Da quest'anno i giocatori possono calzare scarpe di tutti i colori, ma alcune regole rimangono: una di queste vieta "materiali lucidi e/o riflettenti", quelli invece presenti sul tallone della scarpa ideata dall'artista di Chicago. Che per questo potrebbe non superare l'esame NBA
NIENTE PIÙ LIMITI ALLE SCARPE: NE VEDREMO DI TUTTI I COLORI!
Più di 30 anni fa è toccato al primo modello delle Air Jordan – le scarpe pensate per un giovanissimo talento dei Chicago Bulls chiamato Michael Jordan – inizialmente rifiutate dalla lega perché in contrasto con i regolamenti sulle colorazioni accettate sui parquet NBA. Oggi, più di tre decenni dopo, il caso sembra ripetersi: proprio nella stagione in cui la lega di Adam Silver ha deciso di permettere a ogni atleta di calzare scarpe di qualsiasi colore, il nuovo modello di Yeezy prodotto da Kanye West per adidas (e atteso sui campi con il via della nuova stagione) sembra destinato a essere bandito dai parquet. Il motivo è semplice: all’altezza del tallone la scarpa presenterebbe “un materiale riflettente e brillante”, caratteristica in contrasto con le (minime) indicazioni ancora rimaste attive con la nuova regolamentazione NBA. Un caso simile era successo già nel 2013 con le scarpe pensate da Nike (e in particolare da Jordan Brand, l’azienda nata proprio dai successi della Air Jordan e poi divenuta entità a se stante, capace di un fatturato annuale da oltre 3 miliardi di dollari) per i 10 anni di collaborazione con un testimonial di eccezione, Carmelo Anthony. Le M10 non superarono infatti l’esame della lega per via di una componente metallico sul tallone della scarpa: questo particolare – esattamente come quello luminoso che sembra adornare la scarpa ideata dal controverso rapper di Chicago – è difatti in contrasto con le normative NBA in quanto, nel riflettere le luci delle arene, “è potenzialmente disturbante per gli spettatori al palazzetto e per quelli a casa davanti alla tv”. C’è da dire che la versione definitiva del nuovo modello di Yeezy pensato appositamente per i parquet NBA – versione che gli uffici marketing e licenze della lega sono chiamati ad approvare – non è ancora stata svelata, e il potenziale rifiuto si basa per il momento soltanto su quanto trapelato attraverso i social dello stesso West, che ha raccontato di aver lavorato “su oltre 300 versioni diverse negli ultimi tre anni”.
Chi è già pronto a mettersi ai piedi le Yeezy
Nel caso Kanye e adidas scegliessero di rinunciare al tallone luminoso/riflettente, sembra che la NBA non abbia ulteriori problemi con l’approvazione del modello, un modello che già parecchie superstar della lega – anche non direttamente legate al brand delle tre strisce – hanno fatto sapere di voler portare in campo. Tra questi c’è ovviamente lo sneaker addict per eccellenza, Nick Young (che già in passato era sceso in campo con un paio di Yeezy lifestyle, neppure pensate per il basket), ma anche Donovan Mitchell degli Utah Jazz, John Wall e Kelly Oubre Jr. degli Washington Wizards e Brandon Ingram dei Los Angeles Lakers. Potere del brand ma anche dell’immagine personale di Kanye West, ultimamente sempre più al centro di controversie e polemiche social: l’ultima per aver postato una sua immagine mentre indossa il cappellino rosso pro-Trump con lo slogan “Make America Great Again”, foto commentata assicurando che “non daremo più in outsourcing le nostre attività ad altri paesi [ma] costruiremo fabbriche e industrie qui in America, per creare posti di lavoro”. Un impegno che l’artista di Chicago vorrebbe veder rispettato anche con le Yeezy destinate ai campi NBA, “che saranno prodotte in America”, assicura: “Apriremo una fabbrica a Chicago”.