In Evidenza
Tutte le sezioni
Altro

Per continuare la fruizione del contenuto ruota il dispositivo in posizione verticale

NBA, Derrick Rose da record: 50 punti e vittoria Minnesota contro Utah

NBA

L'MVP del 2011 gioca la sua miglior partita degli ultimi anni, fissa il nuovo personale massimo in carriera e regala ai T'wolves il successo in volata contro gli Utah Jazz: "È una gioia che non riesco a descrivere", commenta uscendo in lacrime dal parquet

TUTTI GLI HIGHLIGHTS DELLA NOTTE

LE REAZIONI DELLA LEGA ALLA SUPER PARTITA DI ROSE

LEBRON NON SBAGLIA AI LIBERI: VINCONO I LAKERS, SHOW DEGLI WARRIORS

SPURS, TUTTO FACILE CONTRO I SUNS: 14 DI BELINELLI

Condividi:

Minnesota Timberwolves-Utah Jazz 128-125

Alla sirena finale le lacrime prendono il sopravvento, una commozione trattenuta a stento al termine di 48 minuti perfetti. Dentro ci sono anni di sofferenze, infortuni e sogni infranti. Derrick Rose esce a fatica dal campo, stretto nell’abbraccio dei compagni e chiaramente emozionato al termine della sua miglior partita dei suoi ultimi sei anni. La più significativa della sua carriera. Una gara da 50 punti, il suo massimo in carriera, raccogliendone 34 nel solo secondo tempo, ben 15 nel combattuto quarto periodo. Nei 41 minuti sul parquet Rose tira 19/31 dal campo, aggiungendo quattro triple, sei assist e la stoppata a due secondi dal termine che impedisce a Dante Exum di trovare il fondo della retina con la possibile tripla del pareggio. “Ho fatto degli sforzi enormi per farmi trovare pronto, non riesco bene a spiegarlo con le parole”, commenta a bordocampo. La folla lo accarezza, lo coccola mentre esce tra due ali di tifosi che urlano “M-V-P!”; una sensazione già provata tante volte in carriera, ma mai così toccante. “Ha un grande coraggio, una grande umiltà e un carattere fortissimo – sottolinea Thibodeau – ha attraversato tantissime difficoltà nella sua carriera. È molto probabilmente una delle persone più toste che abbia mai avuto in squadra”. Canestri pesanti e decisivi nel regalare ai T’Wolves il successo contro Utah, nonostante la nuova puntata del tormentone Jimmy Butler: nelle ore precedenti la partita infatti a far discutere era stata l’assenza programmata del n°23 di Minnesota. Indiscrezioni hanno raccontato di un colloquio con Thibodeau, descritto come una sorta di ultimatum che avrebbe posto fine alla sua partecipazione alle gare con i T’wolves fino a quando non fosse stata portata a termine la trade richiesta da Butler da oltre un mese. Il coach di Minnesota ha subito smentito, parlando di “dolori fisici dovuti alla mancata partecipazione al training camp”. Tutto nella norma, almeno a parole, tanto che Butler dovrebbe raggiungere la squadra a San Francisco, con la speranza di scendere in campo contro gli Warriors tra due giorni. Per una serata però i tifosi non hanno pensato a lui, Derrick Rose si è preso meritatamente la scena.

Non solo Rose: vittoria cruciale per Minnesota

Una partita decisa dalle giocate dell’MVP del 2011, celebrato anche negli spogliatoi dai compagni di squadra: “Ha fatto un sacco di giocate, realizzato tanti tiri complicati. È riuscito a piazzare la giocata giusta al momento più opportuno, facendo letteralmente un po’ di tutto”, commenta Quin Snyder, che incassa con i suoi Jazz la prima sconfitta in trasferta della stagione. Con la tripla dall’angolo che ha pareggiato il match a quota 119, Rose ha superato il suo massimo in carriera in regular season (44, il precedente era 42) ed eguagliato quello ai playoff; raccolto nel 2011 con i Bulls. Alla sirena finale tutto il quintetto di Minnesota chiude in doppia cifra, riabbracciando Andrew Wiggins (19 punti con 8/17 al tiro), ma ancora senza Jeff Teague infortunato. Karl-Anthony Towns ne mette 28, conditi con 16 rimbalzi e quattro assist, mentre dall’altra parte il miglior realizzatore di squadra è Donovan Mitchell con i suoi 26 punti, seguito dalla doppia doppia d’ordinanza raccolta da Rudy Gobert (22 punti, 13 rimbalzi). Una gara che resterà a lungo nella memoria di molti, la terza oltre quota 40 della carriera di Rose; l’MVP “più vecchio” nel momento in cui mette a referto la prima partita da 50 punti della sua carriera (30 anni e 27 giorni). Un paradosso per il giocatore più giovane a vincere quel premio, la descrizione migliore per spiegare l’emozione di una serata controcorrente ed emozionante.