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NBA: Utah Jazz, la proprietà Miller si schiera con Westbrook: "Non siamo razzisti"

NBA

La dirigenza dei Jazz ha preso posizione in maniera dura contro le parole offensive pronunciate da un "tifoso" nei confronti di Westbrook: "Quando ciò accade, chiedo di alzarvi e urlare 'fermati' a chiunque commetta un gesto così offensivo"

INSULTI RAZZISTI, WESTBROOK ATTACCA UN TIFOSO

IL CASO WESTBROOK FA ANCORA DISCUTERE

A chiudere il cerchio dopo lo scontro tra Russell Westbrook e una coppia di tifosi a margine della sfida tra Jazz e Thunder e le conseguenti sanzioni comminate dalla NBA e dalla franchigia di Salt Lake City, è arrivato anche il discorso di Gail Miller; la proprietaria della squadra dello Utah che pochi istanti prima della palla a due contro Minnesota ha preso il microfono e ha parlato al pubblico della Vivint Smart Home Arena: “Sono molto arrabbiata del fatto che un individuo definito “tifoso” abbia tenuto una condotta del genere, offensiva nei confronti non solo di un nostro ospite, ma anche nei miei, della mia famiglia, della franchigia, della nostra comunità, dei giocatori e vostri, che continuate a essere a mio avviso i migliori tifosi dell’intera NBA. Non deve mai succedere, noi non siamo una comunità razzista. Crediamo nelle buone maniera e nell’idea di accogliere le persone con cortesia e rispetto. Di volta in volta, capita che i singoli mostrino dei comportamenti mediocri e dimentichino che i loro modi risultano profondamente offensivi verso i giocatori di altre squadre. Quando ciò accade, vi chiedo di alzarvi e urlare “fermati”. Abbiamo un codice di condotta in questa arena e sarà rigorosamente applicato in futuro”. La squalifica nei confronti del tifoso Jazz sarà dunque soltanto la prima in casi di questo genere: “I tifosi avversari non sono i nostri nemici. Questa è una competizione: sfidarsi è una cosa piacevole, permette ai nostri giocatori di mettere in mostra il loro talento e ai tifosi di apprezzare, tifare e godere della bellezza espressa sul parquet”. Un messaggio arrivato dopo la mail che la famiglia Miller aveva inoltrato a tutti gli abbonati presenti nella mailing list della franchigia con le istruzioni di inviare una segnalazione a chi gestisce la sicurezza dell’arena qualora ci fossero altri tifosi che tengano una condotta violenta e contro le regole: “Non permetteremo a nessuno di proseguire con discorsi d’odio, razzismo, sessismo e omofobia. Ogni tipo di violazione porterà all’espulsione dall’arena e a molte altre penalità, a partire dall’esclusione a vita dalla nostra struttura”.