Il front office dei Kings vorrebbe vedere in campo di più la seconda scelta assoluta all'ultimo Draft Marvin Bagley III, a cui l'allenatore concede una ventina di minuti a sera favorendogli veterani come Iman Shumpert e Nemanja Bjelica. È l’eterno dilemma di una visione a medio lungo/termine contro interessi più immediati: potrebbe costare il posto a Joerger?
MARVIN BAGLEY III: IL GIOCATORE PIU' "COMPLICATO" DEL DRAFT 2018
Sono stati la sorpresa delle prime settimane di NBA, vincendo sei delle prime nove gare disputate (6-1 il record dopo una partenza 0-2), giocando una pallacanestro a mille all’ora divertente e – almeno inizialmente – vincente. Com’è possibile che ora, neppure due settimane dopo, da Sacramento arrivino voci che il posto di Dave Joerger sulla panchina dei Kings sia già in pericolo? La prima risposta, come sempre, arriva dai risultati: dopo la vittoria in casa degli Hawks che ha completato la striscia di cinque successi consecutivi, Sacramento è andata incontro a cinque sconfitte nelle successive sette gare disputate, e così dopo l’ultimo ko rimediato a Houston, un articolo uscito su Yahoo! Sports ha apertamente messo in discussione il futuro di Joerger in nord California. Più ancora dei risultati, però, l’articolo cita “una sostanziale disconnessione tra il front office dei Kings e il loro capo allenatore per quello che riguarda le priorità della franchigia e la sua direzione futura”. Una differenza tanto classica quanto sempre attuale, in seno a diverse franchigie NBA: il front office vuole programmare a medio/lungo termine, l’allenatore vuole vincere subito (per mantenere il proprio posto). Nella top 10 NBA per età media del proprio roster (poco più di 25 anni e mezzo), addirittura sesti per anni di esperienza dei propri giocatori all’interno della lega (solo 3.67 di media), i Kings hanno sfruttato la gioventù dei vari De’Aaron Fox, Buddy Hield, Willie Cauley-Stein, Justin Jackson e ancor di più del rookie Marvin Bagley III per alzare vertiginosamente il ritmo di gioco (al momento solo Atlanta ha un pace più alto, mentre Sacramento era ultima nella categoria solo l’anno scorso) e prendere di sorpresa le difese avversarie. Ha funzionato all’inizio, ma “ora le squadre ci hanno un po’ preso le misure e contro di noi fanno della transizione difensiva uno dei loro focus nel preparare la gara, per rientrare in difesa il più velocemente possibile”. Gioventù, ritmo alto e tanti punti è – nella testa del gm Vlade Divac – la ricetta per sfruttare al meglio la gioventù del roster restando allo stesso tempo il più competitivi possibili. Coach Joerger, invece, sembrerebbe sentirsi più sicuro con in campo alcuni dei veterani arrivati in estate, e si spiegano così gli oltre 25 minuti a sera assicurati a Nemanja Bjelica (sempre in quintetto finora) e i quasi 25 dati a Iman Shumpert. Scelte che però sembrerebbero aver infastidito il front office, soprattutto se a pagare in questo trade off tra esperienza e minuti finisce per essere la prima scelta all’ultimo Draft della squadra, quel Marvin Bagley III selezionato con la seconda scelta assoluta lo scorso giugno.
Il ruolo di Marvin Bagley III, le parole di Joerger, la reazione di Divac
A Joerger verrebbe imputato lo zero nella colonna relativa alla voce “partenze in quintetto” di Bagley, che sta giocando meno di 23 minuti di media nonostante cifre di tutto rispetto (11.6 punti a sera con 5.5 rimbalzi, il 50% dal campo e un ottimo 41% da tre punti). Le sue medie proiettate su un utilizzo di 36 minuti lo vedrebbero titolare di cifre di primissimo piano – quasi 19 punti e 9 rimbalzi di media – e forti di questi numeri Divac e colleghi avrebbero messo pressione su Joerger, nella convinzione ad esempio che la loro prima scelta avrebbe fatto parte del quintetto base dei nuovi Kings. “Differenze di pensiero? Non voglio entrare nel merito di queste voci”, le parole dell’allenatore dei californiani, che ha aggiunto: “Questo genere di argomenti generalmente vengono affrontati a porte chiuse”. Pubblica, invece, la reazione di Vlade Divac alla pubblicazione dell’articolo in questione: “Dave ha tutta la nostra fiducia e il nostro supporto”, ha fatto sapere in un comunicato ufficiale. “Continuiamo a lavorare assieme per sviluppare il nucleo giovane della nostra squadra e allo stesso tempo competere al massimo delle nostre possibilità”. Resta da vedere se le parole dell’ex grande centro dei Kings sono le solite frasi di circostanza pronunciate in occasioni del genere o se dal minutaggio futuro dei vari Bagley III, Harry Giles (rientrato da un infortunio, sta vedendo meno di 10 minuti di campo a sera), Skal Labissiere (ancora meno utilizzato, meno di 6 minuti a partita) finirà per dipendere il destino immediato di uno degli allenatori considerato tra i migliori per le capacità tattiche. La gara casalinga contro Oklahoma City, seguita da due insidiose trasferte nello Utah e a Oakland, potranno già fare un po’ di chiarezza.