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NBA: i Miami Heat a un passo da Butler, poi l'affare sfuma "per colpa" di Minnesota

NBA

Nei giorni scorsi la trattativa tra Heat e T'wolves era in dirittura d'arrivo, ma la squadra di Tom Thibodeau ha deciso di alzare per l'ennesima volta la richiesta mandando tutto all'aria. Adesso ricucire i rapporti sembra meno semplice del previsto

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La situazione tra Jimmy Butler e i Minnesota Timberwolves con il passare delle ore sta diventando sempre più intricata, complicando non poco i piani della squadra di Tom Thibodeau. Il report di Adrian Wojnarowski su ESPN racconta nel dettaglio gli ultimi sviluppi della trattativa con gli Heat, l’unica franchigia che ha manifestato reale interesse in queste ultime settimane e arrivata a un passo dal mettere le mani sul n°23 dei T’wolves. Nei giorni scorsi infatti l’affare sembrava essere giunto a conclusione, portando anche Minnesota a condividere con Miami le informazioni mediche sulla condizione fisica di Butler - uno degli ultimi tasselli prima di chiudere l’accordo. I due proprietari inoltre avevano manifestato la speranza che potesse esserci l’opportunità di chiudere a breve, prima che gli stessi T’wolves decidessero di cambiare le condizioni della trade per l'ennesima volta, alzare la posta e mandare tutto all’aria. Miami dopo un lungo tira e molla infatti aveva addolcito la sua posizione su Josh Richardson, disposta a includerlo nello scambio, ma poi è stata obbligata dall'ulteriore rilancio a tirarsi indietro di fronte all’ennesima giravolta di Minnesota. Una scelta che ha mandato in fumo giorni di trattativa e che al momento non sembra chiusa, ma che dovrebbe ripartire eventualmente da nuovi presupposti. I T’wolves infatti non hanno intavolato altri contatti degni di nota; per questo a Minneapolis la strada della Florida continua a essere l’unica realmente percorribile. Al tempo stesso il proprietario Glen Taylor sta spingendo in ogni modo Tom Thibodeau e lo staff dirigenziale a trovare un accordo il prima possibile, che ora come ora non sembra alle porte. Dal canto suo Miami aspetta, forte dell’esclusività della trattativa e della volontà dello stesso Butler: il n°23 dei T’wolves infatti sa che agli Heat la prossima estate potrebbe firmare un accordo da 190 milioni di dollari in cinque anni (Miami infatti acquisirebbe anche i Bird Rights del suo contratto, potendo così sforare il salary cap per rifirmarlo a giugno). Al momento però manca ancora la base: Minnesota vuole prendere Richardson, liberarsi del contrattone di Gorgui Dieng e non perdere scelte per “convincere” una terza squadra a partecipare alla trade. Troppe pretese per una squadra che non sembra avere grande potere contrattuale.