Please select your default edition
Your default site has been set

NBA, i risultati della notte: Jokic domina contro i Sixers, vince Portland

NBA

Il lungo serbo dei Nuggets torna dopo la squalifica e chiude con 32 punti, 18 rimbalzi e 10 assist - settima tripla doppia in stagione - decisivo nel successo contro i rimaneggiati 76ers. Portland senza Lillard batte Atlanta grazie alla tripla doppia di McCollum, Indiana perde a Memphis nella prima gara dopo l'infortunio di Oladipo

GOLDEN STATE BATTE ANCHE BOSTON E FA 10 IN FILA

TUTTI GLI HIGHLIGHTS DELLA NOTTE

ALDRIDGE TRASCINA AL SUCCESSO GLI SPURS CONTRO NEW ORLEANS

Denver Nuggets-Philadelphia 76ers 126-110

Non c’è partita tra Nuggets e Sixers, nonostante Philadelphia riesca a segnare ben 37 punti nel primo quarto, provando in tutti i modi a celare le assenze che pesano sul parquet. Senza Joel Embiid (tenuto a riposo in via precauzionale da coach Brown), niente spettacolo sotto canestro tra i due lunghi più intriganti di tutta la Lega, con Nikola Jokic rientrato dopo il turno di squalifica scontato contro Phoenix e pieno di voglia di rivalsa. Philadelphia non ha un vero e proprio sostituto di Embiid in rotazione, un corpo da opporre al dominio del serbo che segna 17 punti nel solo primo quarto, spazza via chiunque gli capiti vicino e chiude con 32 punti, 18 rimbalzi e dieci assist: settima tripla doppia stagionale, il motore di una prima metà di gara da 77 punti segnati per Denver – nuovo massimo in questa regular season. I Nuggets ritrovano quattro quinti dei titolari, ma perdono per strada Jamal Murray, fermato da una distorsione alla caviglia e costretto a saltare la sua seconda partita in carriera in tre anni (gli altri componenti del quintetto invece sono spesso stati più sfortunati per quel che riguarda gli infortuni). Dall’altra parte Philadelphia, ancora senza Jimmy Butler, si affida ai 22 punti di JJ Redick e ai 20 di Corey Brewer, senza mai riuscire però a prendere la testa del match. Una gara complicata anche per Ben Simmons, che chiude con 6/17 dal campo (e 0/1 dall’arco, ma solo perché ha cercato il canestro da metà campo sulla sirena), rimasto solo in una squadra senza anche Wilson Chandler; il beniamino di casa, salutato dal suo ex pubblico con un lungo applauso e un video celebrativo proiettato durante un timeout. Per lui è stata una serata particolare, per Philadelphia invece da dimenticare in fretta.

Portland Trail Blazers-Atlanta Hawks 120-111

Non solo Jokic in tripla doppia, ma anche CJ McCollum si toglie questa soddisfazione – la prima volta che ci riesce in carriera – nel successo più sofferto del previsto dei Blazers contro gli Hawks (che da un mese a questa parte ci danno dentro e ci provano, nonostante i limiti e tutto il resto). Senza Damian Lillard, rimasto fuori a rifiatare, il n°3 dei Blazers prende in mano le operazioni in una partita da 28 punti, dieci rimbalzi e dieci assist, molti dei quali per armare la mano di Seth Curry; partito in quintetto e autore di 22 punti con 4/8 dall’arco. Porland infatti produce quasi esclusivamente con i cinque titolari (Evan Turner è costretto a fermarsi a metà partita per un problema al tendine d’Achille), tutti in doppia cifra e con Jusuf Nurkic da 15 punti e nove rimbalzi. Dall’altra parte sono 30 i punti realizzati da Trae Young, sempre più leader di una squadra che a margine della sfida ha festeggiato i 42 anni di Vince Carter (sulla carta d’identità ci sono più del doppio degli anni rispetto al giovane rookie degli Hawks). Una fonte di ispirazione dalla quale imparare il mestiere, anche dopo la nona sconfitta nelle ultime 13 giocate.

Memphis Grizzlies-Indiana Pacers 106-103

I Pacers sono ancora sotto shock. Indiana infatti deve ancora prendere le misure alla nuova situazione che si ritrova ad affrontare, senza Victor Oladipo fino al termine di una stagione che poteva essere quella della consacrazione a Est. Quella in cui giocare alla pari con le squadre di vertice. E invece l’infortunio al ginocchio dell’All-Star ha scombussolato i piani, oltre a mettere in difficoltà un gruppo battuto a Memphis in una di quelle sfide da vincere a ogni costo. I Grizzlies raccolgono 22 punti da Mike Conley, 20 da Jaren Jackson Jr. e 18 da Marc Gasol, tornando così al successo dopo otto sconfitte consecutive – la seconda arrivata nelle ultime 16 sfide oltre a quella arrivata contro Cleveland il giorno di Santo Stefano. È passata un’eternità, in cui Memphis ha deciso di smobilitare la squadra e minare dalle fondamenta le residue speranze di successo nell’immediato. Mentre aspettano l’offerta giusta in Tennessee però, possono continuare a godersi qualche sprazzo del duo che per anni ha fatto sognare ed esultare un intera città.