Per la terza volta nella storia, lo stato che si considera la culla della pallacanestro USA ha voluto celebrare il proprio sport, con una maratona tv di 14 ore tra gare di liceo, college e NBA e la celebrazione del Larry Bird Day, a 40 anni dalla mitica finale NCAA
“In 49 stati è solo basket… ma questo è l’Indiana”. Il celebre motto che racchiude la passione di un intero stato per la pallacanestro fotografa al meglio il viscerale rapporto di amore tra l’Hoosier State e lo sport inventato da Dr. James Naismith, che ancora nel 1936 dichiarava: “La pallacanestro è realmente iniziata nell’Indiana, che ancora oggi rimane il centro nevralgico di questo sport”. La pensa così anche il governatore dello stato, Eric Holcomb, che per la giornata di ieri — il 19 gennaio 2019 — ha organizzato la terza edizione del “Basketball Day Indiana”, dopo la prima andata in scena il 10 dicembre 2016 e la seconda occorsa l’anno scorso, il 6 gennaio. Per celebrare l’amore di uno stato e della sua popolazione verso il basket, il network Fox Sports Indiana ha organizzato una maratona televisiva di 14 ore di pallacanestro culminata con la diretta dalla Bankers Life Fieldhouse di Indianapolis dalle sfida tra Pacers e Mavericks, vinta dai padroni di casa grazie a una meravigliosa prestazione di squadra e alla capacità di fermare la superstar avversaria, Luka Doncic — spirito di gruppo e difesa, non a caso due tratti distintivi della pallacanestro al suo meglio. Dalle palestre liceali fino alla NBA, la terza edizione di questa giornata interamente dedicata “al gioco più bello del mondo” — che sui social ha lanciato l’hashtag #BasketballDayIndiana — ha visto la diretta tv di cinque gare di high school (due delle quali disputatesi proprio alla Bankers Life Fieldhouse, prima che scendessero in campo i Pacers), il doppio appuntamento con la NCAA — prima il derby da West Lafayette tra Indiana e Purdue, la grande rivalità statale (vinta da quest’ultima, 70-55), poi la sfida tra St. John’s e Butler (71-8) — per finire con il duello tra Pacers e Mavs all’interno di una delle “Hickory Nights” organizzate dalla franchigia NBA dell’Indiana, per celebrare — fin dalle maglie indossate da Oladipo e compagni — il meraviglioso e storico film “Hoosiers — Colpo Vincente”, capace di ricreare il vero significato della pallacanestro per un intero stato.
Le parole del governatore statale e l’omaggio a Bird
“Il basket non è solo chi siamo ma per molti aspetti rispecchia l’intera nostra vita e tutto ciò che da questo splendido sport abbiamo imparato”, ha spiegato il governatore statale. “L’attenzione a giocare all’interno delle regole, una forte etica del lavoro, il rispetto dei ruoli e la capacità di leadership: è più che appropriato che sia proprio uno stato come l’Indiana l’epicentro del basket in questa nazione”. Non solo basket giocato però nella giornata di celebrazioni statale: il college di Indiana State — dove a fine anni ’70 è transitato uno dei più forti giocatori di sempre, Larry Joe Bird — ha organizzato a Terre Haute (sede del campus) una reunion della squadra che esattamente 40 anni fa, nel 1979, guidata dalla futura superstar dei Boston Celtics riuscì ad arrivare alla finalissima NCAA, persa solo contro la Michigan State di un altro giocatore poi molto significativo nella storia della NBA e della carriera di Bird stesso: Magic Johnson. Perché anche le sconfitte — in uno stato come l’Indiana — possono essere fonte di orgoglio e passare alla storia: un bellissimo insegnamento di una manifestazione che può esistere in uno — e uno soltanto — dei 50 stati USA. “This is Indiana”.