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NBA, i risultati della notte: i Bucks passano a Toronto, Indiana non vince più

NBA

Milwaukee conquista la sfida al vertice in trasferta e si tiene stretta il primato della Eastern Conference. I Pacers perdono anche a Orlando: da quando si è infortunato Oladipo sono arrivate soltanto sconfitte. Dallas, rimaneggiata dalla trade con i Knicks, perde a Detroit

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Toronto Raptors-Milwaukee Bucks 92-105

Dopo dieci vittorie consecutive casalinghe - la striscia più lunga della stagione, a -2 dal record di franchigia - c’era solo una squadra a Est che poteva pensare di andare a mettere i bastoni tra le ruote ai Raptors, condannandoli al secondo posto in classifica e regalando così a coach Budenholzer la possibilità di allenare all’All-Star Games: sì, i Milwaukee Bucks, chirurgici nel mettere spalle al muro i canadesi grazie a un secondo quarto da 34-22, senza più voltarsi indietro nella ripresa (nonostante Toronto riesca a riportarsi dal -24 al -6 nel quarto periodo). Alla sirena finale sono 19 punti e nove rimbalzi per Giannis Antetokounmpo, a cui si aggiungono i 18 di Khris Middleton e i 16 punti di un DJ Wilson da massimo in carriera. Dall’altra parte invece sono 28 i punti di Pascal Siakam, a cui si aggiungono i 16 di Leonard e davvero poco altro in una serata da meno del 40% dal campo per i padroni di casa. Il tiro da tre punti che aveva accompagnato i Raptors nelle ultime settimane - sempre oltre i 12 bersagli a segno dalla lunga distanza nelle ultime cinque - abbandona Toronto nel primo tempo: 1/13 dalla lunga distanza a metà partita, con Danny Green costretto ad alzare bandiera bianca a causa della febbre. Insomma, di certo non la partita che in molti speravano di disputare a Toronto. Quella che consegna il 3-1 finale ai Bucks nella serie di scontri diretti in regular season. Adesso, per rivederle di nuovo contro sul parquet, bisognerà aspettare almeno maggio inoltrato.

Detroit Pistons-Dallas Mavericks 93-89

Coach Carlisle raramente si è trovato così tanto in difficoltà, con mezza squadra rimasta a New York dopo la trade che nella notte ha sconvolto la fisionomia del suo roster: via DeAndre Jordan, Dennis Smith Jr. e Wesley Matthews; dentro Tim Hardaway, Courtney Lee e soprattutto Kristaps Porzingis (più un mix di scelte che permetterà ai Knicks di puntare forte sui prossimi due Draft). Tutto questo, sommato alla caviglia di Luka Doncic che lo ha costretto a fermarsi nella seconda serata del back-to-back, hanno portato l’allenatore dei Mavericks a porsi un problema non da poco: “Chi faccio scendere in campo questa sera?”. La risposta è arrivata facendo la conta al contrario, vedendo chi era rimasto a disposizione e affidandosi a un Harrison Barnes da 24 tiri e 27 punti. Non abbastanza per avere la meglio contro i 24 punti e i 20 rimbalzi di Andre Drummond: l’ultimo è deciso dopo l’errore commesso di proposito da Jalen Brunson a cronometro fermo per cercare di chiudere un gioco da quattro punti. Il centro dei Pistons prende pallone e fallo e, mandato in lunetta, non tradisce: 2/2 e gara chiusa. Sono 24 anche i punti per Blake Griffin, che chiude così un mese di gennaio da 445 punti totali - il massimo mai fatto registrare da un giocatore di Detroit, superati i 442 di Isiah Thomas del marzo 1983.

Orlando Magic-Indiana Pacers 107-100

Non che ci fosse bisogno dell’ennesima controprova, ma ormai è ufficiale: gli Indiana Pacers sono in enorme difficoltà da quando Victor Oladipo ha subito l’infortunio al ginocchio che lo terrà fuori per il resto della stagione. Da quando il n°4 è rimasto a terra, la franchigia di Indianapolis non è più riuscita a rialzarsi; battuta anche da una squadra mediocre e senza grandi pretese come i Magic. Un ko arrivato per mano di Terrence Ross, autore di 13 dei suoi 30 punti totali nel quarto periodo - chiuso con un parziale da 38-27 dalla squadra della Florida, che ritorna al successo dopo quattro sconfitte in fila e pone fine a una striscia di otto vittorie dei Pacers negli scontri diretti. Il modo migliore per festeggiare la convocazione di Nikola Vucevic all’All-Star Game, il primo giocatore di Orlando a riuscirci negli ultimi sette anni (l’ultimo fu Dwight Howard nel 2012). A Indiana non bastano i 27 punti di Myles Turner e neanche la doppia doppia da 16 e dieci assist di Darren Collison. I Pacers scivolano così al quinto posto a Est, alle spalle delle più quotate Philadelphia e Boston. Dopo oltre tre mesi di fuga, Indiana sembra essere tornata alla dura realtà.