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NBA, Oklahoma City-Utah 148-147 2OT: George da impazzire, Westbrook striscia interrotta

NBA

Il numero 13 dei Thunder firma il canestro del sorpasso a 8 decimi dalla fine del secondo supplementare, chiudendo con 45 punti e portando i suoi al successo contro Utah. Westbrook esce per falli nel primo overtime e interrompe a 11 la striscia di triple doppie consecutive fermandosi a 43 punti, 15 rimbalzi e 8 assist

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Oklahoma City Thunder-Utah Jazz 148-147 2 OT

Laddove non arriva Russell Westbrook, alla fine ci pensa sempre Paul George. Potrebbe essere questo il leit-motiv della stagione degli Oklahoma City Thunder, che anche nella partita interna contro gli Utah Jazz hanno visto il loro numero 13 decidere la sfida con la giocata decisiva – un tear drop altissimo sopra le braccia protese di Rudy Gobert per operare il sorpasso a 0.8 secondi dalla fine del secondo supplementare. Un canestro dal coefficiente di difficoltà esorbitante, peraltro arrivato dopo aver spezzato un raddoppio sul perimetro, che lo hanno portato a chiudere con 45 punti (17/31 dal campo, 5/13 da tre), 9 rimbalzi e 7 assist in 50 minuti senza nessuna palla persa, leader di un quintetto tutto in doppia cifra. Alle sue spalle un Russell Westbrook che ha visto interrompersi la sua striscia da 11 triple doppie, fermato a 43 punti, 15 rimbalzi e 8 assist pur avendo ritrovato per una sera la precisione al tiro (15/29 dal campo, 6/13 dall’arco). Il numero 0 è dovuto andare in panchina dopo aver commesso il sesto fallo nel corso del primo supplementare, lasciando spazio a Paul George (i due sono i primi compagni a chiudere sopra quota 40 nella stessa partita in questa stagione) e a un quintetto che ha chiuso tutto in doppia cifra – Jerami Grant 18, Steven Adams 16+10 e Terrance Ferguson 12 – sopperendo anche a una panchina che ha realizzato 13 punti in tutto, con il debuttante Markieff Morris a quota 0 nei suoi primi 17 minuti con OKC.

Mitchell non basta, Utah risucchiata nella corsa per i playoff

Gli Utah Jazz hanno dato tutto quello che avevano, affidandosi a un Donovan Mitchell da 38 punti per giocarsela fino alla fine. Il numero 45 li ha ripagati con una prova di grande temperamento pur senza eccellere in efficienza (14/35 dal campo, 4/11 da tre), seguito da altri tre compagni oltre quota 20 (Gobert 26+14, Favors 24+11 e Crowder 20) a cui si sono aggiunti i 15 di Joe Ingles e i 14 di un Ricky Rubio che però ha avuto più palle perse (8) che assist (6). Questa sconfitta mette un po’ nei guai i Jazz, che vengono risucchiati nella corsa agli ultimi posti disponibili per andare ai playoff: ora hanno la stessa distanza dalla vetta dei San Antonio Spurs e degli L.A. Clippers, rispettivamente settimi e ottavi, mantenendo solo due partite di vantaggio su Sacramento e tre sui Los Angeles Lakers. La corsa ai playoff a Ovest si preannuncia più accesa che mai da qui a fine stagione.