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NBA, Clippers, che fatica: Phoenix battuta soltanto all’overtime. 25 punti di Gallinari

NBA

I losangelini vincono in volata contro i Suns una partita molto più complicata del previsto. Senza Lou Williams, è Danilo Gallinari uno dei protagonisti del finale: 25 punti, 11/12 ai liberi e tante giocate importanti negli ultimi minuti

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Phoenix Suns-L.A. Clippers 119-123 OT

La trasferta a Phoenix in questa stagione - vista la classifica dopo due mesi di regular season - per tutti è diventata poco più di una passeggiata di salute. Arena in gran parte deserta (difficile dare torto agli appassionati), Devin Booker ancora fuori causa infortunio, una striscia di otto sconfitte consecutive e un roster già in fase di smobilitazione (ultima, ma non per importanza, la trattativa per portare Trevor Ariza ai Lakers). Nessuno quindi avrebbe immaginato che i Suns ci provassero (e riuscissero) fino alla fine, costringendo una delle migliori squadre della Western Conference all’overtime grazie al super canestro in uno contro uno di De’Anthony Melton a meno di sei secondi dalla sirena. Un bersaglio che paradossalmente sa di rimpianto per Phoenix, visto che a sette minuti dal termine i padroni di casa erano avanti anche di nove lunghezze. Merito dei Suns? Fino a un certo punto, data l’innegabile complicità della squadra di Danilo Gallinari, alle prese con uno dei momenti più complicati di questa convincente prima parte di regular season. Il n°8 azzurro resta sul parquet per 37 minuti e chiude con 25 punti e 12 conclusioni tentati. Al 50% dal campo infatti si aggiunge come al solito l’innata capacità di conquistare e trasformare tiri liberi: alla fine è 11/12 a cronometro fermo, punti che fanno molto comodo ai losangelini, che si prendono il secondo posto virtuale dietro tre squadre appaiate in testa a Ovest. Sì, la classifica della Western Conference è molto corto in vetta.

A decidere due tiri liberi di Patrick Beverley

Anche nei cinque minuti di tempo supplementare, i Clippers non riescono a scrollarsi definitivamente di dosso gli avversari. In queste situazioni infatti la carta da tirare fuori dal mazzo è sempre la stessa: Lou Williams. Stavolta però il miglior sesto uomo dell’anno non c’è, costretto a uscire dal per un problema al bicipite femorale sinistro dopo soli 12 minuti trascorsi sul parquet. Al suo posto nel finale è spesso e volentieri Gallinari a prendersi responsabilità, tiri e soprattutto liberi. Un banco di prova importante anche per Shai Gilgeous-Alexander, che resta in campo nella fase delicata della sfida e risponde presente con 16 punti e 8/12 al tiro. Nell’overtime Doc Rivers si affida ai due cagnacci difensivi come Avery Bradley e Patrick Beverley, che segnano a cronometro fermo i punti della staffa negli ultimi 30 secondi. In quintetto parte Boban Marjanovic (meno impatto del solito, con soli sei punti), mentre il miglior realizzatore alla sirena finale è Tobias Harris, autore di 33 punti con 11/19 dal campo. Dall’altra parte sono 20 con 12 rimbalzi per Deandre Ayton, che per una volta non è apparso solo e abbandonato dai compagni che sono riusciti a stargli dietro: altri sei chiudono in doppia cifra; uno sforzo non da poco che tuttavia non riesce a evitare ai Suns la nona sconfitta consecutiva. Un primato di cui fare volentieri a meno.