Please select your default edition
Your default site has been set

NBA, LeBron James: "Grazie al titolo 2016 con i Cavs sono diventato il migliore di sempre"

NBA

Jordan o James? LeBron o Michael? C'è davvero qualcuno che può essere considerato più forte di MJ? Il n°23 dei Lakers non ha dubbi e in un passaggio della docu-serie su di lui lo confessa: "L'impresa del 2016 è irripetibile, l'unico momento in cui ho pensato di aver fatto qualcosa di speciale"

BUON COMPLEANNO LEBRON, IL PIU' FORTE ANCHE A 34 ANNI

LEBRON JAMES L'INDISPENSABILE: SENZA DI LUI 13 SCONFITTE CONSECUTIVE

C’erano pochi dubbi che la docu-serie “More Than An Athlete” avrebbe fatto discutere. Così come il fatto che estratti, frasi e commenti estrapolati sarebbero diventati i titoli di testa delle tante homepage che raccontano l’NBA. E LeBron James ha scelto così di prendersi i riflettori anche nell’ultimo giorno dell’anno: un 2018 che gli ha portato in dote nuove sfide, delusioni, record e quant’altro. Ma che soprattutto lo ha consacrato ancora di più come uno dei migliori giocatori della storia del Gioco. A detta sua invece, in un commento con gli amici all’interno del settimo episodio della serie che lo vede protagonista, dopo il 2016 e il titolo vinto con Cleveland restano pochi dubbi: “Quell’anno con i Cavaliers mi ha reso il giocatore più forte di tutti i tempi. Questo è quello che ho sentito, ero super eccitato all’idea di ridare alla mia Cleveland un titolo dopo i 52 anni di digiuno… La prima ondata di emozioni che mi ha travolto è arrivata quando tutto il mondo mi ha visto piangere davanti alle telecamere. Subito dopo mi sono fermato e mi sono detto: questa impresa mi rende il più grande giocatore ogni epoca. Tutti stavano commentando come gli Warriors fossero la squadra più attrezzata di sempre, la migliore mai vista su un parquet NBA. E per noi riuscire a rimontare in quel modo, contro un avversario del genere,  per una volta mi ha portato a pensare: “Ce l’hai fatta, hai compiuto qualcosa di speciale”. È l’unico passaggio in tutta la mia carriera in cui ho detto: “Oh ca**o, che impresa”. Non ho mai avuto realmente il tempo per sedermi e fermarmi a riflettere su quello che è successo, ma il titolo con i Cavs è stato davvero un traguardo unico”.

LeBron e il continuo riferimento (e ispirazione) a Jordan

Il dibattito su chi possa essere considerato il più grande giocatore di tutti i tempi è d’attualità ormai da anni, con il n°23 dei Lakers che nel frattempo sul parquet continua a inseguire record e a rafforzare la sua candidatura. “Jordan ha vinto sei titoli e LeBron solo tre”, sottolineano i detrattori, aggiungendo i cinque titoli di MVP contro i quattro di James. Entrambi hanno partecipato 14 volte all’All-Star Game (con LeBron che, al netto di clamorose sorprese, disputerà il suo 15esimo il prossimo febbraio a Charlotte). Paragoni che non possono essere estrapolati da un concetto di longevità e durata che è diventato pregnante nel raccontare la carriera di James: Michael Jordan ha giocato in NBA per 15 stagioni, LeBron a quel punto della sua carriera ha firmato il contratto più remunerativo che gli sia mai stato proposto e ha accettato la sfida lanciata dai Lakers. L’ex giocatore dei Cavaliers non ha mai nascosto il fatto che MJ sia stata la sua principale fonte di ispirazione in questi anni. “La mia motivazione è quel fantasma che sto continuando a inseguire”, raccontava pochi mesi dopo il titolo con Cleveland a Sport Illustrated. “Un fantasma che ha giocato a Chicago. La mia carriera è totalmente diversa dalla sua. Sono stato costretto ad affrontare delle battaglie e un percorso in 15 anni che non ha nulla a che vedere con quanto è capitato a MJ. Quello che ha fatto è incredibile, ho sempre guardato a lui in maniera particolare”. Aggiungendo poi dopo aver raggiunto l’ennesimo traguardo che lo metteva in confronto con Jordan: “Se vesto il n°23 è solo per Mike”. Racconti appassionati venuti in parte fuori anche in queste prime sette puntate della serie. L’ottava e ultima è in programma l’8 gennaio: se il nove mattina troverete dei titoli su James, non meravigliatevi. Ormai è la norma per lui fare notizia sempre e comunque.