In campo la sfida diretta l'ha vinta Embiid, che non ha tardato a sottolinearlo nel post-gara nonostante il ko dei Sixers: "Gli sono entrato in testa". Drummond invece, espulso ma vincente, ha preferito rispondere via Twitter: "Torna a casa attore"
BLAKE GRIFFIN DA RECORD: MAI NESSUNO COME LUI IN CASA PISTONS
Pochi giocatori in NBA possono vantare la fama di provocatori che Joel Embiid è riuscito a conquistare con meno di 100 partite da professionista disputate nella Lega. E nonostante i suoi Sixers abbiano perso in volata contro i Pistons, c’è una battaglia che il lungo camerunense continua a vincere ogni volta che scende sul parquet contro Detroit: il testa a testa con Andre Drummond. “Ormai gli sono entrato sotto pelle. Abbiamo perso – racconta Embiid a fine gara – per questo non posso permettermi di fare trash talking, ma lui sa bene che non è in grado di marcarmi. Ma la loro vittoria è stata frutto di uno sforzo di squadra: Blake Griffin ha giocato una grande partita, noi invece dobbiamo pensare alla prossima sfida e provare a fare un lavoro migliore”. Il boxscore di Embiid in effetti è di tutto rispetto: 33 punti, 11 rimbalzi e sette assist e un’espulsione portata a casa in un momento delicato della sfida. Drummond infatti cade con tutte le scarpe nelle ripetute provocazioni del giocatore dei Sixers, lamentando prima un fallo che gli arbitri non riscontrano e incassando il primo tecnico. Nel quarto periodo poi, un contatto dopo una conclusione di Embiid viene accentuato in maniera evidente dal camerunense (che rotola a terra in maniera abbastanza comica), scatenando la rabbia del n°0 dei Pistons che becca il secondo tecnico ed è costretto a terminare in anticipo la sfida. “Buttatelo fuori”, inizia a urlare un divertito Embiid, sorridente fino a quando non è uscito sconfitto dal parquet: “Nel momento del secondo tecnico si può chiaramente vedere che mi ha colpito e la sua mano finisce sul mio volto. È un problema suo, mi sembra chiaro di essergli entrato in testa”. Alla sirena finale sono 14 punti con 6/20 al tiro per Drummond, a cui si aggiungono cinque sanguinose palle perse. Embiid magari esagererà nei toni, ma la sostanza resta quella: il centro dei Pistons soffre un sacco l'uno contro uno sul parquet contro un avversario così mobile.
La risposta di Andre Drummond via Twitter: "Sei un attore da Emmy"
Le questioni tecniche però restano fuori anche dalla diatriba seguita sui social. Drummond infatti glissa ogni incontro con i giornalisti nel post-partita, ma impugnato lo smartphone non esita nel rispondere a un tweet di Keith Pompey che riportava l’intervista e le parole di Embiid, sottolineando il concetto della sudditanza psicologica del giocatore dei Pistons nei confronti dell'avversario: “Davvero? Se fosse vero non dovrebbe essere così felice di vedermi uscire dal campo, no? A pensarci così sembra una dichiarazione sciocca. Io mi sono preso la vittoria e tu, attore che merita di vincere l’Emmy, goditi il volo di ritorno a casa”. Un commento piccato via Twitter a cui è seguito un retweet del video dell’azione incriminata con una lettura ben specifica. “Letteralmente il più grande giocatore della Lega scende in campo per simulare?”, con tanto di tag a entrambi i giocatori interessati. Embiid, di solito molto attivo e già coinvolto in passato in diversi scontri social con gli avversari, non ha (ancora) risposto. Magari lo farà nelle prossime ore o più saggiamente aspettare il nuovo incrocio sul parquet: ce ne sono altri tre in stagione, a noi toccherà soltanto aspettare le prossime puntate della serie.