Please select your default edition
Your default site has been set

NBA, brucia la California, il fumo arriva a Sacramento: il mal di testa da incendio di LeBron James

NBA

Il fumo derivante dagli incendi che stanno flagellando la California ha giocato un ruolo anche nella sfida tra Kings e Lakers al Golden 1 Center. Causando qualche problemino al n°23 dei gialloviola ma anche a JaVale McGee e Kyle Kuzma

Gli incendi che stanno flagellando la California negli ultimi giorni (tanto quelli nella cittadina di Paradise, distrutta, che quelli sviluppatisi attorno alle spiagge di Malibu, a Los Angeles) hanno fatto sentire i loro effetti anche a Sacramento, visibili perfino dal Golden 1 Center che nella notte ha ospitato la sfida tra i Kings e i Lakers. Diversi giocatori dei Lakers hanno raccontato di aver visto gli incendi chiaramente dal loro aereo diretto a Sacramento, e anche una volta giunti all’arena le conseguenze degli enormi incendi – che hanno già portato alla morte di almeno 25 persone – sono stati evidenti: “Mi ha condizionato molto”, ha fatto sapere LeBron James ad esempio nel post-partita. Se le sue cifre non lo danno a vedere (25 punti e 7 rimbalzi per lui con 10/18 al tiro), il n°23 gialloviola ha raccontato di aver sofferto di un leggero mal di testa prima di scendere in campo, “che fortunatamente poi è scomparso quando ho iniziato a giocare. Non posso imputarlo a nessun’altra causa se non al fumo degli incendi, che si poteva respirare anche all’interno dell’arena. Questo tipo di inquinamento atmosferico finisce per incidere ovviamente sulla respirazione, e non parlo solo di noi atleti ma di tutte le persone”. JaVale McGee in particolare, visto che il lungo dei Lakers è già soggetto a qualche problema di asma. “Mi faceva male lo stomaco come se fossi affamatissima, ma l’unica spiegazione era il fumo che si poteva respirare all’arena…”, racconta. Gli inservienti del Golden 1 Center sono stati istruiti prima del via della gara di tentare di tenere chiuse le porte d’ingresso all’arena il più a lungo possibile, aprendole solo per far entrare i tifosi ma cercando contemporaneamente di ridurre al massimo l’entrata del fumo dall’esterno. “Respirare è stato un po’ più difficile del solito”, ha confermato dopo la partita anche Kyle Kuzma, facendo riferimento a una sorta di foschia visibile sopra il campo di gioco. “Non so se sono gli effetti del cambiamento climatico globale o cos’altro, ma incendi come questi accadono sempre più spesso”. Lo stesso James ha raccontato di aver visto facilmente a occhio nudo alcuni dei focolai dell’incendio sviluppatisi attorno a Malibu dalla sua villa di Brentwood.