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NBA, i risultati della notte: Toronto passa a Memphis, Indiana vince in volata a Phoenix

NBA

I Raptors recuperano e vincono in volata a Memphis una gara molto complicata, Indiana batte soltanto nel finale Phoenix a domicilio. Tutto facile per i Pistons contro i Knicks, Atlanta torna a sorridere dopo sette ko grazie al successo conquistato a Miami

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Memphis Grizzlies-Toronto Raptors 114-122

Il big match della serata che non ti aspetti è quello tra Toronto (e lo potevamo immaginare anche in preseason) e Memphis, la più grande sorpresa in questi primi 40 giorni di regular season. Una sfida in cui i padroni di casa sono stati a lungo in vantaggio (grazie al parziale da 39-28 nel secondo quarto), battuti nel finale dalla pioggia di triple con cui i Raptors hanno fatto il vuoto nel momento decisivo del match. Nel quarto periodo i canadesi tirano 7/12 dall’arco (tre portano la firma di Fred VanVleet, autore di 18 punti con 6/6 dal campo), fanno il vuoto e tengono i Grizzlies a soli 17 punti segnati. Parziale da 17-2 in favore di Toronto e gare praticamente chiusa. Memphis non riesce così a imporre il suo ritmo nella ripresa, nonostante i due All-Star della squadra dimostrino ancora una volta di essere in gran forma: Marc Gasol chiude con 27 punti e 10/14 da campo, a cui si aggiungono i 20 con sei assist, cinque rimbalzi e tre recuperi di Mike Conley. A Jarren Jackson Jr. bastano invece i quattro punti e una sola stoppata per diventare il quarto giocatore nella storia NBA ad aver messo a referto almeno 250 punti, 20 recuperi e 40 stoppate nelle prime 20 partite in carriera (roba da Bill Walton, David Robinson e Patrick Ewing per intenderci). Il futuro insomma è tutto dalla sua parte e magari anche il presente, per una squadra che nonostante la terza sconfitta in fila resta saldamente in zona playoff.

Phoenix Suns-Indiana Pacers 104-109

La tripla di Bojan Bogdanovic a 31 secondi dalla sirena regala ai Pacers il sorpasso decisivo nel finale di una sfida combattuta e un successo in trasferta che conferma Indiana come una delle migliori squadre a Est. I Pacers, reduci dal successo con 33 punti di margine conquistato a Salt Lake City 24 ore prima, speravano di risolvere prima la questione e di non portarsi i Suns attaccati addosso fino alla sirena. Una gara molto equilibrata, con Devin Booker prima in grado di regalare ai suoi il canestro del 104-104 e poi fermato dal ferro quando serviva portare la gara all’overtime. Alla sirena finale sono 20 punti per il n°1 di Phoenix, uno dei tre soliti protagonisti a livello realizzativo assieme ai 25 e sette rimbalzi di TJ Warren e la doppia doppia da 18+12 di Deandre Ayton. In casa Pacers invece è il collettivo a fare la differenza e a non far pesare l’assenza di Victor Oladipo, con Domantas Sabonis e Doug McDermott entrambi a quota 21 punti in uscita dalla panchina che si aggiungono ai 16 e 13 rimbalzi di Myles Turner e agli 11+11 assist di Darren Collison. Indiana si prende così il quarto posto in solitaria a Est, mentre Phoenix scivola sempre più sul fondo della Western Conference.

Detroit Pistons-New York Knicks 115-108

Tutto facile per i Detroit Pistons in casa contro i Knicks, sempre più profondati in un vortice fatto di sconfitte. Il miglior realizzatore della serata è Blake Griffin, autore di 30 punti nonostante le modeste percentuali (9/21 al tiro, 0/5 dall’arco), a cui si aggiungono i 21 di Stanley Johnson (in uscita dalla panchina) e quelli di Reggie Jackson. I padroni di casa confermano così il loro solido inizio di regular season (11-7 il record), nonostante nove vittorie siano arrivate contro avversarie dal record ampiamente sotto il 50%. Contro New York però era difficile lasciarsi sfuggire l’occasione: gli ospiti tirano 15/50 nel primo tempo di squadra, scivolano sul -16 già nel secondo quarto, senza mai rimettere il naso avanti. Lo svantaggio tocca anche le 18 lunghezze nel quarto periodo e soltanto un ispirato Allonzo Trier da 24 punti, 7/11 al tiro, dieci rimbalzi e sette assist riesce a rendere meno pesante il passivo. Una situazione che rende nervoso tutto l’ambiente, come dimostra la rapida espulsione di Mitchell Robinson, uscito per raggiunto limite di falli quando mancava più di un quarto d’ora alla fine della partita (e in soli 17 minuti d’utilizzo).

Miami Heat-Atlanta Hawks 113-115

Ci sono voluti i disastrosi Miami Heat di questo inizio stagione per permettere ad Atlanta di interrompere la striscia di sette sconfitte consecutive e conquistare il secondo successo stagionale in trasferta. Alla sirena finale sono 18 punti per Taurean Prince, 17 con 10 assist per Trae Young, 16 per John Collins, mentre in uscita dalla panchina arrivano i 14 di Omari Spellman e i 12 di Kent Bazemore. Atlanta porta così sul 2-0 il proprio record contro Miami, che resta invece di 3-16 contro tutte le altre avversarie messe insieme; dimostrazione plastica delle difficoltà degli Heat in questo inizio di regular season. Alla squadra della Florida non bastano i 22 punti di Josh Richardson e i 18 di Dwyane Wade per evitare la sesta sconfitta consecutiva in casa (una striscia negativa non molto frequente a Miami, soltanto la 10^ volta che accade in 31 anni di storia della franchigia). Un successo arrivato in volata per gli Hawks nonostante il +18 raccolto nel primo tempo (e pensare che Miami ha chiuso il primo quarto con 38 punti, suo massimo in stagione, per poi metterne a referto soltanto 14 nel secondo), costretti poi a combattere fino all’ultimo trovando il guizzo finale grazie a due liberi di Taurean Prince a cui non ha saputo rispondere Richardson sulla sirena.