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NBA, rissa Ibaka-Chriss durante Cavaliers-Raptors: volano pugni e spinte

NBA

Attimi di follia nel corso della sfida tra Cleveland e Toronto, con il n°9 della squadra canadese da deciso di rispondere alle provocazioni del giocatore dei Cavs: ne è venuta fuori una rissa da bar e un paio di espulsioni che potranno costare molto care ai protagonisti

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Non c’è due senza tre, verrebbe da dire nel caso di Serge Ibaka; diventato ormai un protagonista abituale almeno una volta all’anno degli scontri più duri sul parquet che poco hanno a che fare con la pallacanestro. Il lungo dei Raptors, che nella passata stagione era andato allo scontro faccia a faccia con James Johnson e due anni fa aveva mollato un paio di pugni a Robin Lopez, questa volta si è concentrato su Marquese Chriss, “colpevole” di averlo atterrato a margine di uno scontro di gioco, facendolo crollare sul parquet mentre cercava di intercettare un lungo passaggio dalla difesa. Non il primo episodio del genere nel match, visto che a metà secondo quarto era successo qualcosa di simile, con Ibaka che infastidito aveva fatto presente all’avversario a muso duro di smetterla. A quel punto il n°9 dei Raptors non ci ha visto più, afferrando da dietro per il collo Chriss e spingendolo con forza verso la base del canestro. Un faccia a faccia degenerato poi con un paio di strattoni e pugni volati da una parte e dall’altra: quattro secondi di parapiglia, prima che i compagni riuscissero a intervenire e separare i due, usciti malconci ma interi dallo scontro. Gli arbitri non hanno esitato a espellere entrambi, anche se il giocatore dei Cavaliers è apparso più come un aggredito che ha cercato poi di difendersi dalla furia dell’avversario. Per Ibaka infatti la sanzione, vista anche la sua posizione di recidivo, potrà essere più dura del previsto (negli anni passati era rimasto fuori per una gara): secondo quanto riportato da Bobby Marks infatti il n°9 di Toronto dovrebbe essere squalificato dalle tre alle cinque partite, ricevendo una multa da 149.000 dollari per ogni match saltato. Una bella sanzione, anche per chi ha il portafoglio pieno come i giocatori NBA. Magari servirà da lezione una volta per tutte, evitando di riproporre questi spiacevoli episodi.