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NBA, Bradley Beal rende omaggio a Dwyane Wade: "Una leggenda, indosso il 3 per lui"

NBA

Il consueto scambio di maglie organizzato da Dwyane Wade a fine gara questa volta premia Bradley Beal, e il n°3 di Washington rivela: "Non gliel'ho mai detto prima, ma ho cercato di modellare il mio stile di gioco sul suo"

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Conta poco che nella sfida tra i suoi Wizards e gli Heat Bradley Beal sia stato il miglior giocatore in assoluto, come testimoniato da un tabellino che legge 33 punti, 9 rimbalzi e 7 assist: a fine gara i riflettori hanno illuminato una volta di più Dwyane Wade, capace di segnare 9 dei suoi 14 punti nell’ultimo quarto e trascinare gli Heat alla vittoria. E se c’è qualcosa che può aver reso meno amara la sconfitta di Beal (la prima dopo due vittorie per Washington, ma la decima nelle ultime 14 gare disputate) è il fatto che sia arrivata per mano proprio di Wade, un giocatore che la guardia degli Wizards non ha esitato a definire “una leggenda” nel post partita. Quando – pennarello in mano – proprio Beal ha dovuto trovare le parole giuste per la dedica da iscrivere sulla sua maglia n°3, scambiata proprio con quella di Miami a fine gara: “Lui è una parte della ragione per cui indosso questo numero e stasera, per la prima volta, gliel’ho detto. In tutti questi anni, quando l’ho incontrato da avversario, non gliel’avevo mai confessato ma stasera l’ho fatto: per me vuol dire molto poter avere la sua maglia, perché Dwyane è un campione che ha vinto tre titoli NBA, una delle migliori guardie tiratrici che si siano mai viste e io non posso che essere felicissimo di averlo potuto sfidare per sette anni”. Non un caso allora che il consueto rito dello scambio di maglia, che Wade nel suo tour di addio in tutte le arene NBA ha deciso di organizzare con avversari ben selezionati, abbia visto i due protagonisti: “Non è stato facile non perdere la testa quando mi ha dato la sua maglia, perché per me è qualcosa di incredibile”, ha ammesso Beal: “Cerco di non comportarmi come un tifoso, ma in fondo proprio questo sono: un suo fan, il primo tifoso del suo gioco”. Ricambiato, almeno a sentire Wade: “Mi è piaciuto, ha giocato bene”, le parole del veteranissimo degli Heat verso il suo allievo, rinforzate poi da una Instagram story pubblicata sul suo account in cui non ha lesinato complimenti: “Mi è sempre piaciuto lo stile di gioco di Bradley Beal. Dopo stasera sono ancora di più un suo fan, della persona prima ancora che del giocatore. Ti voglio bene fratellino. Continua a tenere alto il prestigio del nostro n°3”.

Ammirazione reciproca

Parole che devono aver emozionato Beal, nervosissimo nel momento in cui ha dovuto chiedere la maglia al suo eroe (“Avevo il terrore che potesse dirmi di no”) e poi felicissimo di scoprirne invece la massima disponibilità: “Momenti come questi per me hanno un significato enorme. È bello avere l’amore dei tifosi, le loro ovazioni, ma vedere l’impatto che hai avuto su quei giocatori più giovani – e di questo livello poi – che oggi recitano da protagonisti nella lega è proprio quello che voglio. Quando mi ha confessato la sua ammirazione per me non ho potuto che ringraziarlo: spero di essere stato un buon esempio per lui”. Molto più che buono, a sentire Beal: “Ho cercato di modellare un po’ il mio stile di gioco sul suo. Lui mi ha aperto la strada – anzi, ha aperto la strada a tanti giocatori più giovani come me. Ho sempre ammirato il suo modo di lavorare duro, e il fatto di essere stato così a lungo all’interno di una sola organizzazione: Wade per questa città e per questa squadra ha un significato enorme, quello che un giorno vorrei avere io per Washington”.