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NBA, i risultati della notte: Doncic vince al debutto in casa, Jokic fa la storia

NBA

Debutto vincente in casa contro Minnesota per il rookie sloveno, protagonista con 26 punti. Il centro serbo dei Nuggets firma una tripla doppia senza errori al tiro che non si vedeva da oltre 50 anni. Successi per Toronto, Boston e Philadelphia nonostante le assenze di Leonard, Hayward e l’infortunio di Simmons. Charlotte vince a Miami con super Kemba Walker

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Denver Nuggets-Phoenix Suns 119-91

Una tripla doppia così, probabilmente, non l’ha mai vista nessuno. Bisogna risalire al lontano 1967 per trovare una prestazione come quella messa assieme da Nikola Jokic contro i Phoenix Suns, e quando si torna così indietro nel tempo il nome da associare è inevitabilmente quello di Wilt Chamberlain. Fino a stanotte era stato lui l’unico in grado di realizzare (due volte) una tripla doppia da 30 punti senza errori al tiro, cosa che è riuscita a Jokic con 35 punti, 12 rimbalzi, 11 assist e 11/11 al tiro nella sfida dominata contro i Suns. Il centro serbo ha aggiunto anche un clamoroso “zero” alla voce palle perse (che però ai tempi di Wilt non venivano conteggiate), rendendo ancora più unica una gara il cui unico neo è un singolo tiro libero sbagliato (10/11). Insieme a Jokic ci sono anche i 26 punti di Jamal Murray e altri tre compagni del quintetto in doppia cifra, anche se la cattiva notizia arriva da Will Barton. L’ala dei Nuggets ha subito un brutto infortunio all’anca ed è stato trasportato fuori dal campo in evidente stato di dolore, chiudendo la sua partita a quota 14 punti con 5 rimbalzi e 4 assist in poco più di 19 minuti. Per i Suns, invece, di cattive notizie ce ne sono state parecchie: si salva solo Devin Booker con 25 punti, mentre per il resto il frontcourt è stato dominato, in particolare un Deandre Ayton da soli 5 punti con 2/7 al tiro e 5 falli in 22 minuti.   Tutta esperienza da mettere in cascina per il resto della stagione.

Dallas Mavericks-Minnesota Timberwolves 140-136

Dopo la brutta sconfitta all’esordio sul campo di Phoenix, i Dallas Mavericks inaugurano l’era di Luka Doncic con una vittoria casalinga ad altissimo punteggio in cui a splendere è proprio la stella del debutto sloveno. I suoi 26 punti lo rendono il top-scorer della squadra, che è riuscita ad avere la meglio degli ospiti grazie ai 22+10 di DeAndre Jordan (alla prima davanti ai tifosi che fino all’anno scorso lo fischiavano sonoramente) e i 19 di Dwight Powell, Wesley Matthews e Dennis Smith Jr., decisivo nell’ultimo quarto con 10 e, soprattutto, con il gioco da tre punti che ha spezzato la parità a 6 secondi dalla fine. Doncic alla fine ha chiuso con 6 rimbalzi, 3 assist e 8/16 al tiro (4/9 da tre) e pur commettendo anche 6 palle perse sembra poter diventare rapidamente il beniamino del pubblico di Dallas. In casa T’Wolves invece è stata risparmiata la trasferta a Jimmy Butler, che dopo aver vinto la sfida coi Cavs è rimasto a Minneapolis nell’attesa di essere ceduto, ma almeno a inizio gara i suoi compagni non lo hanno fatto rimpiangere, realizzando 46 punti nel solo primo quarto. I migliori della sfida sono stati Karl-Anthony Towns con 31 punti e un redivivo Derrick Rose con 28 dalla panchina, a cui si aggiungono i 22 con 9 assist di Jeff Teague e i 19 di Andrew Wiggins.

Washington Wizards-Toronto Raptors 113-117

A Kawhi Leonard viene risparmiato il back-to-back in trasferta dopo le fatiche della sfida vinta contro Boston, e allora tocca a Kyle Lowry riprendersi in mano la squadra. Il playmaker dei canadesi suggella la sua eccellente settimana d’apertura della stagione mettendo assieme una prestazione da 28 punti e 12 assist, portando i Raptors al successo sul campo di Washington insieme ad altri sei compagni in doppia cifra (16 a testa per Ibaka e Valanciunas). Si tratta della seconda sconfitta casalinga in fila per gli Wizards, a cui non servono i 32 punti di Bradley Beal (autore della sua tripla numero 869 in carriera, record di franchigia superando Gilbert Arenas) e i 25 con 6 assist di John Wall. Una sconfitta che ha fatto infuriare coach Scott Brooks, finito negli spogliatoi in anticipo per proteste nei confronti degli arbitri dopo una serie di fischi che non gli sono piaciuti, anche se di problemi ce ne sono parecchi anche senza guardare alla terna arbitrale: ancora senza vittorie, gli Wizards sono attesi sulla costa ovest per un tour di cinque partite che comincerà lunedì a Portland e li porterà poi a Oakland, Sacramento, L.A. (sponda Clippers) e Memphis.

