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NBA 2018-2019, tutto quello che c'è da sapere sulla Central Division

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Un raggruppamento in cui Milwaukee sembra essere la favorita, nonostante lo scorso anno i sorprendenti Indiana Pacers diedero del filo da torcere anche ai Cavaliers di LeBron James. Cleveland, senza il suo Re, sprodonda invece sul fondo assieme a Chicago, mentre Detroit va a caccia di riscatto con coach Dwane Casey

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Negli ultimi quattro anni il vincitore della Eastern Conference è sempre passato da queste latitudini, conferma costante del dominio di LeBron James anche dopo essere tornato nella sua Cleveland. Adesso però è partita la caccia alla successione, visto che i Cavaliers appaiono svuotati di buona parte della loro forza senza il n°23. Milwaukee sembra essere la favorita a raccoglierne l’eredità, grazie al talento della stella più luminosa della Division e al carisma di un allenatore che spera di costruire attorno ad Antetokounmpo il sistema perfetto per esaltarne le doti. Brook Lopez è l’unica aggiunta degna di nota, in un quintetto molto simile negli uomini, ma che proverà a seguire indicazioni tattiche ben diverse. Chi invece non ha intenzione di cambiare nulla, felice della crescita avuta negli ultimi 12 mesi, sono i Pacers, guidati neanche a dirlo da un Victor Oladipo sempre più All-Star. Il ruolo da outsider spetta ai Detroit Pistons di coach Dwane Casey, pronto a ripartire lontano da Toronto e a godersi una coppia di lunghi invidiabile come Griffin-Drummond (nonostante la Lega stia andando in un’altra direzione a livello tecnico). A Chicago invece hanno già ricominciato a fare i conti con la sfortuna, orfani di Lauri Markkanen per due mesi e alla ricerca di un’identità (soprattutto difensiva) lontana anni luce. Bulls e Cavaliers infatti appaiono come due delle peggiori squadra della Lega, invischiate in una battaglia che dopo poco potrebbe diventare convenientemente al ribasso.

La novità: I NUOVI ALLENATORI

Il vero cambiamento sul parquet, come già sottolineato da tre mesi a questa parte, è operazione più di sottrazione che di aggiunta nella Central Division. Non c’è LeBron James, e i nuovi arrivati non sembrano minimamente paragonabili in quanto a caratura e talento. La vera rivoluzione è stata dunque più che altro tecnica, con due nuovi allenatori pronti a lasciare la loro impronta e andarsi a prendere il loro posticino (nel caso dei Bucks magari neanche tanto piccolo) ai playoff. Mike Budenholzer infatti avrà per le mani uno dei gruppi più intriganti e stimolanti della Lega, sia per talento che per dimensioni fisiche. Il tutto da miscelare al meglio, dopo che gli anni sotto la guida di Kidd non hanno permesso ad Antetokounmpo&co. di fare il definitivo salto di qualità. Milwaukee vuole andare a caccia di un posto al sole, implementando la produzione di un gruppo che dovrà supportare un talento unico come il greco. Discorso diverso invece per i Pistons, che in corsa qualche mese fa hanno inserito nei loro ingranaggi un All-Star come Blake Griffin. Un lusso non da poco a Est che Dwane Casey dovrà riuscire a far produrre di fianco ad Andre Drummond, cavalcando magari un’inedita rivisitazione del passato (in cui le due torri sotto canestro andavano ancora di moda). Un’avventura stimolante per il miglior allenatore della passata stagione, che spera di ricevere ben altro riconoscimento la prossima primavera.

La superstar: GIANNIS ANTETOKOUNMPO

Tutto lo aspettano e in tanti immaginano che la sua capacità di incidere e determinare possa diventare ancora più rilevante. Giannis Antetokounmpo è alle soglie di quella che potrebbe essere la stagione più importante della sua carriera, la definitiva consacrazione di uno dei migliori 10 giocatori NBA. Andare più su vorrebbe dire mettere le mani sul premio di MVP (a cui si è già candidato “con i fatti” in passato) e soprattutto diventare determinante facendo aumentare in maniera esponenziale il numero di vittorie dei suoi Bucks. Milwaukee è una squadra che vuole diventare grande e competitiva ai playoff dopo tanti anni d’attesa: per riuscirci il primo a fare un deciso passo in avanti dovrà essere proprio Antetokounmpo.

La sorpresa: JABARI PARKER

Lo scorso anno in pochi avrebbero risposto a questa domanda “Victor Oladipo”, il nome che con il senno di poi sarebbe stato giustamente il più indicato, visto anche il premio di giocatore più migliorato raccolto a fine stagione. Al momento dunque diventa complicato immaginare chi possa avere un impatto così al di sopra delle attese, a partire da Jabari Parker – che nella Central Division ha già giocato negli ultimi anni, ma vestendo la maglia dei Bucks. Questa estate invece è tornato a Chicago, la sua città natale e quella che aspetta di trovare un nuovo leader tecnico ed emotivo. Lo speaker dello United Center ha già ricominciato a urlare durante la presentazione “From Chicago…” come ai tempi di Derrick Rose, mentre in campo una (s)fortunata combinazione di eventi gli ha già liberato spazio nei pressi del ferro. Con l’infortunio di Markkanen nei prossimi due mesi Parker potrà giocare nella posizione da quattro a lui prediletta, con un occhio sempre particolare alla sua condizione fisica. Stare bene è l’obiettivo primario, al resto poi penserà il campo.

Il rookie: COLLIN SEXTON

A Cleveland, orfani del più grande giocatore della storia della franchigia e di uno dei più importanti della Lega, avevano un’unica misera speranza di rilancio. Una flebile opportunità di riscatto rappresentata dalla prima scelta dei Brooklyn Nets, unico reale benefit della trade che ha portato Kyrie Irving a Boston. Una chiamata che è diventata l’ottava per poi materializzarsi in Collin Sexton, al quale difficilmente si potrà chiedere di essere James sin dalla sua prima partita NBA. Con Trae Young e Luka Doncic andati via prima del previsto al Draft, i Cavaliers hanno scelto lui perché convinti del fatto che il rilancio debba passare prima di tutto nel ruolo di guardia. Un percorso accidentato verso il riscatto, che tuttavia non scoraggerà una personalità importante come la sua.

Il ranking

1.       Milwaukee Bucks

2.      Indiana Pacers

3.      Detroit Pistons

4.      Chicago Bulls

5.      Cleveland Cavaliers