San Antonio vince in California grazie al parziale da 39-19 raccolto nel terzo quarto che spacca in due la partita: alla sirena finale sono 21 punti e nove rimbalzi per Danilo Gallinari e 11 con 4/8 dal campo dall'altra parte per Marco Belinelli
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L.A. Clippers-San Antonio Spurs 111-121
Non sarà molto complicato per Doc Rivers decidere quale parte della gara tagliare in sala video per mostrare ai propri giocatori gli errori commessi in una sfida che si poteva vincere. Basterà guardare al disastroso terzo quarto giocato dai suoi Clippers, perso con 20 punti di scarto (39-19 in favore degli Spurs) e mazzata tremenda dalla quale la squadra di Los Angeles non è riuscita a riprendersi. L’ennesima conferma della tenuta di San Antonio, che si aggrappa alle larghe spalle di LaMarcus Aldridge, dominante nell’arco di tutto il match e autore di 38 punti con 14/23 dal campo e 10/12 ai liberi. È il quintetto titolare dei texani a piazzare il parziale decisivo, tutto in doppia cifra con un DeMar DeRozan da 25, 12 rimbalzi e sei assist e i 12 punti a testa di Rudy Gay e Derrick White. Il secondo successo stagionale per i texani contro i Clippers, ai quali avevano già rifilato ben 38 punti di scarto (i padroni di casa non sono mai stati in vantaggio nella sfida con più di due punti di margine), in uno dei tanti scontri nella corsa ai playoff a Ovest. Con questa vittoria gli Spurs ritornano in scia ai Sacramento Kings, contendendo ai californiani un ottavo posto che raramente negli ultimi anni era stato conteso da così tante squadre.
La partita di Danilo Gallinari e Marco Belinelli
Una sfida che aveva un sapore molto particolare per gli spettatori italiani, terzo derby stagionale tra Danilo Gallinari e Marco Belinelli; entrambi a modo loro protagonisti. Il n°8 dei Clippers non incide nel primo tempo - chiuso con soli quattro punti a referto e limitato da problemi di falli - e nulla può contro il super parziale con cui gli Spurs hanno chiuso i conti nel terzo quarto. Quando i suoi compagni però hanno smesso di crederci, Gallinari è stato l’unico ad accendere una speranza (vana) nell’ultima frazione, giocata alla grande dall’azzurro tanto da fargli terminare il match con 21 punti e nove rimbalzi, raccolti tirando 6/14 dal campo e 2/4 dall’arco (con le percentuali dalla lunga distanza che continuano a essere ragguardevoli). Dall’altra parte invece Marco Belinelli è l’unico giocatore a trovare il fondo della retina in uscita dalla panchina per gli Spurs in tutto il primo tempo. Ne segna nove il n°18 nero-argento, assieme ad Aldridge il più produttivo in attacco in quei due quarti. Nella ripresa invece, ci pensano gli altri a scavare il solco decisivo, mentre lui resta a guardare, prima di concedersi gli ultimi minuti sul parquet quando ormai la sfida ha già un padrone. Belinelli alla sirena chiude in doppia cifra - a quota 11 con 4/8 al tiro - grazie all’ultimo canestro, arrivato con una schiacciata dopo aver preso la linea di fondo lasciata sguarnita dalla difesa dei Clippers. Una giocata conclusa con un siparietto particolare, visto che una volta rimasto aggrappato al ferro e con il rischio di perdere l’equilibrio vista la ripetuta oscillazione, è intervenuto Boban Marjanovic (uno degli ex di giornata) a farlo scendere, riportandolo con i piedi per terra neanche fosse un padre che fa scendere dall'altalena il proprio bambino. Nonostante le proporzioni rispetto al gigante dei Clippers siano quelle.