In casa Spurs comandano le due superstar (26 punti DeMar DeRozan, 22 con 12 rimbalzi per LaMarcus Aldridge) ma anche la panchina ha la meglio su quella di New Orleans. Dei 33 punti delle riserve di coach Popovich, 14 li mette a segno un ottimo Belinelli da 6/10 al tiro
TUTTI GLI HIGHLIGHTS DELLA NOTTE
OLADIPO METTE IL CANESTRO DECISIVO NELLA VITTORIA DI INDIANA SU BOSTON
I RISULTATI DELLA NOTTE: LAKERS PASSANO A PORTLAND, EMBIID SHOW CONTRO DETROIT
Gli Spurs vincono con il loro marchio di fabbrica, la difesa: tengono New Orleans a 17 punti nel primo quarto e a 39 in tutto il primo tempo (entrambi minimi stagionali per la squadra di coach Gentry) assicurandosi così il quarto successo consecutivo che coincide anche con la quinta sconfitta di fila dei Pelicans, partiti 4-0 e poi andati incontro a cinque duri ko, con un margine medio di 14.6 punti. Il vantaggio dei texani all’intervallo è già di 19 punti e la squadra di coach Popovich non deve far altro che controllare il vantaggio nel secondo tempo, affidandosi alle due proprie superstar – DeMar DeRozan chiude con 26 punti, LaMarcus Aldridge ne aggiunge 22 con 12 rimbalzi – e a una panchina che domina quella di New Orleans 33-13, anche grazie ai 14 punti di un ottimo Marco Belinelli. “Non stiamo difendendo, non marchiamo nessuno”, le dure parole di Anthony Davis, rientrante dopo una gara di stop per via del dolore al gomito destro ma incapace – nonostante i suoi 17 punti e 8 rimbalzi – di trascinare i suoi alla vittoria. “Cerchiamo di fare le cose difficili invece di quelle semplice: dobbiamo tornare a giocare un basket elementare, semplice”, l’analisi di coach Gentry. Tutto più facile invece a San Antonio, dove il pubblico degli Spurs accoglie con una straordinaria ovazione l’inquadratura di Manu Ginobili sul maxischermo, il primo ritorno del n°20 nero-argento all’AT&T Center. I texani costruiscono la loro vittoria perdendo solo 9 palloni in tutta la gara (cinque dei quali arrivano nel quarto finale, quando ormai la gara è decisa) e trovano una grande prestazione, anche offensiva (15 punti con 5/8 al tiro, suo massimo stagionale) da Dante Cunningham, ancora in quintetto. New Orleans va in lunetta più del doppio delle volte dei padroni di casa (30 liberi tirati contro 14) ma Davis e compagni non ne approfittano, perché le loro percentuali sono disastrose (solo 17/30). Inutili anche i 22 punti e 16 rimbalzi di Nikola Mirotic, contro una squadra più solida ed esperta, che sembra più sul punto di trovare i propri equilibri, come confermato da DeMar DeRozan: “Soprattutto difensivamente stiamo riuscendo a mettere in pratica quello su cui coach Popovich insiste ogni giorno in allenamento”. E le vittorie arrivano.
Belinelli il migliore degli Spurs per plus/minus
Parte dalla panchina come al suo solito Marco Belinelli ma resta in campo la bellezza di 27 minuti, più di due titolari di coach Popovich (23 minuti per Bryn Forbes, 19 per Rudy Gay): è forse questo l’attestato di stima più importante per l’azzurro, che risponde presente chiudendo la gara con il plus/minus più alto di tutti gli Spurs, un ottimo +26. Per Belinelli ci sono 14 punti con 6/10 al tiro (compresa una tripla, quella che a 1:23 dalla fine della gara chiude definitivamente il conto) ma anche 3 rimbalzi, 2 assist e 2 recuperi.