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NBA, ricaduta al ginocchio per Andre Roberson: altri due mesi fuori, 2018 finito?

NBA

La guardia degli Oklahoma City Thunder ha subito una ricaduta nel processo di recupero dalla rottura del tendine rotuleo subita a gennaio. Verrà rivalutato a inizio dicembre prima di definire i tempi di recupero: il suo 2018 potrebbe essere già finito

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La scorsa stagione degli Oklahoma City Thunder è indiscutibilmente cambiata quando Andre Roberson si è infortunato al ginocchio sinistro nello scorso gennaio: da quel momento in poi la squadra di Billy Donovan ha perso la sua anima difensiva, arrivando fino ai playoff ma venendo eliminata al primo turno dagli Utah Jazz. Questa stagione, purtroppo per loro, non comincia sotto i migliori auspici: i Thunder hanno annunciato che Roberson ha subito una ricaduta nel suo processo di recupero alla rottura del tendine rotuleo e che verrà rivalutato tra due mesi, all’inizio di dicembre. Questo però non significa che la guardia 26enne sarà pronta a tornare in campo per quella data – anzi, Roberson potrebbe non tornare in campo per tutto il 2018, se la squadra non lo riterrà pronto a dare il suo normale contributo. Basti pensare che lui stesso, prima della ricaduta, aveva dichiarato che probabilmente non sarebbe tornato ai suoi livelli prima di Natale. Il problema è sorto nell’ultima settimana per via di una irritazione alla cicatrice del precedente infortunio, tale da causargli un dolore sul quale non poteva continuare ad allenarsi e quindi giocare. Non è neanche la prima volta che quel ginocchio gli dà noie: già nel corso dell’estate la guardia si era dovuta sottoporre a un intervento in artroscopia per ridurre un’infiammazione sviluppata durante la riabilitazione, segno che l’infortunio dello scorso gennaio ha avuto effetti profondi sul fisico del giocatore nominato per il secondo quintetto difensivo nel 2017.

Come cambia la difesa di OKC senza Roberson

I pregi e i difetti della guardia sono noti a tutti. Le sue croniche difficoltà al tiro (25.7% da tre in carriera) hanno sempre rappresentato un grosso ostacolo nella metà campo offensiva, ma in quella difensiva Roberson è stato senza alcun dubbio l’anima della squadra da quando è entrato in rotazione. Basti pensare che il rating difensivo di OKC nella scorsa stagione è passato da 96.4 punti concessi su 100 possessi con lui in campo a 107.6 senza di lui, e che i quattro membri del quintetto base – Russell Westbrook (peraltro anche lui alle prese con problemi al ginocchio in questa preseason), Paul George, Carmelo Anthony e Steven Adams – sono passati da un rating di 95.9 con lui a uno di 110.6 con un qualsiasi altro giocatore al posto di Roberson. E se trovare qualcuno che possa sostituirlo con le stesse caratteristiche è impossibile, anche trovare un modo di ovviare alla sua assenza sarà tutt’altro che semplice.

Ferguson, Abrines o Schroeder: a chi il posto in quintetto?

Data per assodata la promozione di Patrick Patterson in quintetto al posto di Carmelo Anthony, il quinto posto nello starting five di Billy Donovan rimane vacante. Nella scorsa stagione – e all’inizio di questa preseason – il posto è stato occupato dal rookie Terrance Ferguson, che con il suo atletismo e il suo potenziale difensivo è quello che più può andare vicino a replicare l’apporto di Roberson, ricevendo anche degli apprezzamenti dal coach per la sua capacità di apprendimento. Detto questo, Donovan potrebbe anche pensare di cambiare la strutturazione del quintetto: l’ipotesi “soft” è quella di inserire Alex Abrines, probabilmente il miglior tiratore della squadra ma deficitario a livello fisico e difensivo; l’alternativa più forte è quella di schierare Dennis Schroeder al fianco di Westbrook sin dalla palla a due, in modo da avere due trattatori di palla contemporaneamente in campo (per quanto estremamente simili a livello di caratteristiche offensive e difficoltà difensive). A roster ci sono anche giovani in cerca di un’opportunità come Timothe Luwawu-Cabarrot (che a Philadelphia è partito titolare 21 volte in due anni), Abdel Nader e Hamidou Diallo, ma sarebbe strano vederli subito in quintetto davanti a uno dei tre già citati sopra. Difficile che con tutte queste opzioni i Thunder vogliano occupare l’ultimo contratto garantito a disposizione da subito, togliendosi la possibilità di aspettare qualcuno sul mercato dei buyout. Il posto di guardia tiratrice è vacante, e capire chi riuscirà a prenderselo sarà uno dei temi più interessanti della stagione che sta per cominciare.