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LeBron James come Michael Jordan: "Voglio diventare un proprietario NBA"

NBA

L'ambizione di continuare a incidere nel mondo NBA, magari passando dall'altra parte della scrivania - finanze permettendo - inseguendo il mito del n°23 dei Bulls anche sul grande schermo: LeBron studia da MJ, anche fuori dal parquet

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Charlotte, All-Star Game a casa di Michael Jordan con LeBron James ancora una volta protagonista sul parquet. Un binomio che porta per l’ennesima volta al parallelo tra due leggende, ponendo l’interrogativo che secondo molti ronza nella testa del n°23 dei Lakers. Il prossimo obiettivo è quello di diventare, una volta smesso con la pallacanestro, proprietario di una franchigia NBA? Seguire le orme di MJ anche in quello? A Cleveland non vedono l’ora (anche perché è difficile immaginare un investimento in un altro posto degli States), mentre nella testa di James resta un progetto lontano e di certo non pressante. “Non passo le giornate a pensare a quello, ho risposto a una domanda in maniera sincera: credo che se un giorno volessi, potrei diventare parte della dirigenza di una franchigia della Lega. Ho acquisito talmente tanta conoscenza in questi anni che, una volta fuori dal parquet, non voglio allontanarmi da questo mondo. Ovviamente resterò al fianco dei miei figli, che già adesso si stanno dando da fare con il basket giocato. Sarò il loro riferimento, ma se trovassi il modo di restare in NBA sotto qualsiasi forma o ruolo ne sarei onorato. Non vorrei mai che fosse una cosa forzata: cercherò la giusta città, la situazione ideale per proseguire. Diciamo che non è un sogno pressante, è un motivo di ispirazione. Vediamo cosa succederà in futuro, ma dovessi restare lontano dalla dirigenza di una squadra non ci resterò male. Devo ancora giocare un sacco di partite, scendere in campo con i Lakers nei prossimi anni. Quando arriveremo al momento in cui il parquet non farà più parte della mia quotidianità, possiamo tornarne a discutere. Spero davvero di sedermi davanti ai giornalisti ancora per molti anni vestendo i panni del giocatore: sono quelli che sento di saper indossare al meglio”. Pianificare il futuro è da sempre parte della sua indole.

La proprietà del Liverpool e gli investimenti nelle franchigie di altre stelle NBA

In realtà LeBron James è già proprietario (almeno in parte) di una squadra professionistica di primo livello, dopo che nel 2011 attraverso un fondo ha messo a disposizione una piccola somma – viste le sue entrate – nell’acquisto del Liverpool (circa il 2% della società). Il gruppo Fenway Sports Group ha investito 477 milioni di dollari per mettere le mani sui Reds e adesso la squadra guidata da Jurgen Klopp vale circa due miliardi. Una percentuale di quell’incremento insomma è finita anche nelle tasche del n°23 dei Lakers, l’ennesimo colpo vincente lontano dal parquet quando si tratta di rimpinguare il portafoglio: “Per lui in molti immaginano un futuro da proprietario non tanto e non solo di una squadra NBA, anzi – raccontano dalla società che ne cura l’aspetto finanziario - Potrebbe investire nel calcio (come già fatto), oltre che negli eSport. Quello che si impara lavorando al fianco di LeBron è che lui riesce sempre ad avere una visione d’insieme, a guardare il quadro completo delle cose. Ha messo in fila decine di scelte intelligenti, evidenziando la capacità di cogliere le opportunità come pochi altri. Tutte carte in regola per diventare in futuro un proprietario NBA”. Facile a dirsi, ma molto più complicato da mettere in pratica oggi. Le franchigie NBA infatti negli ultimi anni hanno visto lievitare il loro valore, portando la loro quotazione mediamente attorno ai due miliardi di dollari (qui la classifica completa). Una situazione ben diversa rispetto a quella del 2010, quando Jordan decise di puntare sui suoi Charlotte Hornets (trasformando i suoi 270 milioni in 1.2 miliardi nel giro di un decennio scarso). Il patrimonio di James al momento è di circa 450 milioni di dollari – stando alle ultime stime Forbes, datate dicembre 2018 – ben lontano quindi dal poter pensare di ricoprire il ruolo di azionista di maggioranza. Meglio a quel punto puntare a una partecipazione all’interno della società, come fatto da Magic Johnson (che in passato deteneva il 10% dei Los Angeles Lakers e adesso è uno dei proprietari dei Dodgers), da Grant Hill che mantiene una partecipazione nel capitale degli Atlanta Hawks o da Shaquille O’Neal che ha acquistato una piccola percentuale dei Sacramento Kings. Trovare un accordo del genere con Dan Gilbert però potrebbe essere più complicato del previsto, visti i rapporti e l'addio travagliato.

In estate partono le riprese di Space Jam 2

Un modo per aumentare (non poco) le sue entrate potrebbe essere il film che inizierà a girare in estate a Los Angeles: LeBron infatti, durante uno dei tanti eventi collaterali alla gara delle stelle di Charlotte, ha raccontato che durante la off-season si dedicherà alle riprese di Space Jam 2. Dopo Jordan, sarà lui ad affiancare i cartoni animati della Warner Bros in una pellicola che promette di poter diventare nuovo oggetto di culto per i tanti appassionati di pallacanestro in giro per il mondo. Dopo Jordan, James. Come spesso sta accadendo da 15 anni a questa parte in campo e fuori. “Sono abbastanza sicuro che questo film potrebbe riscrivere i canoni dell’animazione, sono entusiasta di poter prendere parte a un prodotto del genere”, ha raccontato Terence Nance; chiamato a dirigere una pellicola con cui LeBron spera di lasciare un altro segno nel solco lasciato da chi lo ha preceduto: il n°23 sulle spalle, i record sul parquet (mancano 210 punti per superarlo nella classifica dei realizzatori all-time della regular season), l'ambizione di diventare proprietario NBA e adesso anche il film al fianco di Bugs Bunny. Se c'è un modello da seguire, è chiaro quello a cui vuole ispirarsi e che passa nella testa del n°23 dei Lakers.