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NBA, Kyrie Irving non è preoccupato in vista dei playoff: "Perché ci sono io"

NBA

Boston ha perso quattro delle ultime sei gare, ancora distante dal vertice della Eastern Conference. La sconfitta contro Chicago ha fatto emergere di nuovo le difficoltà di un gruppo poco coeso, ma nella post-season meglio seguire le indicazioni del n°11 Celtics

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A Boston quattro mesi fa immaginavano una stagione diversa. Non più semplice, ma certamente con un rendimento più continuo. I Celtics speravano dopo tre quarti di regular season di essere in vetta alla Eastern Conference a battagliare con Toronto e Milwaukee. Invece al momento rischiano di non avere il fattore campo a favore neanche in un primo turno che a questo punto potrebbe rendere da subito in salita la post-season.  Davanti a Boston infatti al momento ci sono i sorprendenti Indiana Pacers (che continuano a vincere tutte le partite che vanno portate a casa, senza incertezze anche senza Victor Oladipo) e i Philadelphia 76ers; cliente scomodo con cui doversela vedere già da metà aprile. Insomma, non uno scenario agevole, considerando anche le tre partite di distanza dal terzo posto dei Pacers e la cronica incapacità di dare continuità ai risultati. L’esempio è l’ultima sconfitta incassata contro Chicago – una squadra che lo scorso 9 dicembre i Celtics avevano battuto con 56 punti di scarto, per rendere l’idea della differenza dei valori sul parquet. Stavolta invece nel secondo tempo Boston si è ritrovato sotto anche di 20 lunghezze in quella che a sorpresa è diventata la quarta sconfitta nelle ultime sei sfide. Non il passo da tenere per andare a riprendere le prime della classe, ma al tempo stesso qualcosa che non sembra preoccupare – almeno a parole – Kyrie Irving, che il suo lo ha fatto anche contro i Bulls. Non sono bastati infatti i suoi 37 punti e dieci assist per avere la meglio di un avversario modesto. Un dato preoccupante in vista dei playoff? “No, non credo ci porteremo le difficoltà ai playoff”. Perché no? “Perché ci penso io”. Sicuramente un cambio d’approccio rispetto al passato, almeno ai microfoni dei giornalisti. A guardare i dati i Celtics si confermano come una delle migliori squadre della Lega: decimo miglior attacco, quinta difesa della NBA per punti concessi su 100 possessi e un +5.8 di Net Rating secondo soltanto a quanto raccolto dai Miwaukee Bucks e dei Golden State Warriors. Le difficoltà infatti sono soprattutto a livello di chimica e di spogliatoio, con diversi casi di discussione e tensione tra Irving, i "vecchi" del roster e i giovani che la passata stagione si erano presi la scena (ultime, ma non per importanza, le parole di Marcus Smart). Meglio sperare di risolvere tutti i dissidi e i contrasti sul parquet: in caso di complicazioni, basterà dare la palla a Kyrie.