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NBA, Deandre Ayton sbotta contro compagni e allenatore: "Da adesso in poi domino io"

NBA

Nel bel mezzo di una striscia da 17 sconfitte consecutive, la prima scelta assoluta dell'ultimo Draft ha promesso un cambio di marcia. "Ho dato loro abbastanza tempo per fare quello che volevano, ora è arrivato il momento di prendere il controllo della situazione". Ma cosa ne pensano Devin Booker e coach Kokoskov?

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C’è poco da discutere: la stagione dei Phoenix Suns non sta andando come ci si sarebbe potuti aspettare. Un record perdente era da mettere in preventivo, ma 17 sconfitte consecutive e l’ultimissimo posto tra le 30 squadre NBA è un po’ troppo per una squadra che comunque ha talento a disposizione. Tra questi talenti c’è sicuramente quello di Deandre Ayton: la prima scelta assoluta all’ultimo Draft sta vivendo una stagione accettabile per essere un rookie, collezionando doppie doppie (16.5 punti e 10.5 rimbalzi di media) con il 58.7% dal campo, che sarebbe la percentuale più alta per un rookie in doppia doppia nella storia della lega. L’impatto sui destini della squadra è stato però inferiore alle attese, come testimonia il record fortemente negativo di 11-50, tanto da portarlo a sbottare dopo l’ennesima sconfitta contro Cleveland: “Ho dato loro abbastanza tempo per fare quello che volevano” ha detto in riferimento a compagni e coaching staff. “Ora è arrivato il momento di prendere il controllo e non guardarmi più indietro. Perdere è dura, non è facile farci i conti. Cercherò di fare del mio meglio per prendere il sopravvento”. Parole dure che però non hanno trovato immediato riscontro sul parquet, visto che nella partita contro Atlanta il lungo ha chiuso in doppia doppia (14 punti e 12 rimbalzi) ma senza essere utilizzato particolarmente (6/8 dal campo, 2/2 ai liberi) o avere un impatto positivo (-19 di plus-minus, il peggiore insieme a Tyler Johnson).

La risposta di Devin Booker: "Il momento peggiore da quando sono qui"

Inevitabile pensare che quel “loro” pronunciato da Ayton fosse riferito soprattutto a Devin Booker, stella conclamata della squadra con il quale avrebbe dovuto formare il nuovo “Shaq & Kobe 2.0” e con cui invece la convivenza non ha dato finora i risultati sperati. E la guardia dei Suns, che dal prossimo anno guadagnerà 27 milioni di dollari a salire nei successivi quattro anni, non ha risparmiato le parole dopo la sconfitta con gli Hawks: “La mia mentalità è sempre quella di vincere e fare tutto quello che posso per riuscirci. Sento che non tutti lo stanno facendo. Non siamo sulla stessa lunghezza d’onda. Questo è il momento peggiore da quando sono qui, ed è tutto dire”. Parole pesanti, che ha cercato di ammorbidire con un messaggio positivo in vista delle ultime 21 partite della stagione: “Dobbiamo continuare a lottare e a tenere la testa alta, continuando a costruire. Il passato è dietro di noi: dobbiamo continuare a migliorare ogni singola partita”.

Le parole di Kokoskov: "La responsabilità è mia, ma deve crescere"

Il terzo protagonista della stagione dei Suns non può che essere coach Igor Kokoskov, che si è preso le sue responsabilità per come sta andando la stagione e il coinvolgimento di Ayton: “Quando mi arrivano queste domande, rispondo sempre che la colpa è dell’allenatore. Sono io il responsabile per coinvolgerlo di più: non solamente in termini di attacco o di tocchi, ma sul renderlo una parte sempre più importante del nostro sistema su entrambi i lati del campo. Questa è una sfida per me in quanto allenatore: fare in modo che sia sempre coinvolto”. Dopo la necessaria auto-critica, però, Kokoskov ha anche messo il suo centro davanti alle sue responsabilità: “Sono pur sempre i giocatori a scendere in campo: devono essere loro a chiedere il pallone, a mostrare voglia ed energia per farsi coinvolgere. Si può chiamare uno schema, ma può anche non essere necessariamente per te: può capitare che non sia tu a prenderti il tiro, anche se lo schema passa dalle sue mani. Voglio vedere Deandre più coinvolto, lo voglio veder crescere e diventare un giocatore migliore. È un processo, ci vorrà del tempo”. La speranza è che le cose comincino a cambiare in fretta.