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Mercato NBA: Minnesota-Jimmy Butler, continua il tira e molla. Torna in gruppo o viene ceduto?

NBA

Passano i giorni, ma Jimmy Butler continua a rimanere nel limbo: non è ancora tornato in gruppo (complice un infortunio al polso) ma non è neanche stato scambiato (come chiesto da settimane). Una situazione di stallo che non aiuta nessuna delle parti in causa, ma che non viene risolta per le alte richieste dei T'Wolves sul mercato

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Sono passate ormai due settimane da quando Jimmy Butler ha reso noto ai Minnesota Timberwolves – e di conseguenza al resto del mondo – il suo desiderio di andarsene il più in fretta possibile. Nel frattempo però il Media Day, il training camp e le prime partite di preseason sono passate, e Jimmy Butler continua a essere virtualmente un giocatore di Minnesota, anche se non si è ancora unito alla squadra. All’inizio del training camp coach Tom Thibodeau, che è anche presidente della franchigia, aveva fatto sapere che il giocatore sarebbe stato “scusato” dalla prima settimana di attività della squadra per i postumi di un problema al polso, ma che – se non fosse stato scambiato prima – si sarebbe aspettato prima o poi un suo ritorno in gruppo. Anzi, secondo alcuni il piano era quello fin dall’inizio: tirare la situazione il più possibile per costringere Butler a tornare in squadra e convincerlo a rimanere fino alla fine del suo contratto. Al momento non c’è alcuna indicazione né in un verso né nell’altro: Butler è ancora ben lontano dalla squadra (si è visto qualche volta al campo d’allenamento, ma sempre mentre i compagni erano fuori città) e non ci sono passi in avanti per quanto riguarda un suo possibile scambio.

Le offerte di Houston e Miami, la resistenza di Thibodeau

Adrian Wojnarowski ha offerto aggiornamenti su entrambi i fronti: per quanto riguarda il suo ritorno in gruppo, l’insider di ESPN ha scritto che Thibodeau dovrebbe spingere Butler a tornare ad allenarsi in vista della regular season, ma che al momento la guardia sente ancora dolore al polso e non ha ancora deciso se tornare con la squadra oppure no. Se la situazione dovesse protrarsi e se Butler non riuscisse a fornire giustificazioni mediche per la sua assenza, teoricamente i T’Wolves potrebbero multarlo, anche se vorrebbe dire inasprire ancora di più dei rapporti ai minimi storici – anche perché l’ostruzionismo di Minnesota nelle trattative con le altre squadre hanno irritato non poco Butler e quelli attorno a lui. Sul fronte scambi, infatti, non si registrano sviluppi imminenti: al di là dei tentativi insistenti degli Houston Rockets, negli scorsi giorni sembrava che uno scambio con i Miami Heat stesse procedendo, ma i T’Wolves chiedevano come minimo Josh Richardson, Bam Adebayo e una scelta protetta al Draft 2019, oltre all’inserimento del contratto indigesto di Gorgui Dieng e dei suoi 48 milioni di dollari nei prossimi tre anni. Una richiesta difficile da soddisfare visti i tanti milioni in ballo e la confusione che regna in casa Minnesota, con il proprietario intenzionato a risolvere la situazione il prima possibile e i dirigenti invece ancora restii a separarsi dalla loro superstar, per il quale richiedono un prezzo estremamente alto (specialmente per un giocatore in scadenza di contratto). In ogni caso, qualcosa dovrà succedere da qui all’inizio della regular season, perché prolungare ancora questa situazione di stallo non è di aiuto a nessuno.