Il centro dei Sixers chiude con 29 punti ma a uscire vincenti dalla sfida di Shenzhen sono i Mavericks guidati da un ottimo Luka Doncic. Il pubblico locale tributa una standing ovation all'ingresso in campo di Ding Yanyhhang: l'ala di Dallas segna anche un punto dalla lunetta
A PHILADELPHIA LA PRIMA SFIDA CINESE: PROTAGONISTA JJ REDICK
Finisce punto a punto la seconda sfida organizzata dalla NBA in territorio cinese, a Shenzhen, di fronte nella gara di “ritorno” sempre Dallas Mavericks e Philadelphia 76ers (120-114 a favore dei Sixers il primo incontro). A spuntarla nel finale (115-112) questa volta sono i texani, che vedono la tripla del potenziale pareggio di Phila (scagliata da Demetrius Jackson) sbattere contro il ferro proprio alla sirena, ma l’uomo di copertina del match è senza dubbio Joel Embiid. Il centro camerunense domina vicino a canestro e in 28 minuti di campo segna 29 punti, con 11/22 al tiro (ma 0/6 da tre), aggiungendoci anche 7 rimbalzi, 4 assist e 2 recuperi. Per gli interessati spettatori locali, però, a rubare la scena ci ha pensato Ding Yanyhhang, l’ala cinese di due metri a roster con Dallas che ha fatto il suo ingresso in campo (in mezzo a un’autentica ovazione) con 8:33 da giocare nel quarto quarto, riuscendo a iscriversi sul tabellino dei realizzatori mandando a segno un 1/2 nell’unico viaggio in lunetta della sua gara. In una versione dei Mavericks senza Dirk Nowitzki (presente però a Shenzhen, a lui è stato affidato il discorso introduttivo prima della palla a due), Harrison Barnes e DeAndre Jordan (loro due neppure con la squadra), brilla anche – soprattutto nel primo tempo – un Luka Doncic davvero ispirato, che chiude con 15 punti, 3/5 da tre punti, 5 assist e 4 rimbalzi, rimanendo in campo per i primi tre quarti della gara. C’era attesa per lui, ce n’era sul fronte opposto per Markelle Fultz, che se non è un rookie ci assomiglia molto, visto le sole 14 gare disputate la scorsa stagione. Per l’oggetto misterioso dei Sixers una prestazione con luci&ombre, forse più le seconde delle prime: parte in quintetto ma non viene riconfermato tra i primi cinque da coach Carlisle al via della ripresa. Per lui alla fine 6 punti e 4 palle perse in una gara terminata prima del voluto per raggiunto limite di falli (6 in 19 minuti). Dopo essere stato il protagonista della prima sfida cinese, JJ Redick esce dalla panchina per coach Brown, gioca 25 minuti e va comunque in doppia cifra (10 punti), obiettivo raggiunto anche da Robert Covington (18 con 7/16) e da un più che positivo Ben Simmons (non lontano dalla consueta tripla doppia, con 10 punti, 9 rimbalzi, 6 assist ma anche troppe palle perse, ben 7). Sul fronte Mavericks buone notizie per Rick Carlisle dalle riserve in regia: se Dennis Smith è il titolare inamovibile, sia JJ Barea (14 punti) che il rookie Jalen Brunson (11) dimostrano di poter garantire un rendimento affidabile.