L'azzurro ritocca il suo massimo di sempre in maglia Clippers segnando 34 punti e rendendosi protagonista di grandi giocate nel finale, tanto in attacco quanto in difesa. Al resto ci pensa il solito Lou Williams, che diventa il secondo miglior marcatore di sempre dalla panchina
PARLA GALLINARI: "BEVERLEY ZERO PUNTI MA MVP"
PAUL GEORGE: "L'ARBITRAGGIO HA FATTO SCHIFO"
L.A. Clippers-Oklahoma City 118-110
Danilo Gallinari mette subito in chiaro di voler recitare da protagonista nella gara contro i Thunder: l’azzurro segna 15 punti nei primi 6 minuti di gara, trascinando i suoi Clippers anche sul +10 in un primo quarto chiuso però sopra solo di 4 punti grazie ai 10 punti consecutivi di Russell Westbrook, che chiude a sua volta con 15 la prima frazione mantenendo così in gara i suoi e dando vita a un fantastico duello diretto tra due grandi giocatori al loro meglio. Con Gallinari ancora in campo – e ancora decisivo – arriva anche il secondo tentativo di allungo di L.A., che a metà del secondo quarto tornano a guadagnarsi un vantaggio in doppia cifra che arriva anche fino al +14 del 62-48 firmato da un tiro libero di Landry Shamet. I losangelini vanno all’intervallo sul 68-56 ma un 8-1 di parziale OKC in apertura di secondo tempo fa capire che la gara è lontanissima dal potersi dire conclusa. I Thunder infatti ritornano decisamente in partita sul finire del terzo quarto, quando – completato dal primo canestro del quarto periodo – piazzano un parziale di 15-2 che li riportano a -1. Tutti da giocare allora gli ultimi dodici minuti, da sempre il regno di Lou Williams, che infatti non a caso risponde per primo con una tripla portando già a 26 il suo bottino in apertura dell’ultimo periodo. Anche Oklahoma City però ha le sue frecce all’arco per giocarsi le proprie chance nei momenti clutch della partita, e una di queste risponde al nome di Paul George, la cui tripla a 4’20” dalla fine dà agli ospiti il primo vantaggio dal primo quarto anche approfittando di un momento di impasse offensiva dei Clippers, che sbagliano 10 tiri consecutivi prima che a ritrovare il canestro sia proprio Danilo Gallinari. È il centesimo punto della sua squadra, seguito sul possesso successivo dal sesto fallo di Paul George (incassato da un furbissimo Patrick Beverley) che toglie dal campo uno dei grandi protagonisti della gara che chiude a 15 punti con solo 5/16 al tiro. Russell Westbrook da una parte (canestro e libero aggiuntivo realizzato seguito da una tripla fuori equilibrio) e Lou Williams dall’altra (tripla su assist di Gallinari più altri due punti con un jumper in isolamento) si scambiano canestri decisivi, ma la gara ancora non si decide. Gallinari tocca quota 30 col canestro del 110-107 Clippers quando si entra nell’ultimo minuto di gioco ma la giocata ancora più importante il ragazzo di Graffignana la fa in difesa, subendo un decisivo sfondamento su Russell Westbrook per il suo sesto fallo di serata, che manda in panchina il n°0 di OKC fino al termine della gara.
Serata storica per Lou Williams e Danilo Gallinari
È il break decisivo per L.A., che cavalca ancora un caldissimo Lou Williams, che alle sue solite prodezze offensive unisce anche una decisiva palla rubata nel finale (chiude a quota 40 con 13/24 dal campo ma anche 7 rimbalzi, 5 assist e 4 recuperi). Per il sesto uomo di coach Rivers è una serata magica, che oltre a vederlo realizzare il 28° trentello della sua carriera in uscita dalla panchina (nuovo record nella storia della lega) supera anche Jamal Crawford per diventare il secondo realizzatore dalla panchina di sempre. Dalla lunetta anche Danilo Gallinari mette le ultime pennellate a una partita assolutamente strepitosa, realizzando quattro liberi in fila (12/15 per lui a cronometro fermo), chiudendo a quota 34 con 10/19 al tiro e stabilendo così il suo massimo in carriera da quando è un giocatore dei Clippers. Con 74 dei 118 punti totali realizzati dalla loro magica coppia, L.A. si aggiudica una gara importante contro un avversario di primo livello nella Western Conference, a cui non bastano i 32 punti con 8 rimbalzi e 7 rimbalzi di Russell Westbrook.