New York Knicks-Boston Celtics 101-103

Back-to-back in trasferta anche per i Celtics, che devono giocarsela fino all’ultimo per avere ragione dei New York Knicks. A mettere la firma sul successo è ancora una volta Jayson Tatum, protagonista non solo con una doppia doppia da 24 punti e 14 rimbalzi, ma anche con il difficilissimo canestro del +3 a 21.1 secondi dalla fine. Dopo altri due liberi per tenere i suoi a un possesso di vantaggio, il numero 0 dei Celtics ha però rischiato di rovinare tutto commettendo fallo su Trey Burke e regalandogli i tre tiri liberi del pareggio: per fortuna sua e dei biancoverdi il playmaker di New York ha sbagliato il primo dei tre tiri in lunetta, con i Knicks che non sono riusciti a recuperare il rimbalzo sul terzo libero per provare a pareggiare. Senza Gordon Hayward tenuto a riposo per non forzare ulteriormente la caviglia sinistra, Kyrie Irving e Marcus Morris hanno dato man forte a Tatum con 16 punti a testa, mentre per i Knicks i migliori sono stati Tim Hardaway Jr. con 24 e Enes Kanter in doppia doppia a 17+15. Brutte notizie per il rookie Kevin Knox, uscito per una distorsione alla caviglia: le prime lastre hanno dato esito confortante e la prima diagnosi indica i tempi di recupero in 2-4 settimane.

Philadelphia 76ers-Orlando Magic 116-115

Anche la terza forza ad Est porta a casa la vittoria, anche se facendo più fatica del previsto. Per superare la resistenza dei Magic i Sixers hanno bisogno di un’invenzione di J.J. Redick, autore di una tripla dal palleggio in spazi ridottissimi a 17 secondi dalla fine per portare i suoi avanti di due. Redick ha poi commesso fallo su Aaron Gordon mandandolo in lunetta a 10 secondi dalla fine, ma l’ala dei Magic ha sbagliato il secondo tiro libero e la preghiera finale di Terrence Ross non ha trovato neanche la retina. Alla fine Redick è stato l’eroe della gara con 31 punti e 10/20 al tiro (8 triple) uscendo dalla panchina, a cui si aggiungono i 32+10 di Joel Embiid (19 nel solo primo tempo) e le doppie cifre di Covington (12) e Saric (13). La cattiva notizia per i Sixers è l’uscita dal campo nel primo quarto di Ben Simmons, alle prese con un dolore alla schiena che gli ha impedito di giocare più di 7 minuti e 41. In casa Magic sono 31 i punti di Evan Fournier oltre alla tripla doppia di Nikola Vucevic (27, 13 e 12) e i 20 di Gordon, in una gara in cui entrambe le squadre hanno tirato sopra il 50% dalla linea da tre punti (17/34 per Philadelphia e 16/29 per Orlando).

Miami Heat-Charlotte Hornets 112-113

Partita tiratissima anche a Miami. Il grande protagonista è ancora una volta Kemba Walker che ha aggiunto altri 39 punti al suo bottino, portandosi a quota 106 punti segnati in 105 minuti distribuiti su tre partite e superando quota 10.000 in carriera. Il punto numero 106 della stagione è stato il più importante finora, poiché conquistato dalla lunetta dopo essersi andato a guadagnare un fischio a favore quando mancavano 0.5 secondi dalla fine, sbagliando poi appositamente il secondo libero e mettendo fine alla gara. Gli Hornets hanno però rischiato di sprecare un vantaggio che nel corso del terzo quarto era arrivato a toccare quota 26 punti, prima di subire la furiosa rimonta dei padroni di casa guidati da Dwyane Wade, miglior marcatore della sfida con 21 punti e il canestro del pareggio a 12 secondi dalla fine correggendo un suo stesso errore. Alla fine però non sono bastati neanche i 20 punti di Goran Dragic e i 19 con 10 rimbalzi di Rodney McGruder, mentre in casa Hornets il secondo miglior marcatore è stato Malik Monk con 15.

Chicago Bulls-Detroit Pistons 116-118

Altro finale in volata anche a Chicago, dove gli eroi di serata per i Pistons rispondono ai nomi di Ish Smith e Blake Griffin. Il primo ha segnato i suoi 15 punti tutti nella ripresa, tra cui il canestro della vittoria a 5 secondi dalla fine, mentre il secondo — oltre a chiudere con 33 punti e 12 rimbalzi con 5/7 da tre punti — ha impedito a Zach LaVine di prendersi il tiro della vittoria con un’ottima difesa individuale. La guardia dei Bulls ha comunque chiuso con 33 punti e 12/22 al tiro, in una partita in cui nessuna delle due squadre è andata oltre i 10 punti di vantaggio e ci sono stati ben 10 avvicendamenti nella guida del punteggio con 11 parità. Tutto il quintetto dei Pistons ha chiuso in doppia cifra, mentre per i Bulls si registrano 19 punti per Justin Holiday e 17 di Cameron Payne. Solo 13 dalla panchina in meno di 24 minuti per Jabari Parker, uscito dagli spogliatoi senza parlare con la stampa.

Indiana Pacers-Brooklyn Nets 132-112

Tutto facile per i Pacers, che passeggiano contro i Brooklyn Nets mandando in doppia cifra la bellezza di nove giocatori, guidati dai 25 punti di Victor Oladipo e tra cui si è visto anche Kyle O’Quinn, autore di 14 dei suoi 16 punti nell’ultimo quarto prendendosi i minuti dell’assente Domantas Sabonis (contusione al ginocchio). Sono state ben 20 le palle perse forzate dalla difesa dei Pacers, che hanno vinto 30-12 il conto dei punti derivati da recuperi e hanno scavato il solco a cavallo di terzo e ultimo quarto con un parziale di 13-0, dopo aver guidato per tutto il secondo tempo. Agli ospiti non bastano i 19 punti a testa di Joe Harris e Caris LeVert e neanche delle eccellenti percentuali al tiro pesante (43.2%, 16/37) per evitare la settima sconfitta consecutiva sul campo dei Pacers.