Il regista afroamericano, super tifoso di New York, ha un doppio motivo per ricordare per sempre una magica serata: la sua prima vittoria agli Academy Awards (Oscar per la miglior sceneggiatura non originale) e il ritorno al successo dei suoi Knicks al Madison Square Garden per la prima volta dal 1 dicembre 2018
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Una serata così Spike Lee la sognava da tanto, troppo tempo. I suoi Knicks non vincevano una partita al Madison Square Garden dal 1 dicembre 2018, per l’incredibile striscia negativa di 18 sconfitte consecutive (la terza più lunga di sempre per gare casalinghe nella storia di tutto lo sport professionistico americano, tra NBA, MLB, NLF e NHL). Poi contemporaneamente, sull’altra costa degli Stati Uniti, erano di scena gli Oscar e Spike Lee per una volta non era al suo solito posto in prima fila al Garden ma in sala al Dolby Theatre di Los Angeles, con il suo BlacKkKlansman in competizione per più di una statuetta (tra cui quella per miglior film). Così, quando l’attore e amico Samuel L. Jackson ha preso il palco per svelare uno dei premi, le sue prime parole sono state indirizzate proprio a Spike Lee: "Come prima cosa, Spike, sono felice che tu sia seduto: dopo 18 sconfitte interne consecutive, i Knicks stasera hanno vinto. Lo ripeto: i Knicks stasera hanno vinto, battendo San Antonio 130-118", tra il boato del pubblico in sala e lo sguardo divertito del regista afroamericano, che si è lasciato andare un "Noi stiamo cercando di tankare!". Ma la serata magica di Spike Lee non è certo finita lì: perché lo stesso Samuel L. Jackson – dopo aver aperto la magica busta e pronunciato la magica formula “and the Oscar goes to” per premiare la miglior sceneggiatura non originale – ha annunciato proprio il titolo BlacKkKlansman, assegnando così una prestigiosa statuetta al regista di Brooklyn, la sua prima vittoria agli Academy Awards. Spike Lee – come da personaggio – ha fatto il resto: appena salito sul palco è saltato in braccio a Samuel L. Jackson per esprimere tutta la sua contentezza (mostrando tra l’altro un paio di Air Jordan 3 dorate appositamente disegnate per lui dal famoso designer Tinker Hatfield) per poi tenere un breve discorso a impronta politico sociale concluso dall’esortazione “facciamo la cosa giusta” con riferimento all’elezione del nuovo presidente USA. nel 2020.
I complimenti di Magic Johnson
E “facciamo la cosa giusta” – Do the right thing – è l’ennesima citazione a uno dei suoi più belli e famosi film (Fa’ la cosa giusta), omaggiato durante la serata del Dolby Theatre da Lee anche indossando il famoso mega anello con la scritta “Love” (a cui ne corrispondeva un altro con la scritta “Hate”). La vittoria di Lee agli Oscar – un anno dopo il trionfo di Dear Basketball, il corto d’animazione ideato da Kobe Bryant – non ha lasciato indifferente un altro grande Lakers del passato, Magic Johnson, che su Twitter ha voluto complimentarsi due volte con il suo amico Spike: “Non ci posso credere che il mio amico Spike Lee ha vinto l’Oscar per miglior sceneggiatura non originale per BlacKkKlansman!” il suo primo messaggio, seguito poi da: “Mi rende orgogliosissimo vedere Spike Lee aggiudicarsi un Oscar. Mi ricordo quando stava girando Malcolm X: ho creduto così tanto in quel film da investirci dei soldi. Congratulazioni enormi a Spike!!!”. E la vittoria sugli Spurs, che ha evitato ai Knicks di eguagliare la più lunga striscia di sconfitte interne nella storia della NBA (appartenente ai Dallas Mavericks versione 1993-94), non è stata altro che la ciliegina sulla torta di una notte da ricordare.