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NBA: i Clippers battono i Grizzlies in OT, decisivo Gallinari. Spurs ok in Indiana

NBA

Tre tiri liberi a segno del n°8 azzurro dei Clippers, autore di 20 punti e nove rimbalzi, regalano ai losangelini il pareggio e l’overtime, in cui a fare la differenza sono i canestri di Montrezl Harrell. LaMarcus Aldridge protagonista nella vittoria degli Spurs, 7 punti per Marco Belinelli

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TUTTI GLI HIGHLIGHTS DELLA NOTTE

L.A. Clippers-Memphis Grizzlies 112-107 OT

Per vincere contro i Grizzlies bisogna fare tanta fatica, ma Danilo Gallinari ha dimostrato di avere energie sufficienti per battere un avversario così ostico e aggiungere anche lo scalpo della prima forza della Western Conference alla prestigiosa collezione stagionale. Il n°8 dei Clippers chiude con 20 punti, tirando 5/8 dall’arco - unico efficace dei suoi dalla lunga distanza - tanto da meritare l’investitura sul possesso decisivo a tre secondi dalla sirena. Quello il tempo a disposizione, così come i punti da realizzare per rimettere in equilibrio la sfida. I Grizzlies commettono fallo su di lui e Gallinari risponde facendo 3/3 dalla lunetta nell’unico viaggio della sua serata: partita in parità e overtime. Fino a quando i Clippers sono rimasti sotto i 90 punti segnati di squadra, Memphis sembrava in controllo, salita sul +8 a 200 secondi dalla sirena. A cambiare l’inerzia e il risultato è il sesto fallo commesso da Mike Conley, colpevole di aver sbracciato in attacco su Avery Bradley e costretto a lasciare anticipatamente la sfida (19 punti e 11 assist). Senza il metronomo dell'attacco, tutto ricade sulle spalle di Marc Gasol che risponde (per quanto possibile) presente. Dopo un primo quarto incolore, lo spagnolo domina e detta i tempi (nonostante Gallinari in marcatura su di lui le provi tutte), in una partita chiusa con 27 punti, 13 rimbalzi e sette assist. I Clippers però hanno più alternative, pescano dalla panchina un Montrezl Herrell da 22 punti, 11 rimbalzi e un impatto su entrambi i lati del campo difficilmente replicabile dagli altri. Marcin Gortat scompare così sul fondo della panchina e l’ex lungo di Houston assieme al solito Lou Williams chiudono i conti. Per i Clippers un dolce ritorno al successo, per Memphis anche nella sconfitta una grande conferma: per battere i Grizzlies bisogna fare un bel po’ di fatica.

Il racconto del primo tempo

Partenza ad alto ritmo e canestri (viste le abitudini) tra Clippers e Grizzlies, con i primi sei possessi chiusi tutti con i due punti. Un canestro di Marcin Gortat porta impressa su di sé la zampata di Gallinari, abile nello sfruttare il cambio sistematico che la difesa dei Grizzlies fa su di lui, lasciando in marcatura in uno contro uno Marc Gasol. Stessa decisione presa anche da coach Rivers dall’altro lato, lasciando l’azzurro a tenere spalle a canestro lo spagnolo. Dopo cinque minuti è 10-10, un pareggio dal sapore più Grizzlies che Clippers: tra le due sembrano più gli ospiti a dettare il ritmo e indirizzare la partita. I padroni di casa sembrano sonnecchiare, almeno fino a quando non ci pensa Gallinari a dare la scossa su entrambi i lati del campo: prima nella sua metà campo, piazzando una stoppata da far invidia ad atleti ben più attrezzati di lui, per poi lanciarsi in contropiede e chiudere con una schiacciata a due mani. Memphis chiama timeout sul 14-13 Clippers dopo otto minuti. L’inerzia però non cambia: a dettare il ritmo sono sempre gli ospiti, che sul finale di primo quarto allungano sul +6 nonostante Gasol e Conley chiudano con zero punti totali a referto. Il primo giocatore a raggiungere la doppia cifra è Jarren Jackson Jr., cavalcato spesso e volentieri da Memphis, mentre il duo Williams-Marjanovic in uscita dalla panchina (ri)porta avanti i Clippers. I Grizzlies invece si godono il rookie, lungo a sufficienza per ruotare su qualsiasi avversario e abile nell’incidere su entrambi i lati del campo. Ai losangelini servono punti e il numero scelto è quello di Gallinari, che batte un paio di colpi dalla lunga distanza, segnando due triple consecutive e riportato in equilibrio la sfida. La lotta in difesa contro Gasol è avvincente, mentre in attacco lo stesso Gallo tenta un paio di volte a correre in contropiede, senza però riuscire a portarsi dietro anche gli ospiti. No, Memphis non cambia il suo approccio. E quando Gasol inizia a trovare anche il fondo della retina, i Grizzlies toccano le otto lunghezze di vantaggio (massimo nei primi due quarti) proprio sul finire di primo tempo: 52-44 all’intervallo.

