincente Juan Hernangomez da 19 punti in uscita dalla panchina e un gruppo composto soprattutto da giocatori confermati dalla scorsa stagione. Isaiah Thomas, l’acquisto estivo più importante di Denver e ex di giornata, resta fuori per scelta di coach Malone, in una sfida in cui i Nuggets provano a scappare invano nel primo tempo, per poi bissare nel secondo e fare definitivamente il vuoto nel quarto periodo. Una gara che non conta a livello di risultato, ma che lascia già un bel po’ di indicazioni per il futuro.

Chicago Bulls-New Orleans Pelicans 128-116

Prima partita allo United Center per i Bulls, già colpiti dalla sfortuna nella scorse ore e costretti a rinunciare per i prossimi due mesi a Lauri Markkanen a causa di un infortunio al gomito. A far felice coach Hoiberg ci ha pensato però Zach LaVine, apparso in splendida forma e soprattutto molto motivato: “È stato straordinario sin da quando è tornato dall’infortunio”, sottolinea l’allenatore di Chicago. “In estate ha fatto un lavoro fantastico, sta provando in tutti i modi a fare un ulteriore passo in avanti. Questa gara ci lascia in dote un bel po’ di interrogativi, ma Zach è stato eccezionale. Ha già messo in mostra tante delle cose che ci siamo detti in questa off-season”. Alla sirena finale sono 21 punti in 24 minuti, nonostante non arrivino canestri dalla lunga distanza. Poco importa, visto anche l’approccio positivo di un Jabari Parker da 15 punti, otto rimbalzi e quattro assist. Dall’altra parte invece si rivedono Anthony Davis, Jrue Holiday e soprattutto due nuovi arrivati, partiti in quintetto e pronti a prendersi spazio nel roster dei Pelicans: Julius Randle, schierato nel ruolo di Nikola Mirotic (rimasto a riposo) e Elfrid Payton in cabina di regia. Una gara vinta negli ultimi dieci minuti dai Bulls (quelli in cui a preoccupare New Orleans è soprattutto l'infortunio alla caviglia destra di Jahlil Okafor), che sembrano aver preso sul serio queste amichevoli. L’importante è tenere alta la tensione e l’attenzione anche dopo il 16 ottobre.

Boston Celtics-Charlotte Hornets 115-112

Partita tirata (e per alcuni brevi spazi anche combattuta) tra Charlotte e Boston al TD Garden, con i padroni di casa che non si snaturano neanche in preseason e si confermano come una delle squadre più battagliere della Lega. Gordon Hayward gioca 21 minuti e questa per i Celtics è un’ottima notizia, a prescindere dal boxscore da quattro punti e 1/7 al tiro. A mettere punti a referto infatti ci pensa soprattutto Kyrie Irving che resta quasi 30 minuti sul parquet e chiude con 20 punti e quattro assist, chiaramente smanioso di ritrovare forma e ritmo. Tra i ragazzi di coach Borrego invece da sottolineare soprattutto la prova di Miles Bridges, protagonista in uscita dalla panchina: per lui 23 punti (+14 di plus/minus) in uscita dalla panchina, tirando 9/12 dal campo e 4/6 dall’arco, conditi anche con sei rimbalzi. Una prestazione trascinante che rimette in corsa gli Hornets negli ultimi istanti di gara, giunti fin sul -3 a pochi secondi dal termine. La palla a quel punto finisce nelle mani del rookie degli Hornets, che si libera bene al tiro, ma non trova neanche il ferro, permettendo a Boston di catturare il rimbalzo e vincere il match. Un modo per fare esperienza e capire cosa vuol dire prendere tiri pesanti al TD Garden, la via migliore per sfruttare queste amichevoli di preseason.