Il numero 23 dei Los Angeles Lakers spera di avere prima o poi al suo fianco il numero 23 dei New Orleans Pelicans: "Sarebbe fantastico averlo qui, non c'è neanche bisogno di dirlo". New Orleans però alza il muro: "Non lo cediamo neanche per Beyoncé". E intanto LeBron va a cena con Carmelo Anthony
Da quando LeBron James ha firmato con i Los Angeles Lakers, tutti aspettano solamente di conoscere quale stella sarebbe andata a fargli compagnia in maglia gialloviola. Tutto quello spazio salariale unito a uno dei mercati più appetibili della lega e una franchigia con la storia dei Lakers è un pacchetto troppo intrigante perché le stelle in scadenza della lega non siano interessate. Ma i Lakers hanno anche la possibilità di scambiare parte del proprio nucleo giovane o delle scelte per poter imbastire uno scambio in grado di migliorare i destini della squadra, e come per tutte le 30 franchigie della NBA l’obiettivo numero uno si chiama Anthony Davis. Il lungo dei New Orleans Pelicans, ospiti a L.A. nella notte tra venerdì e sabato, ha già ricevuto il benvenuto non ufficiale – ma estremamente ben piazzato a livello di tempistiche – di LeBron James, che vedrebbe di buon occhio l’arrivo di AD: "Sarebbe fantastico" ha detto il Re prima della sconfitta con i Brooklyn Nets a Dave McMenamin di ESPN. "Sarebbe fantastico, non c’è neanche bisogno di dirlo. Sarebbe incredibile". Poche parole che appaiono di circostanza, ma che assumono un significato particolare non solo perché dette da King James, che con Anthony Davis condivide lo stesso agente – Rich Paul di Klutch Sports, che ha preso la procura di AD lo scorso settembre. L’esperto di mercato Adrian Wojnarowski ha spiegato qual è il piano dei Lakers per arrivare a Davis: "Non scambieranno le loro scelte e i loro giovani migliori per giocatori che li rendono migliori nel breve periodo, perché si stanno tenendo da parte tutti gli asset per Anthony Davis" ha spiegato. "Questo è il motivo per cui hanno solo giocatori con contratto annuale e il cap libero nei prossimi anni".
I Pelicans: "Non lo scambiamo per nessuno, neanche Beyoncé"
Tra il desiderio e la realtà, però, ci sono parecchi ostacoli di mezzo. Innanzitutto la resistenza dei New Orleans Pelicans, che ha fatto capire di non avere alcuna intenzione di cedere Davis: "Se mettendolo sul mercato puoi ricevere qualsiasi giocatore, allora significa che è il giocatore con il maggiore valore della lega" ha spiegato coach Alvin Gentry, che però ha respinto anche solo l’idea di cederlo utilizzando un’espressione colorita. "Non c’è nessuno in questa lega per il quale lo scambieremmo, e non c’è neanche al di fuori della lega – neanche Beyonce. Se non lo scambieremmo neanche per lei, allora significa che è intoccabile". La franchigia di New Orleans ha dalla propria parte il manico del coltello, visto che alla fine di questa stagione possono offrire alla propria stella un’estensione di contratto da 239 milioni su cinque anni, il cosiddetto "super max". Un incentivo enorme perché le altre squadre, oltre a dover aspettare l’estate del 2020 invece del 2019, potranno al massimo offrirgli 152 milioni su quattro anni, quasi 90 milioni in meno rispetto a firmare subito. Una decisione che si presenta come il test definitivo del "super max" voluto dai proprietari della NBA nell’ultimo contratto collettivo proprio per situazioni come questa, impedendo a una superstar di lasciare un mercato piccolo in favore di uno più grande.
La volontà di Davis e il rischio di chi vuole prenderlo
Nessuno può però costringere Davis ad accettare contro la sua volontà, e se dovesse decidere che giocare per il titolo è più importante di guadagnare più soldi rimanendo a New Orleans, allora i Pelicans si troverebbero davanti alla necessità di considerare una cessione a quel punto inevitabile. Con la possibilità di diventare free agent nel 2020, New Orleans – che sembra ben lontana dal poter competere per il titolo – non può permettersi di perdere uno come Davis a zero, perciò dal prossimo luglio potrebbe cominciare suo malgrado ad ascoltare offerte per la propria stella. La squadra che scambierà per Davis dovrà assumersi un rischio visto che, come successo ad esempio con Kawhi Leonard e i Toronto Raptors, il giocatore potrebbe comunque decidere di andarsene nel 2020 a una squadra di suo gradimento. Ma avranno comunque l’opportunità di offrire più soldi di chiunque altro, fino a un massimo di 205 milioni su cinque anni. E se dovessero avere il gradimento del giocatore per rifirmare sul lungo periodo, potrebbero mettere sul piatto tutti gli asset a propria disposizione.
29 offerte sul tavolo, ma chi può davvero arrivare a Davis?
Rimane giusto una questione da derimere: sono i Lakers la squadra con più asset a disposizione per arrivare a uno come Davis? Quando si muove un giocatore del genere che ha ancora davanti gli anni migliori della sua carriera, è inevitabile che tutte le altre 29 franchigie provino a mettere assieme la loro miglior offerta possibile pur di sondare l’interesse di New Orleans. E la concorrenza per i Lakers sarà agguerrita: l’interesse dei Golden State Warriors, ad esempio, è noto da tempo ma sono anni ormai che anche i Boston Celtics si tengono da parte gli asset per uno scambio del genere, avendo anche due giovani come Jayson Tatum e Jaylen Brown da poter sacrificare oltre alle scelte al Draft. (Conviene sottolineare però che i Celtics non potrebbero acquisirlo subito, ma solo a partire da luglio: il contratto collettivo impedisce alle squadre di scambiare per due contratti da "designated player" e i biancoverdi hanno già preso quello di Kyrie Irving. Non appena scadrà a luglio, e probabilmente rifirmerà, potranno prendere Davis, a meno di utilizzare Irving per arrivarci ora - opzione che non sembra nei loro migliori interessi). E queste sono solamente due delle 29 offerte che si ritroveranno sul tavolo nel caso in cui i Pelicans dovessero decidere di cederlo, cosa che peraltro non è certa. Manca ancora tanto tempo al prossimo luglio, ovviamente. Ma la caccia al giocatore più ambito sul mercato è già cominciata e James – che ha giocato con un giovanissimo Davis alle Olimpiadi del 2012 a Londra e nell’All-Star Game dello scorso febbraio – ha già cominciato a muovere le sue pedine.
James e Carmelo Anthony a cena insieme a New York
La trasferta a Brooklyn ha permesso a James di godersi una serata in compagnia del suo vecchio amico Carmelo Anthony. Secondo quanto scritto da TMZ Sports, LeBron e sua moglie Savannah hanno organizzato una cena a quattro con Melo e la sua compagna La La (con cui si è legalmente separato nel 2017) in una steakhouse di New York, godendosi una serata a base di carne e vino. Un indizio di mercato? Molto più semplicemente una serata tra amici: LeBron ha già dichiarato più volte che, per quanto gli farebbe piacere giocare con uno dei suoi migliori amici, la decisione spetta comunque alla dirigenza dei Lakers. E fino ad ora non c’è stata alcuna indicazione che Rob Pelinka e Magic Johnson vogliano acquisirne il contratto da Houston. Tempo però ce n’è ancora da qui a febbraio: chissà che la volontà di James non possa avere la meglio.