Please select your default edition
Your default site has been set

Mercato NBA, Anthony Davis-New Orleans, è rottura: "I Pelicans non vogliono vincere"

NBA

Dopo la disastrosa sconfitta incassata in casa contro Orlando, si è accesa la polemica tra il n°23 di New Orleans e la sua futura ex squadra: "Abbiamo fatto schifo, nessuno aveva voglia di giocare e competere"

CRISI LAKERS, SUPER LEBRON NON BASTA: PLAYOFF A RISCHIO

CELTICS BESTIA NERA DEI SIXERS, GOLDEN STATE NON SI FERMA

L’esperimento è durato meno di tre partite, ma il tentativo di tenere in campo Anthony Davis nonostante la sua volontà di andare via già durante l’ultima sessione di mercato sembra essere definitivamente naufragato. L’ultima gara persa contro i Magic è il manifesto della “distruzione” portata in spogliatoio da una situazione che ha logorato compagni, dirigenza e l’intera organizzazione. New Orleans ha passeggiato per 48 minuti, mentre Orlando ha fatto i propri comodi, volando sul +20 già nel primo quarto e dominando una sfida che non è mai stata tale. Al centro di questo putiferio che sta travolgendo la franchigia della Louisiana, Davis ha disputato la sua peggior partita dell’anno: in campo per 24 minuti chiusi con soli tre punti a referto e un pessimo 1/9 al tiro, l’All-Star di New Orleans è sbottato nel post-partita senza nascondere la sua delusione. “Abbiamo fatto schifo, nessuno era interessato a giocare questa sera. Almeno questo è quello che abbiamo messo in mostra”. Il vero campione sul parquet nei pressi del ferro è stato Nikola Vucevic, dominante contro un avversario demotivato (e free agent interessante da seguire la prossima estate): “È sotto gli occhi di tutti che io ho sbagliato un sacco di tiri, molti dei quali facili da realizzare. Dei lay-up e dei canestri che di solito vanno dentro senza problemi, conclusioni mancate soprattutto a inizio partita. Ma la differenza l’ha fatta la loro voglia: loro avevano un obiettivo e lo hanno messo in mostra. Noi no”. I tre punti a referto sono il minimo mai fatto registrare in carriera da Davis in partite in cui è rimasto almeno 21 minuti sul parquet: la peggior prestazione offensiva della sua carriera, sintomo di come far finta di essere interessato al destino di una squadra da abbandonare tra qualche mese non sia una strada percorribile. Così come la ramanzina a un gruppo che sta già facendo i conti con la sua futura partenza: cosa dovrebbero fare i Pelicans? Dar fondo alle energie per inseguire dei playoff ormai sfuggiti di mano, perdendo poi posizioni e possibilità alla Lottery di scalare il Draft e sognare una nuova partenza. Dalla prossima estate, (finalmente, a questo punto) senza Davis.