La stella dei Timberwolves, autore di 40 punti contro OKC, giura di aver usato la parola "getting", travisata da alcuni nel caos degli spogliatoi in "gay". E poi, con un messaggio sui social alla comunità LGBTQIA, cerca di spegnere sul nascere ogni polemica
40 PUNTI DI ANDREW WIGGINS REGALANO A COACH SAUNDERS LA PRIMA VITTORIA
Andrew Wiggins pubblica tre tweet uno dopo l’altro, consapevole di dover correre ai ripari in fretta per quelle parole apparentemente pronunciate all’indirizzo di Dennis Schröder dopo la bellissima vittoria dei suoi Timberwolves contro i Thunder, propiziata proprio dalla miglior gara della sua stagione: “Non so cos’abbia che non va. Stava diventando… si stava comportando in maniera folle senza ragioni”, la versione data sui social network dal giocatore canadese di Minnesota, ma chi era in spogliatoio – testimone diretto delle parole del n°22 – giura che la dichiarazione originale fosse diversa: “Non so cos’abbia che non va. Si stava comportando come un gay, senza nessun motivo”. Wiggins si rifugia dietro la somiglianza delle parole in inglese (“he was just getting…” invece di “he was just gay”) ma difficile che il caso si sgonfi in fretta con i messaggi chiarificatori pubblicati su Twitter. Con il primo Wiggins prova a spiegare (“Vorrei chiarire quanto ho detto oggi nel post-partita durante la mia sessione media: le mie parole sono state: ‘Non so cos’abbia che non va. Stava diventando… si stava comportando in maniera folle senza ragioni”), mentre con il secondo cerca di mettere una pezza alla prevedibile reazione della comunità omosessuale (“Ho tutto l’affetto e il rispetto per la comunità LGBTQIA [l'acronimo per Lesbian, Gay, Bisexual, Trans, Queers, Intersex e Asexual, ndr] e non userei mai nessun termine che potesse offenderli”). Il tutto era nato pochi attimi dopo l’infortunio – all’apparenza potenzialmente grave – occorso a Nerlens Noel, proprio in seguito a un tentativo di schiacciata di Andrew Wiggins. Il giocatore dei T’Wolves era andato su forte e aveva inavvertitamente colpito in testa il lungo dei Thunder, ricaduto poi malissimo sul parquet. Della potenziale gravità del colpo ci si è accorti quasi subito, mentre Noel restava steso a terra e quando, per trasportarlo fuori dal campo, si è dovuto caricarlo su una barella. Proprio in quei frangenti delicati Schröder avrebbe visto diversi giocatori di Minnesota ridere e scherzare tra loro: “Cosa diavolo state ridendo?”, avrebbe detto il giocatore tedesco, dando il via a un battibecco soprattutto con Jeff Teague che ha portato all’espulsione della point guard dei T’Wolves e a un fallo tecnico per lo stesso Schröder. Nel post partita anche il lungo dei Thunder Steven Adams sgombra il campo dall’idea che la giocata di Wiggins su Noel potesse in qualche modo essere intenzionale (“Una giocata sfortunata, succede. Ovviamente Wiggins non voleva far male a nessuno, e non dovrebbe subire nessun tipo di critica per le sue azioni”). Non quelle sul campo, sicuramente – lo stesso Wiggins è poi tornato ancora su Twitter per esprimere la sua vicinanza a Noel, in osservazione in ospedale (“Le mie preghiere sono per te, Nerlens Noel”) – ma la NBA sicuramente vorrà fare chiarezza su quanto successo poi in spogliatoio.