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NBA, LeBron James fuori almeno per altre due partite: torna contro Golden State?

NBA

Il tre volte campione NBA verrà rivalutato nella giornata di mercoledì, a tre settimane dall’infortunio all’inguine subito a Natale, dando un aggiornamento sulle sue condizioni. Ma salterà ancora come minimo le prossime due partite contro OKC e Houston: primo rientro possibile in casa contro Golden State

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Arrivati all’undicesima partita consecutiva saltata, quello che sta attraversando LeBron James può essere definito come il peggior infortunio della sua carriera. A tre settimane dallo strappo inguinale subito a Natale, nella giornata di mercoledì il tre volte campione NBA verrà rivalutato dallo staff medico e il suo status verrà aggiornato. Secondo quanto detto dal suo agente Rich Paul a ESPN, James salterà come minimo le due prossime partite a Oklahoma City e Houston, con la prima data utile per il rientro che diventa la sfida ai Golden State Warriors della notte tra lunedì 21 e martedì 22 gennaio. Quando è stato chiesto a Luke Walton se fosse ottimista sul suo rientro, l’allenatore dei Lakers è rimasto sul vago ("Sono ottimista nella vita in generale, perciò questo tema rientra tra quelli") e poi ha aggiunto "penso che riceveremo buone notizie". James però non ha ancora completato un allenamento con la squadra e non è ancora in condizione per correre avanti e indietro per il campo, anche se ha incrementato le attività sia passando che tirando. La sensazione è che si stia procedendo con molta calma, perché il rischio di una ricaduta sarebbe ancora peggio dell’infortunio stesso. "LeBron fa molto del suo lavoro quando non è qui: non so precisamente quanto stia correndo, ma sembra di buon umore. Domani faremo un altro test e avremo nuove informazioni" ha chiuso Walton.

James sull’infortunio: "Sto cercando di gestirlo come meglio posso"

Per quanto riguarda James, Rich Paul ha dichiarato a The Athletic che "la diagnosi iniziale era di tre settimane come miglior scenario possibile. Poi, dopo tre settimane, se sarà in grado di giocare, scenderà in campo". Nell’articolo di Joe Vardon James viene descritto come ansioso di rientrare in campo e lui stesso ha detto che sta gestendo l’infortunio "come meglio mi riesce", ma è chiaro che i risultati dei Lakers — 4 vittorie e 7 sconfitte senza di lui scivolando fuori dalle prime otto a Ovest e alla vigilia di tre partite difficili — non fanno altro che aumentare la voglia di tornare sul parquet. James ha affrontato le ultime tre settimane facendo riabilitazione tra le quattro e le cinque ore al giorno, lavorando sul fiato e sulla stabilizzazione muscolare fino a mostrare i suoi pisolini nella camera iperbarica sul suo account Instagram. Il tutto intervallato da un buon bicchiere di vino qua e là, perché quello non può mai mancare, e un passaggio allo stadio dei Rams per seguire i suoi Dallas Cowboys impegnati nei playoff della NFL, purtroppo per lui assistendo a una sconfitta.

Rondo: "Cerco di tornare prima di lui, è importante che ci sia in panchina"

James non è però l’unico infortunato eccellente dei gialloviola. Anche Rajon Rondo è alle prese con la rottura del legamento nella sua mano destra e la sua diagnosi era di 4-5 settimane dal momento dell’operazione, avvenuta lo scorso 28 dicembre. "Siamo entrambi ansiosi di rientrare" ha detto Rondo a The Athletic. "Per la verità sto cercando di tornare prima di lui, ma avere pazienza è la chiave di tutto. Spero di essere in campo prima di febbraio, che è più o meno quello che dice la mia diagnosi". Difficile che riesca a essere in campo prima di James ("anche se questo è il mio modo di pensare", ha spiegato il playmaker), però se non altro può batterlo a carte, dove i due si sono sfidati nelle settimane di riabilitazione. Questo non significa però che non possano essere utili ai compagni in altro modo: "È un professionista con grande conoscenza del gioco" ha spiegato Rondo. "Ho giocato con persone che, quando infortunate, non si fanno più vedere con la squadra. Lui invece c’è sempre in panchina a dispensare conoscenza ed è importante per noi". Anche perché James non è mai stato così a lungo lontano dal campo: il record precedente era di 8 partite consecutive, mentre la 2014-15 è stata l’unica stagione in cui ha saltato più delle 11 partite attuali fermandosi a 13, cifra che raggiungerà saltanto le sfide a Thunder e Rockets. I Lakers sperano proprio che non si vada oltre quella quota, altrimenti le cose potrebbero farsi davvero difficili.