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NBA, James Harden, così esageri! 58 punti, ma Rockets ko all'OT contro i Nets

NBA

Continua la striscia di partite da record del Barba: 58 punti, 18^ oltre quota 30, ma Houston perde al supplementare contro Brooklyn per mano di Spencer Dinwiddie, che segna tre triple negli ultimi 30 secondi per pareggiare la gara e poi quella del definitivo sorpasso sul finire dell'overtime

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Houston Rockets-Brooklyn Nets 142-145 OT

James Harden non arresta la sua folle corse e aggiunge un’altra super prestazione alla sua regular season sopra le righe: 58 punti – massimo in stagione, -2 dal suo massimo in carriera - realizzati nella battaglia persa dopo 53 minuti contro Brooklyn, che conquista uno dei successi più significativi ed elettrizzanti degli ultimi anni della sua storia. I Rockets, che oltre a Chris Paul hanno perso per strada anche Clint Capela, ritrovano Eric Gordon a mezzo servizio e si affidano al Barba e al tiro da tre punti. Houston tenta 70 conclusioni dalla lunga distanza, 35 nel solo primo tempo – entrambi record all-time in NBA. I texani segnano 23 canestri totali dall’arco (percentuale modesta, ma vista la mole non vanno molto lontani dal record della Lega), ma soltanto cinque portano la firma di Harden, che sbaglia molto da lontano (5/19 totale), nell’ormai solita sfida sopra le righe al tiro che gli ha regalato la 18^ gara oltre quota 30. Una striscia da record, che lo porta al pari di Elgin Baylor (che ci riuscì nel 1961/62), diventando così primo tra gli umani alle spalle di Wilt Chamberlain che può vantare una serie da 20 partite con almeno 30 punti a referto, una da 25, una da 31 e una da 65 (tutte nel giro di tre anni). Sì, 65 resta un limite irraggiungibile anche per un giocatore come Harden, in grado di segnare in partite consecutive 57 e poi 58 punti senza che nessuno dei suoi canestri fosse assistito. Un dato enorme, che rende in maniera plastica l’idea del suo gioco, del suo approccio alla sfida e anche della capacità di autodeterminazione del Barba. Alla sirena finale oltre ai 58 totali (con 16/34 dal campo e 21/23 a cronometro fermo), ci sono dieci rimbalzi e sei assist in 45 minuti trascorsi sul parquet. Il fatto che non sia bastato per battere in casa i Nets fa riflettere, nonostante le assenze e la rotazione ridotta.

Spencer Dinwiddie, è lui a decidere la partita

Record a parte infatti, c’è un’altra storia da raccontare; quella del giocatore che ha deciso la partita. Houston infatti, avanti di 11 lunghezze a 150 secondi dalla sirena, ha dilapidato tutto il margine sotto i colpi del n°8 di Brooklyn. I Nets infatti piazzano il parziale da 9-3 e si riportano sul -5 a un paio di possessi dal termine. PJ Tucker fa 2/2 dalla lunetta e Spencer Dinwiddie dall’altra parte risponde con la prima tripla del -4. Altro fallo, un solo libero a segno per Harden, e Dinwiddie colpisce ancora dall’arco: -2 a 21 secondi dalla sirena. La scena si ripete di nuovo e il gioco è fatto: tre bersagli dalla lunga distanza in fila e gara all’overtime, deciso neanche a dirlo da un altro suo canestro pesante per il sorpasso definitivo sui Rockets a 28 secondi dalla sirena. Houston negli ultimi 20 anni non aveva mai perso una partita in cui arrivava con almeno sei punti di margine agli ultimi 30 secondi: 682-0 di record, prima che Dinwiddie decidesse di invertire la tendenza, realizzando 25 dei suoi 33 punti totali a cavallo tra l’ultima frazione e i cinque minuti supplementari. A questo si aggiunge anche un Jarrett Allen da 20 punti e 24 rimbalzi, all’interno di un quintetto tutto in doppia cifra. Una vittoria importante, che dà morale a una squadra al momento al 6° posto a Est. Un successo enorme, viste le premesse.