Dopo il clamoroso equivoco delle scorse ore, Wizards e Suns sono riusciti a risolvere i problemi (lasciando fuori dallo scambio Memphis) e hanno raggiunto un accordo per portare a termine la trattativa. Due squadre in difficoltà che rinnovano il roster e provano a invertire la tendenza
LE REAZIONI DELLA LEGA AL PASTICCIO NELLA TRADE
LO SCAMBIO DI PERSONA FA SALTARE I PIANI DI SUNS E GRIZZLIES
Tutto è ben quel che finisce bene. Phoenix e Washington infatti, in maniera del tutto involontaria, erano riuscite nelle ultime ore a fare un bel po’ di pubblicità (e di casino) con una trattativa che in molti aspettavano e che non si è concretizzata a causa di un banale scambio di persona. Adesso però, il problema è stato risolto eliminando la fonte d’equivoco già alla radice, ossia escludendo Memphis dalla trade e chiudendo l’affare tra di loro (con buona pace dei Suns, che speravano di ottenere dai Grizzlies anche quel dannato Brooks). Già, perché l’omonimia ha giocato un brutto scherzo, impedendo così a Phoenix di liberarsi di Kelly Oubre - che in origine doveva essere dirottato in Tennessee proprio in cambio di Brooks (se Marshon o Dillon, meglio non specificare per evitare di riaprire la ferita). Dopo meno di 12 ore però, il discorso sembra finalmente archiviato, con Trevor Ariza con le valigie già pronte da tempo e costretto per ragioni salariali ad aspettare il 15 dicembre prima di poter lasciare l’Arizona (tutti i giocatori che questa off-season hanno firmato un contratto con una nuova squadra sono costretti ad attendere questa deadline prima di potersi accasare da un’altra parte). L’ex Rockets sperava di poter fare da chioccia in una squadra che invece si è sciolta come neve al sole dopo poche settimane, rincorrendo per l’ennesima volta scelte al Draft e cambiando in corsa i progetti. Insomma, non quello per cui vuole battersi sul parquet un veterano come Ariza, rinfrancato lo stesso da un sostanzioso annuale da 15 milioni di dollari. Un bel po’ di verdoni che non hanno però risolto il problema sostanziale nel roster dei Suns: l’assenza di una point guard. Per quello l’occasione di poter mettere le mani su Austin Rivers è apparsa irrinunciabile a Phoenix, che per ragioni di fattibilità dello scambio ha ricevuto anche un interessante prospetto come Kelly Oubre.
Un buon affare anche per Washington
Con i 3 milioni e poco più di dollari previsti dall’ultimo anno del contratto da rookie di Oubre infatti, non c’è stato bisogno di sacrificare scelte al Draft da entrambe le parti, lasciando però l’ormai ex n°12 di Washington in una posizione complicata. Al suo posto infatti sarebbero dovuti arrivare Selden e Brooks (Dillon, nei sogni dei Suns) e dunque di fatto Oubre arriva già come un mezzo separato in casa. Il suo contratto in scadenza però gli permetterà di restare poco a Phoenix, in attesa di eventuali proposte che i Suns potrebbero cogliere per evitare di perderlo a zero a giugno. Con questo scambio poi, anche gli Wizards hanno risolto un paio di questioni in un colpo solo. Nella capitale infatti la tensione in spogliatoio si era fatta insopportabile, cresciuta esponenzialmente con l’arrivo di Rivers in estate che dal primo allenamento aveva deciso di “replicare” e non accettare in maniera passiva i capricci e le lamentele di John Wall (soprattutto) e Bradley Beal (molto meno). Far partire lui vuol dire dimostrare di voler mettere le cose a posto da parte della dirigenza, senza appesantire il salary cap che anche con Ariza potrà essere liberato dal carico di 15 milioni di dollari il prossimo giugno. Nel frattempo il veterano potrà tornare utile anche sul parquet, provando a puntellare una difesa che in questo avvio fa acqua da tutte le parti. Serve esperienza e possibilmente un giocatore in grado di disinnescare un ambiente pronto a esplodere.
Il tentativo all’ultimo istante dei Lakers
Oltre ai dettagli dello scambio, è trapelata anche un’altra indiscrezione riguardo le ultime ore concitate vissute in Arizona. Le voci del mancato accordo tra Suns, Grizzlies e Wizards infatti avevano ridato vigore all’affondo da parte dei Lakers, che già nei giorni scorsi si erano detti molto interessati ad Ariza. Phoenix infatti aveva nella tarda nottata riattivato i canali di comunicazione con la dirigenza di Los Angeles, che messa alle corde non ha voluto cedere nessuno dei componenti principali del suo giovane roster (né Ball, né Ingram, né Kuzma, né Hart). Senza soprattutto il primo e/o l’ultimo dell’elenco non era pensabile per i Suns portare a termine lo scambio, vista l’emergenza point guard a cui far fronte nell’immediato sul parquet. Alla fine Phoenix ha concesso il permesso ad Ariza di partire per Los Angeles, ma soltanto per fare tappa nella sua casa (acquistata durante l’esperienza vincente ai Lakers di una decina d’anni fa), prendere le ultime cose e dirigersi finalmente verso Washington.