Il racconto del secondo tempo

Pronti, via e i Clippers dimostrano di aver voglia di cambiare ritmo, piazzando un parziale di 6-0 e costringendo Memphis a chiamare timeout dopo meno di tre minuti. A quel punto l’equilibrio regna sovrano: segna una squadra, risponde l’altra, in un valzer in cui i losangelini restano aggrappati ai Grizzlies, con Gallinari che con i suoi 11 punti diventa il primo giocatore in doppia cifra tra i padroni di casa. Una sequenza per raccontare bene il match: i Clippers sbagliano un tiro e si dimenticano di tornare in difesa, lasciando da solo in angolo un avversario. I Grizzlies a quel punto in due passaggi e tre secondi prendono una conclusione contro le logiche del loro piano partita. Errore e Clippers subito pronti a spingere in transizione, con Gallinari che punisce dall’arco e regala il primo vantaggio ai suoi dopo un bel po’ di tempo. A chiudere il terzo quarto e a regalare il +5 ai Clippers ci pensa una doppia giocata di Patrick Beverley, che prima legge il recupero della difesa e libera in angolo Mike Scott per la tripla e poi a subire un prezioso fallo in attacco in difesa. Nel quarto periodo il copione resta lo stesso, con Memphis che sembra cedere il passo per poi accelerare nuovamente rimettendosi in equilibrio. Tutto insomma è apparecchiato per un finale testa a testa. A meno di cinque minuti dalla sirena però, Conley e Gasol allungano le mani sulla partita, allungando sul +8 a 200 secondi dal termine, segnando con cadenza maniacale in prossimità dello scadere dei 24 secondi del possesso e impedendo ai padroni di casa di trovare continuità in attacco. A cambiare ancora l'inerzia del match è il sesto fallo commesso da Conley (chiamata molto discussa), che toglie dalla sfida uno dei principali motori dei Grizzlies che si impantanano mentre il traguardo era già in vista: a meno di 30 secondi dalla fine i Clippers si riportano sul -1. Gasol regala il +3 a Memphis e sull'ultimo tentativo l'ingenuità è quella di commettere fallo sul tentativo da lontano di Gallinari, grande tiratore di liberi. La mano del n°8 non trema: 3/3 e gara che va all'overtime.

Il racconto dell'overtime

Un minuto e il punteggio non sembra volerne sapere di cambiare, fino a quando Marc Gasol non trova lo spazio sul perimetro per segnare una tripla che farebbe invidia al migliore dei tiratori. Tobias Harris risponde attaccando il ferro, mentre Gallinari deve sgomitare per difendere il suo canestro dagli attacchi del leader spagnolo. I due punti che ridanno il vantaggio ai losangelini li firma Lou Williams, mentre Gallinari continua a lucrare falli, mettendo in ghiaccio possessi che in questo momento di partita pesano il triplo. Un tentativo da lontano del n°8 azzurro si ferma sul primo ferro, ma Herrell è il più veloce ad avventarsi sul rimbalzo, concedendo un extra-possesso decisivo ai padroni di casa. Non ditelo però a Gasol, l’ultimo a mollare la presa e ad arrendersi in una partita dominata trovando canestri di una difficoltà fuori dal comune. La coppia Williams-Herrell però trova punti pesantissimi per portare i padroni di casa sul +3 a un minuto dalla sirena. Alla fine però la lunghezza della panchina e la varietà di alternativa fa la differenza in favore dei Clippers che vincono 112-107.

Indiana Pacers-San Antonio Spurs 100-111

Gli Spurs partono 8-1 e fin dai primi minuti mettono in chiaro di essere arrivati nell’Indiana per ottenere la prima vittoria stagionale contro una squadra della Eastern Conference. Ci riescono senza troppi patemi, guidando dall’inizio alla fine, grazie ai 33 punti e 14 rimbalzi di un ispiratissimo LaMarcus Aldridge. Dopo solo il secondo successo nelle ultime sette gare, coach Popovich predica ancora pazienza: “Finché i nuovi non impareranno il nostro sistema di gioco e gli schemi che adottiamo, avremo bisogno di un po’ più di tempo di altre squadre”. Sopra di 9 all’intervallo, San Antonio piazza un parziale di 9-2 in apertura di terzo e poi costruisce un vantaggio che arriva anche fino al +20 sul 72-52. Indiana si avvicina guidata dai 21 punti di Bojan Bogdanovic e dai 19 con 16 rimbalzi di un ottimo Domantas Sabonis ma non mette mai in discussione il risultato: troppo condizionanti per i padroni di casa le assenze di Victor Oladipo (al terzo stop consecutivo per un ginocchio dolorante) e di Myles Turner (caviglia sinistra). I Pacers dominano in area pitturata (massimo stagionale i 68 punti ottenuti tirando il 63%) ma concedono il 50% abbondante dal campo agli Spurs, che hanno anche un ottimo 10/21 da tre punti. Rudy Gay non va lontano dalla tripla doppia, con 11 punti, 12 rimbalzi e 7 assist, Patty Mills è il migliore dalla panchina dei texani con 15 punti mentre il contributo di Marco Belinelli parla di 7 punti con 2/7 al tiro in 27 minuti ma anche 5 assist.