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NBA, la chiave dei Grizzlies: Conley&Gasol sono i nuovi Stockton&Malone?

NBA

Mauro Bevacqua

Il paragone è di quelli molto, molto scomodi. Ma l'intesa in campo sublimata nell'amato pick and roll tra point guard e centro dei Memphis Grizzlies e il loro ruolo all'interno della storia della loro franchigia rende possibile accostarli al leggendario duo dello Utah

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Nella NBA 2018-19 si contano sei giocatori con almeno 10 anni di esperienza che abbiamo giocato sempre e solo con una maglia: sono Steph Curry (Golden State), Udonis Haslem (Miami), Dirk Nowitzki (Dallas), Russell Westbrook (Oklahoma City) e poi Mike Conley e Marc Gasol, entrambi da sempre ai Memphis Grizzlies (scelti entrambi al Draft 2007, il centro catalano ha aspettato un anno prima di cominciare la sua avventura NBA). Con Manu Ginobili ritiratosi e Tony Parker comunque lontano da San Antonio, point guard e centro dei Grizzlies al via di questa stagione sono anche diventati la coppia di compagni con la più lunga militanza comune, avendo iniziato il loro 11° campionato assieme. Un campionato importante, perché arriva dopo una delle rare stagioni perdenti della loro epoca in Tennessee, non a caso coincisa con l’infortunio che ha tenuto Conley lontano dai campi per la stragrande maggioranza dell’ultima stagione (solo 12 gare disputate). Il pessimo 22-60 mandato a libri dai Grizzlies ad aprile 2018 va però interpretato, scoprendo che con Conley e Gasol in campo assieme il record è stato anche l’anno scorso positivo (7-5, con due vittorie su Houston e una a testa contro Golden State e New Orleans), così come in tutte le precedenti stagioni disputate assieme dalla magica coppia con l’unica eccezione del primo anno di Gasol nella lega, il 2008-09. Una eccellenza continuata nel tempo che – sarà per i risultati, sarà per la dinamica piccolo-lungo che caratterizza la coppia – non può non riportare alla mente quella mantenuta nel corso di quasi due decenni da John Stockton e Karl Malone nello Utah. Solo Conley&Gasol, infatti, per via dei loro rispettivi ruoli, hanno quel tipo di connessione in campo che ricorda il leggendario duo dei Jazz: diversa la combinazione tra due tiratori come Steph Curry e Klay Thompson a Golden State, tra una combinazione di esterni come Michael Jordan e Scottie Pippen nei Bulls dei sei titoli, tra due lunghi come Tim Duncan e David Robinson nella storia di San Antonio o anche tra una superstar e un comprimario come nel duo protagonista oggi a Miami con Dwyane Wade e Udonis Haslem. Conley e Gasol invece dialogano in campo proprio come facevano Stockton e Malone, facendo del pick and roll uno dei loro punti di forza (Mike Conley ha gestito palla in mano 143 delle 319 giocate di pick and roll in questa stagione, Marc Gasol è il rollante più utilizzato dai Grizzlies, con 100 possessi (il secondo è il rookie Jaren Jackson Jr. con soli 28). Tra le coppie di giocatori che hanno trascorso sul parquet almeno 200 minuti, quella tra il n°11 e il n°33 di Memphis è quella che sfoggia il net rating più alto (+9.8) così come nessun altro duo agli ordini di coach J.B. Bickerstaff supera fin qui l’efficienza offensiva (106.7 punti prodotti ogni 100 possessi) della combinazione Conley-Gasol. Non è un caso allora che con loro di nuovo in campo assieme Memphis sia la grande rivelazione della stagione NBA, prima in classifica (ora a pari merito, dopo la sconfitta di L.A.,  con Clippers e Thunder) nella temutissima Western Conference.

La loro intesa tradotta in numeri

Scomodare due leggende del calibro di John Stockton e Karl Malone nel tentativo di costruire un paragone non è mai una grande idea, visto che il primo si è ritirato come n°1 assoluto per assist e recuperi nella storia della lega mentre il secondo è alle spalle soltanto di Kareem Abdul-Jabbar tra i realizzatori, unico giocatore nella storia ad aver ricevuto 11 convocazioni nel primo quintetto NBA (i due sono entrambi titolari di due medaglie d’oro olimpiche, vinte a Barcellona col Dream Team e poi ad Atlanta quattro anni dopo). Conley e Gasol non hanno quel tipo di palmares, visto che il primo vanta soltanto una singola apparizione nel secondo quintetto difensivo della lega, mentre il secondo vanta tre apparizioni all’All-Star Game, il premio di miglior difensore NBA nel 2013 e una presenza nel primo quintetto NBA. Non poco in termini assoluti, sia chiaro, ma riconoscimenti che impallidiscono di fronte a quelli del leggendario duo in maglia Jazz. Per Memphis, però, la coppia Conley-Gasol ha quel tipo di peso specifico che rimanda alla centralità del duo Stockton-Malone nello Utah. La point guard ex Ohio State è primo all-time nella storia dei Grizzlies per partite disputate, assist, recuperi e canestri da tre mandati a segno, mentre nessuno ha mai catturato il numero di rimbalzi totali fatti registrare dal centro catalano. Stockton (primo con 1.504 partite) e Malone (secondo a quota 1.434) hanno una militanza in maglia Jazz forse irripetibile per qualsiasi coppia di giocatori, ma Conley (736) e Gasol (734) hanno comunque numeri di tutto rispetto. È poi il modo in cui si cercano in campo, in maniera ormai quasi telepatica, che li fa avvicinare nel pensiero al n°12 e al n°32 dei Jazz: anche quest’anno Conley è l’uomo assist in più della metà (46 su 86) dei canestri assistiti realizzati da Gasol, ma le grandi doti di passatore del catalano fanno sì che – seppur in proporzione minore – il favore venga ricambiato, visto che nessuno più di lui distribuisce un maggior numero di assist allo stesso Conley (quasi uno su quattro). Quasi inutile sottolineare come i due siano al primo e secondo posto per media punti (20.2 Conley, 17.6 Gasol) ma anche per assist (6.3 il primo, 3.9 il secondo, solo Nikola Jokic e Anthony Davis fanno meglio di lui tra i “centri” NBA), mentre si piazzano al primo e terzo posto per usage rate (percentuale di possessi offensivi in cui sono direttamente coinvolti). Con l’esclusione della prima annata da rookie di Gasol (chiusa 24-58) e dell’ultima (condizionata dall’infortunio al tendine d’Achille di Conley) i Grizzlies con loro al timone hanno sempre vinto almeno 40 partite, facendo registrare per sette stagioni consecutive (dal 2010-11 al 2016-17) un record positivo, sempre coronato dalla partecipazione ai playoff (in finale di conference nel 2013). Scommettere contro i Grizzlies – e contro i Grizzlies di Conley&Gasol – sembra quindi essere un azzardo poco intelligente.