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NBA, Jimmy Butler fa le bizze: duro attacco a coach Brett Brown

NBA

Secondo quanto riportato da ESPN, il numero 23 dei Sixers sarebbe scontento del suo ruolo nell'attacco di Philadelphia e avrebbe attaccato verbalmente l'allenatore in una sessione video a Portland. Un rapporto complicato che potrebbe avere ripercussioni a luglio, quando Butler sarà free agent

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Se pensavate che la stagione di Jimmy Butler o dei Philadelphia 76ers avesse raggiunto un certo equilibrio dopo un inizio tumultuoso, forse dovrete ricredervi. Secondo quanto riportato da ESPN, il numero 23 dei Sixers è tornato a fare le bizze, questa volta “sfidando in maniera aggressiva” il suo allenatore Brett Brown, reo di non averlo inserito al meglio nell’attacco di Philadelphia. Butler non sarebbe contento del suo ruolo all’interno del sistema di Brown, attaccandolo in una recente sessione video a Portland che, secondo alcuni testimoni, sarebbe stata “irrispettosa” e sarebbe andata ben oltre il normale rapporto giocatore-allenatore. Coach Brown avrebbe però detto alle persone all’interno dell’organizzazione di non avere alcun problema con lo scambio avuto con Butler e che lo considera dentro i confini del rapporto che ha sviluppato con il numero 23 negli ultimi mesi, durante i quali peraltro i Sixers sono andati bene a livello di record. Philadelphia è al quarto posto della Eastern Conference con un record di 25-14 e ha vinto due terzi delle partite da quando è arrivato Butler (16-8), che diventa ancora migliore se si considerano solo le partite in cui è sceso in campo (15-6). Almeno da un punto di vista delle vittorie e delle sconfitte, allora, le rimostranze di Butler hanno ben poca cittadinanza.

Come è cambiato il ruolo di Butler a Philly

Butler avrebbe già espresso sia al coach che al nuovo General Manager Elton Brand le sue perplessità nei confronti di un attacco che a suo modo di vedere gioca pochi pick and roll e isolamenti, preferendo un continuo movimento di uomini e palla che non mette a frutto le sue migliori qualità. Dalle mani dell’ex dei T’Wolves sono passati il 23% dei possessi dei Sixers nelle 21 partite da lui disputate, una cifra più bassa rispetto al 25% dello scorso anno a Minneapolis e rispetto al 26.5% dell’ultimo anno a Chicago, ma era ampiamente preventivabile che fosse così in una squadra con due giocatori che hanno bisogno del pallone come Joel Embiid e Ben Simmons. Butler finora sta giocando meno di 32 minuti a partita, il che abbassa più o meno tutte le sue cifre “grezze”, ma se si parametrano i suoi dati sui canonici 36 minuti, si scopre che il rendimento di Butler è in linea con quanto prodotto in carriera, con un calo significativo solo negli assist (3.7 contro i 5.3 del suo ultimo anno a Chicago o i 4.8 dello scorso anno a Minneapolis) per il minor numero di palloni che transitano dalle sue mani e un ruolo da “realizzatore” più che da iniziatore dell’attacco. Quando arriva l’ultimo quarto, però, il pallone passa di più da lui, con lo Usage Rate che sale a 27.1 – secondo solamente a quello di Embiid a quota 32.5, mentre Simmons si limita a 21.8 per le sue mancanze al tiro.

Il triangolo Butler-Embiid-Simmons e le grane di coach Brown

Al di là dello specifico episodio, a preoccupare sono soprattutto le ripercussioni che questo atteggiamento avrà nei prossimi mesi e, soprattutto, nel prossimo luglio. In estate infatti Butler è certo che il 29enne Butler uscirà dal contratto per firmarne uno nuovo, e lo scambio di metà novembre (nel quale i Sixers hanno ceduto due titolari come Robert Covington e Dario Saric) era stato fatto proprio con l’intenzione di rinnovare a lungo in estate, prospettiva che però adesso non pare più così scontata. L’intenzione dei Sixers, almeno secondo quanto scritto, è ancora quella di proseguire a lungo con il vulcanico numero 23 e far funzionare la sua partnership con Joel Embiid e Ben Simmons, le altre due stelle che hanno già un rapporto di alti e bassi tra di loro anche senza inserirci il terzo incomodo Butler. Sarà un compito particolarmente difficile per coach Brown cercare di far crescere assieme tre stelle così diverse tra di loro. Anche per questo molte squadre rivali ritengono che Butler in estate ascolterà comunque le proposte di altri oltre a sedersi a discutere con i Sixers, che hanno comunque quasi sette mesi di tempo per sistemare le loro divergenze. Manca ancora tanto tempo prima di prendere una decisione definitiva, ma la luna di miele tra Butler e i Sixers sembra essere già finita.