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NBA, i risultati della notte: Lillard da record batte i Magic, i Bucks vincono contro Chicago

NBA

Portland vince contro Orlando grazie ai 41 punti e alle 10 triple del n°0 dei Blazers, 36-11-8 di Giannis Antetokounmpo nel successo in volata contro Chicago, Joel Embiid trascina Philadelphia contro i Knicks. Washington ko contro New Orleans, Utah passa a Brooklyn, tutto facile per Charlotte contro Atlanta

TUTTI GLI HIGHLIGHTS DELLA NOTTE

SERATA IN TRIPLA DOPPIA PER WESTBROOK E HARDEN

GALLINARI TRASCINA I CLIPPERS: 28 PUNTI E 10 RIMBALZI, PHOENIX KO

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Portland Trail Blazers-Orlando Magic 115-112

Damian Lillard è il protagonista del successo dei Blazers contro i convincenti Orlando Magic (arrivati alla quarta sconfitta nelle ultime cinque gare), ispirato soprattutto dalla lunga distanza. Il n°0 di Portland chiude con 10/15 dall’arco, otto rimbalzi, quattro assist e 41 punti totali. Mai nessun giocatore dei Blazers – Lillard incluso, quindi – aveva mai messo a segno dieci conclusioni dalla lunga distanza nella stessa gara (battendo sé stesso e Nicolas Batum che al massimo erano arrivati a nove). Un record battuto in soli tre quarti, diventando il quarto giocatore nelle ultime cinque stagioni a segnare così tanti canestri da tre punti prima dell’ultimo periodo (Steph Curry lo ha fatto cinque volte, Klay Thompson tre e una Kemba Walker). Il modo migliore per interrompere la striscia di tre ko consecutivi, la più lunga in una stagione in cui i Blazers restano sempre in zona playoff a Ovest. Oltre a Lillard ci sono 16 punti e 13 rimbalzi per Jusuf Nurkic, decisivo nel rush finale quando i Magic (dietro di 10 lunghezze a cinque minuti dalla sirena) si erano rifatti sotto. Il miglior realizzatore di Orlando invece è come al solito Nikola Vucevic, autore di 20 punti, otto rimbalzi e sette assist (costretto a uscire per raggiunto limite di falli nelle fasi conclusive e concitate della gara) e uno dei sette giocatori in doppia cifra in casa Magic. Una buona prova, chiusa però ancora una volta senza un successo.

Milwaukee Bucks-Chicago Bulls 116-113

A Milwaukee possono stare tranquilli: fino a quando Giannis Antetokounmpo continuerà a giocare a questo livello, anche una partita storta come quella contro i Bulls alla fine può trasformarsi in un successo. Il candidato MVP greco chiude con 36 punti (massimo in stagione), 11 rimbalzi, otto assist, due recuperi, una stoppata, 14/21 al tiro e tantissime altre cose in 34 minuti di gioco. Un uragano, che ha permesso ai Bucks di reggere nonostante i 40 punti concessi nel primo quarto a un attacco tutt’altro che irresistibile come quello dei Bulls. A dargli una mano è arrivato nel momento del bisogno Khris Middleton, che ha messo a segno la tripla decisiva a 5.2 secondi dalla sirena (su un decisivo tap-out di Brook Lopez), permettendo a Milwaukee di conquistare un successo che vale il secondo posto in solitaria a Est. Una partita molto particolare soprattutto per Jabari Parker, ritornato nel Wisconsin da avversario dopo il passaggio in estate ai Bulls: la seconda scelta assoluta del Draft 2014 chiude con 24 punti, otto rimbalzi e cinque assist, miglior realizzatore di Chicago al pari di Zach LaVine. Una prestazione convincente che tuttavia non è bastata a evitare la quarta sconfitta in fila, l’ottava nelle ultime nove partite giocate e un penultimo posto nella Western Conference ex-aequo con gli Hawks. No, se Parker voleva iniziare a vincere ha scelto la squadra sbagliata per provarci.

