Seguendo l'esempio dei Kings della NHL, la parola "Enough" (Abbastanza) è diventata lo slogan per dire basta all'ennesimo episodio di violenza legato all'uso indiscriminato delle armi da fuoco, la sparatoria di Thousand Oaks che ha fatto 12 vittime
DANILO GALLINARI: "NON SEGNAVO NEMMENO IN UNA VASCA DA BAGNO"
L’ultimo episodio di folle violenza assassina – la sparatoria all’interno del Borderline Bar & Grill di Thousand Oaks, comunità appena fuori Los Angeles (in passato beffardamente votata come “safest place in the US”, il posto più sicuro di tutti gli Stati Uniti) – ha generato una reazione nel mondo NBA che ha visto protagonisti in prima fila L.A. Clippers e Milwaukee Bucks, nel prepartita della prima gara andata in scena a Los Angeles dal momento della tragedia. Mercoledì notte, infatti, Ian David Long – un veterano di 28 anni con precedenti in Marina – ha aperto il fuoco all’interno del locale uccidendo 12 persone e ferendone altre 21, prima di perdere lui stesso la vita. A reazione dell’ennesimo folle gesto di violenza, legato all’uso spesso incontrollato delle armi da fuoco, i Clippers hanno scelto di seguire il gesto fatto dai Kings della NHL e adottare lo stesso messaggio – “Enough” (è abbastanza) – che è finito stampato sulle sopramaglie speciali indossate prima della palla a due contro i Bucks. Sul retro della maglietta, invece, hanno trovato posto i nomi di tutte le 12 vittime: “Crediamo che il problema della violenza figlia dell’uso indiscriminato delle armi da fuoco debba essere portato all’attenzione e regolato”, ha fatto sapere Tobias Harris, uno dei compagni di squadra di Danilo Gallinari a L.A.. “Negli Stati Uniti la gente deve sviluppare più consapevolezza su questo problema. Personalmente non posso far altro che fare le mie condoglianze alle famiglie delle vittime, ma ora è necessario passare all’azione per far sì che non si debba più pregare e fare le condoglianze per altre morti simili in futuro”. Un messaggio simile – anche se con toni ancora più duri e forse un po’ disillusi – era comparso su Twitter un paio di giorni prima dell’ennesima strage a firma dell’allenatore dei Golden State Warriors Steve Kerr. In quella che oggi appare una tragica premonizione, Kerr invitava i cittadini USA a utilizzare l’elezione di metà mandato per mandare a casa dei leader politici incapaci di affrontare con convinzione il problema: “Ho perso il conto di tutti i momenti di silenzio che abbiamo dedicate alle vittime di queste sparatorie di massa prima del via delle nostre partite. I nostri leader politici fanno finta di interessarsi alla questione ma non fanno niente per cambiare la realtà. Usate il voto di martedì per mandarli a casa”.
Malcolm Brogdon: “Usiamo la nostra popolarità per far sentire la nostra voce”
L’idea delle maglie da indossare prima del via è stata prontamente proposta agli avversari di serata – i Bucks – dalla stessa dirigenza dei Clippers, che ha incassato una convinta approvazione: “Come atleti abbiamo una piattaforma enorme da cui far sentire la nostra voce”, ha dichiarato la point guard di Milwaukee Malcolm Brogdon. “Credo sia importante per la nostra organizzazione dimostrare tutto il nostro supporto e mostrare amore e compassione verso le vittime”.