Prima il faccia a faccia sul parquet, poi la promessa di continuare a litigare anche fuori, con tanto di corsa verso il tunnel degli spogliatoi per provare a colpirsi di nuovo: spettacolo pessimo a Phoenix, con il talentuoso n°1 dei Suns che perde la partita e la faccia
Sembrava davvero complicato per Phoenix trovare un modo per raschiare ancora di più il fondo, ma Devin Booker è riuscito a rendersi protagonista di un episodio da censurare – sintomo di quanto il nervosismo pervada lo spogliatoio dei Suns. Il n°1 della squadra dell’Arizona perde le staffe a metà terzo quarto, sul -20 e con Minnesota in controllo. Faccia a faccia e colpo sul volto di Gorgui Dieng, che resta quasi di sasso, ma indica agli arbitri il gesto da sanzionare. I direttori di gara si prendono il loro tempo e poi decidono di sanzionare entrambi con un doppio tecnico e la conseguente espulsione: il primo per la reazione, il giocatore dei T’Wolves invece per la provocazione seguente al fallo duro commesso su Booker. Una decisione che manda su tutte le furie Dieng, che inizia a urlare di tutto verso il suo avversario, facendogli segno di voler regolare i conti negli spogliatoi: il doppio accesso permette a entrambi di correre in direzioni opposte, per poi incontrarsi nella pancia dell’arena. “Ha provato a fare il gradasso, a urlarmi contro e allora ho deciso di rispondere a tono”, racconta Dieng. “Ha provato a colpirmi per farmi male, tutti hanno visto il gesto. Io non ho dato pugni, né mi sono comportato in maniera scorretta. Il problema è che in questa Lega molti pensano di essere degli uomini duri, quando in realtà non lo sono”. Booker invece è corso via anche davanti ai cronisti, per evitare di aggravare la sua posizione. Dieng ha poi aggiunto durante l'assalto dei reporter in spogliatoio, sorridente: "Volevamo incontrarci per scambiare la maglia, mica per altro". Un modo per stemperare la tensione; meglio evitare una squalifica che complicherebbe la stagione di entrambe le squadre.