Philadelphia 76ers-New York Knicks 117-91

Sarà anche arrivato in squadra un All-Star di primo livello come Jimmy Butler, ma il destino dei Sixers appare sempre più legato a doppio filo alle prestazioni e alla capacità di fare la differenza di Joel Embiid. Con il papà presente eccezionalmente sugli spalti, il camerunense ci ha tenuto a fargli capire una volta di più di aver fatto la scelta giusta quando ha preferito il basket alla pallavolo (lo sport a cui voleva indurlo il genitore). Embiid ha messo in piedi un vero e proprio show, chiudendo con 26 punti, 14 rimbalzi e sette assist guidando Philadelphia al successo n°11 in casa su 12 gare, al terzo posto a Est e più in generale confermandosi come uno dei migliori giocatori della Lega in questi primi 40 giorni di regular season. “Ci ha distrutti in post”, commenta Kevin Knox, fermo a nove punti segnati dietro i 17 a testa messi a referto da Enes Kanter e Mario Hezonja. Per Embiid invece sono 21 doppie doppie in stagione, suo nuovo record personale (e siamo ancora al 29 novembre). Oltre ai suoi ci sono 24 punti con quattro triple di JJ Redick e i 14-8-7 di Ben Simmons, mentre il già citato Butler si ferma a soli sette punti realizzati. Markelle Fultz invece è ancora alle prese con visite, controlli, restando lontano dalla squadra da oltre una settimana e in attesa di un responso sulle condizioni della sua spalla: “Non c’è davvero più nulla di cui parlare a riguardo”, chiosa coach Brown.

New Orleans Pelicans-Washington Wizards 125-104

C’era bisogno del miglior Anthony Davis per riportare al successo i Pelicans dopo quattro ko consecutivi. E magari c’era bisogno di un avversario abbordabile come gli Wizards per scrollarsi di dosso dieci giorni complicati e ritrovare così punti, canestri e giocate da parte di tutti. Alla sirena finale sono 28 punti e 15 rimbalzi per Davis, a cui si aggiungono i 29 con sette rimbalzi e cinque assist di Jrue Holiday, i 12 con 12 assist di Tim Frazier, i 15 con nove rimbalzi e tre triple di Nikola Mirotic e i 23 con 12 rimbalzi in uscita dalla panchina di Julius Randle. In sostanza i Pelicans sono contati, sono questi e davvero poco altro, ma quando ingranano e girano per il verso giusto possono diventare pericolosi (chiedere a Portland per saperne di più a riguardo). Dall’altra parte invece è complicato commentare una squadra sempre più invischiata in una situazione complicata: gli Wizards incassano un parziale di 62-38 per punti segnati nei pressi del ferro, perdendo per 64-38 anche la lotta a rimbalzo. New Orleans ne cattura ben 17 in attacco, trasformandoli in 28 punti da seconda opportunità. Una valanga contro cui i 22 punti a testa messi a referto da Kelly Oubre Jr. e Markieff Morris possono ben poco.

Brooklyn Nets-Utah Jazz 91-101

Donovan Mitchell è tornato sul parquet e si vede. Dopo le due partite saltate causa infortunio, il n°45 dei Jazz piazza 29 punti nel successo in trasferta di Utah a Brooklyn, festeggiando a modo suo in attesa dell’arrivo di Kyle Korver. Mitchell piazza 12 punti negli ultimi sei minuti scarsi di gara, permettendo agli ospiti di prendere il controllo di una sfida fino a quel momento molto combattuta. Recuperato al meglio dall’infortunio, è lui la miglior notizia in casa Jazz, che si godono anche la doppia doppia da 23 punti e 16 rimbalzi di Rudy Gobert e che condannano così i Nets alla quarta sconfitta consecutiva, con Spencer Dinwiddie autore di 18 punti e poco altro a disposizione.

Charlotte Hornets-Atlanta Hawks 108-94

Charlotte sa benissimo di dover trovare risposta al più grande interrogativo che in molti si pongono riguardo il futuro degli Hornets: chi oltre a Kemba Walker può pensare di trascinare questo gruppo? Una prima parziale risposta arriva dalla gara vinta contro Atlanta, in cui ai 19 punti con 19 tiri del n°15 si aggiungono anche i 22 di Jeremy Lamb e i 19 massimo in stagione di Cody Zeller. Charlotte segna 62 punti nei due quarti centrali del match e porta a casa un successo mai in discussione. In casa Hawks sono 18 i punti di Trae Young, con tre triple e davvero zero speranze di riuscire a vedere una svolta nel breve periodo.