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NBA 2018-19: tutto quello che c'è da sapere sulla Atlantic Division

NBA

Si tratta senza alcun dubbio della division più forte di tutta la Eastern Conference. Almeno tre squadre puntano con convinzione a un posto in finale NBA: chi la spunterà tra Boston, Toronto e Philadelphia?

TUTTA LA PRESEASON NBA SUGLI SCHERMI DI SKY SPORT 

LEBRON JAMES SI PRENDE LO STAPLES CENTER (E IL POSTO DI KOBE)

Fino a qualche anno fa – con i blues quasi eterni delle due newyorchesi e con Philadelphia alle prese con The Process – la Atlantic era considerata una delle division più deboli dell’intera NBA. Tutto il contrario al via della stagione 2018-19: l’ordine finale delle prime tre squadre della Atlantic potrebbe tranquillamente riflettere l’ordine conclusivo della Eastern Conference. Ora che LeBron James ha traslocato sulla costa Ovest Boston, Toronto e Philadelphia puntano tutte con legittime ambizioni a un posto in finale NBA. Quelli che ci sono andati più vicini sono i Boston Celtics, fermatisi a una sola vittoria (quella sfuggita in gara-7 di finale di conference contro Cleveland) dall’affrontare i Golden State Warriors per l’anello 2018. Ma Toronto aveva concluso la stagione con il miglior record a Est (59 vittorie, miglior risultato di sempre) e Philadelphia aveva dimostrato sul finale d’annata (16 successi in fila per chiudere la regular season) di essere pronta a recitare da protagonista, come poi confermato anche nei playoff. I Raptors si sono aggiudicati la division in quattro delle ultime cinque annate (unica eccezione con i Celtics leader della Atlantic nel 2016-17) e, pur perdendo DeMar DeRozan, l’arrivo di Kawhi Leonard li fa restare seri candidati alla corona di squadra regina della Atlantic. Non dovrebbe cambiare troppo neppure l’oroscopo delle due squadre della Grande Mela: sul fondo lo scorso anno (29 vittorie i Knicks, 28 i Nets), New York e Brooklyn puntano già al mercato dei free agent del 2019 per tornare davvero competitive, ma la stagione che sta per partire può già dare delle risposte importanti per capire se le due franchigie newyorchesi sono sulla strada giusta.

La novità: KAWHI LEONARD

La più grande indossa la canotta n°2 dei Toronto Raptors: Kawhi Leonard (dopo LeBron James il pezzo più pregiato sul mercato estivo) è riuscito nell’intento di lasciare San Antonio: non si è accasato a Los Angeles (come avrebbe voluto) ma almeno fino a fine anno porterà il suo talento in Canada, nel tentativo di trascinare i Raptors alla terra promessa chiamata finali NBA. Ci si aspetta da lui molto in attacco (per sostituire i punti di DeRozan), forse ancora di più in difesa: Toronto lo scorso anno ha concesso 115 punti per 100 possessi contro i dieci migliori attacchi NBA, una statistica che deve cambiare se si vuole davvero fare l’ultimo salto di qualità. In Canada l’ex MVP delle finali NBA 2014 non è l’unica faccia nuova: l’altra è quella di coach Nick Nurse, chiamato a rimpiazzare l’allenatore dell’anno della scorsa stagione, Dwane Casey, licenziato ugualmente a fine anno. Menzione speciale anche per un’altra novità che novità davvero non è: Gordon Hayward debutta in maglia Celtics dopo che tutta l’avventura 2017-18 si era esaurita in cinque soli minuti, prima del bruttissimo infortunio che lo ha tenuto ai box per tutto il campionato.  

La superstar: KYRIE IRVING

La point guard dei Celtics – anche lui rientrante da un infortunio che lo ha tolto di mezzo per la parte finale della stagione (playoff inclusi) – è forse il giocatore simbolo dell’intera division, più ancora della coppia di giovani superstar in rampa di lancio a Philadelphia, Joel Embiid & Ben Simmons. Perché Irving è l’unico – con Leonard – a poter già vantare un anello di campione NBA in bacheca, vinto peraltro da protagonista al fianco di LeBron James (sua la tripla decisiva nei secondi finali di gara-7 contro Golden State nel giugno 2016). “Uncle Drew” sembra maturato, pronto a essere il leader di una squadra che punta al titolo, a suo agio nell’essere l’alpha dog di una franchigia leggendaria che aspetta il banner n°18. Il suo primo anno in biancoverde lo ha visto al massimo di carriera per usage rate (a conferma del suo ruolo imprescindibile nell’attacco dei Celtics) e percentuale reale, anche se con lui in campo movimento di palla e percentuali di assist ne risentono un po’: sta a Brad Stevens far fare l’ultimo salto di qualità alla ex point guard dei Cavs. 

La sorpresa: MARKELLE FULTZ

In campo solo 14 gare nella sua stagione da rookie, è diventato in fretta l’oggetto misterioso di casa Sixers. Per via di un infortunio mai capito fino in fondo ma ancora di più per tutto ciò che si è scritto attorno al suo stile di tiro, modificato (senza successo) nel corso dell’anno, forse più per necessità che per scelta, ma che ora – a giudicare dalle prime immagine di prestagione – sembra tornato a essere efficiente. Sul talento del n°20 di Philadelphia non si discute (ha firmato una tripla doppia uscendo dalla panchina contro Milwaukee), se riuscisse a essere il terzo tassello dei “Big Three” targati Sixers potrebbe essere lui la vera sorpresa stagionale, riprendendosi quel palcoscenico da cui una stagione trascorsa quasi interamente ai box lo ha giocoforza allontanato. Tutta da costruire, però, l’intesa con Simmons (compagno di backcourt, solo 51 minuti disputati assieme sul parquet la scorsa stagione) e con Embiid. 

Il rookie: KEVIN KNOX

La provenienza è di quelle 5 stelle (Kentucky) ma a dire il vero nel suo unico anno a Lexington, in mezzo a tanti altri giocatori di talento, Knox non ha collezionato cifre impressionanti. Molto più positive, invece, le impressioni di chi l’ha visto in campo in summer league già con la maglia dei Knicks: un corpo già pronto per la NBA, un’ottima meccanica di tiro con range già da tre punti, buone doti atletiche e solo 18 anni. Se New York deve ripartire guardando al futuro, la matricola da Kentucky è già oggi l’uomo più importante alle spalle di Kristaps Porzingis (il cui ritorno in campo è peraltro avvolto dal mistero – sicuramente non prima di gennaio). 

Il ranking

1.        Boston Celtics
2.       Toronto Raptors
3.       Philadelphia 76ers
4.       Brooklyn Nets
5.       New York Knicks