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30 nomi al top sotto i 30 anni: Forbes incorona Blake Griffin. Ma non come atleta

NBA

L'ala dei Pistons è il soggetto di una delle quattro copertine del celebre periodico di economia e finanza grazie al successo della sua compagnia di produzione, con cui sta facendo faville a Hollywood. Anthony Davis e Kawhi Leonard entrano invece nella classifica degli sportivi sotto i 30 anni con più potenziale

50 PUNTE E IL CANESTRO DELLA VITTORIA: LA SERATA DA RICORDARE DI BLAKE GRIFFIN

LA SERATA DA RECORD DI GRIFFIN: NESSUNO MAI COME LUI AI PISTONS

Blake Griffin entra nella NBA nel 2009. Come un predestinato. È la prima scelta assoluta al Draft, anche se poi un grave infortunio lo tiene lontano dal campo un’intera annata rimandando il suo esordio alla stagione 2010-11. Al termine di quel campionato è votato Rookie dell’Anno, prima ancora (nel break di metà stagione dell’All-Star Weekend) vince la gara della schiacciata, venendo contemporaneamente convocato per la prima di cinque apparizioni alla partita delle stelle. Una superstar fatta e finita, insomma, come confermato dall’estensione di contratto (5 anni, 71 milioni di dollari) firmata con i Clippers, prima della trade che lo ha visto cambiare città – da Los Angeles a Detroit – e squadra, uomo di riferimento dei Pistons di coach Dwane Casey. Protagonista in campo, protagonista anche fuori, visto i diversi accordi di sponsorizzazione – da Red Bull a Brand Jordan – che nel solo ultimo anno gli hanno permesso di mettersi in tasca, sommati al suo salario da giocatore, più di 35 milioni di dollari. E non è finita. Perché insieme a un giocatore dei Carolina Panthers della NFL, Ryan Lalil (il centro della squadra), Griffin da quattro anni sta portando avanti il progetto Mortal Media, ovvero la sua casa di produzione hollywoodiana che finora ha venduto otto contenuti – tra cinema e tv – cinque dei quali sono già in fase di sviluppo, primo fra tutti l’atteso sequel del film culto “Chi non salta bianco è” (White Men Can’t Jump) che nella prima versione – con Wesley Snipes e Woody Harrelson – tanto bene aveva fatto al botteghino. “È il progetto a cui vogliamo dedicarci completamente quando le nostre carriere saranno terminate – dice Griffin – mentre per adesso mi limito a lavorarci nella offseason, magari dopo il consueto allenamento mattutino, fissando riunioni, incontrando gente”. “Non lo faccio come sfizio, per soddisfare il mio ego: nasce da una vera passione e mi dà la possibilità di dar sfogo al mio lato creativo”. Da utente televisivo Griffin confessa di essere sempre stato attratto da due contenuti su tutti: sport e commedie. Non c’è bisogno di spiegare il primo, ma sul secondo l’ala dei Pistons racconta: “Fin da ragazzino non mi sono mai perso una puntata di Saturday Night Live”. Oggi chiama Kenya Barris [l’autore e produttore di programmi come America’s Next Top Model e Black-ish, ndr] uno dei personaggi più influenti in questa sua nuova veste di produttore: “Mi ha sempre dato grandi consigli, ha condiviso le sue esperienze per aiutarmi il più possibile”. Forbes ora sceglie di premiare l’impegno messo da Griffin (e da Lalil) in questa nuova avventura inserendolo tra i 30 personaggi sotto i 30 anni da tener d’occhio nel campo della produzione televisiva/cinematografica, un risultato non da poco in un ambiente super competitivo come quello dell’entertainment d’oltreoceano.

Tra gli under 30 sportivi, le scelte di Anthony Davis e Kawhi Leonard

Forbes ora sceglie di premiare l’impegno messo da Griffin (e da Lalil) in questa nuova avventura inserendolo tra i 30 personaggi sotto i 30 anni da tener d’occhio nel campo della produzione televisiva/cinematografica, un risultato non da poco in un ambiente super competitivo come quello dell’entertainment d’oltreoceano. A stimolarlo, ammette l’ex superstar dei Clippers, è stato il fenomeno Space Jam, “un successo enorme, che mi ha aperto gli occhi. Un anno mi ricordo di aver organizzato una festa di compleanno a tema, con tanto di torta, in cui ho costretto tutti gli invitati a giocare a basket e a riguardarsi assieme il film”, racconta divertito. Così “pur non avendo mai avuto la chance di studiare cinema” ora si è messo in testa l’idea di creare qualcosa di simile, unendo sport e spettacolo. La copertina di Forbes sembra consacrare la bontà della sua idea di carriera alternativa, ma la rivista americana non dimentica neppure i “giovani” (sotto i 30) più interessanti nel campo sportivo: insieme a Steph Curry (oggi 29 anni, già menzionato nel 2016), ecco comparire nella lista dei 30 atleti due stelle NBA come Kawhi Leonard (26 anni) e Anthony Davis (24): il primo porta sul tavolo due premi di difensore dell’anno e un riconoscimento come MVP delle finali NBA vinte nel 2014, il secondo il premio di MVP dell’All-Star Game 2017 (con il record di 52 punti) e la firma sul contratto più ricco della storia della lega, che a partire dal 2020 lo pagherà 230 milioni di dollari per cinque anni.