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NBA, Lillard secondo realizzatore nella storia di Portland: "Ora vado a caccia di Drexler”

NBA

La point guard dei Blazers ha superato il suo ex compagno LaMarcus Aldridge al secondo posto tra i top scorer nella storia della franchigia. Tra due stagioni e mezza anche Drexler dovrebbe cedergli il passo, perché Lillard ha ambizioni importanti: "Voglio essere il miglior Blazers di sempre"

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Un canestro da tre come un altro (ne ha già messi a segno quasi 200 quest’anno), in una partita – vinta – come tante altre. Oppure no. La tripla con cui Damian Lillard a 3’54” dalla fine del secondo quarto raggiunge i 12.565 punti in maglia Blazers nella sua carriera è speciale non solo perché arriva sul campo di quei Pelicans che l’anno scorso hanno dato un secco benservito ai playoff ai Blazers con un brutale 4-0, ma perché fa di Lillard il secondo miglior realizzatore nella storia di Portland. A cedergli il posto un suo ex compagno, quel LaMarcus Aldridge oggi a San Antonio che su Twitter è il primo a fargli pubblicamente i complimenti. Nel dopo partita arrivano subito anche quelli di coach Terry Stotts: “Sono orgoglioso di lui, ha già avuto – anche solo fino a questo punto – una carriera eccezionale. Segna tanto ma quello che apprezzo ancora di più di lui è la leadership. Sono certo che per lui sia un grande onore, Damian è stato un ottimo ambasciatore di questa squadra e di questa città, prima o poi diventerà il top scorer n°1”. E la parola “onore” è difatti proprio quella pronunciata a caldo – ancora sul parquet, microfono in mano, dopo aver segnato 24 punti nella vittoria su New Orleans – da Lillard stesso: “Scalare le posizioni di una classifica del genere, all’interno di una grande organizzazione come i Blazers, con tutti i grandi giocatori che ne hanno fatto parte nel passato, è davvero un onore. Ora me ne rimane uno soltanto davanti: sono alla caccia di Clyde [Drexler]”. Un inseguimento che potrebbe durare – il calcolo è già stato fatto – circa due anni e mezzo: “Il calcolo è esatto”, glissa lo stesso Lillard, che per Drexler ha parole di grande ammirazione: “Guardavo sempre le sue partite in tv  - quando venivano trasmesse tra i grandi classici NBA – e ancora oggi scelgo Drexler quando gioco a NBA2K, uso sempre il suo ‘pacchetto di schiacciate’. Era un saltatore pazzesco, un buon difensore, aveva centimetri. Dopo Michael Jordan era la miglior guardia di tutta la NBA. Poter giocare per la squadra che è stata sua, poterlo inseguire per il primo posto, essere il suo erede è qualcosa di davvero speciale per me”.

Le parole di Lillard: “Voglio essere il miglior Blazers di sempre”

A inizio della stagione, in un’intervista rilasciata al giornale locale, Lillard era stato chiaro sugli obiettivi personali legati alla sua permanenza in Oregon: “Io voglio diventare il miglior Trail Blazer di sempre. Punto. Voglio essere il migliore mai visto da queste parti, quello con l’impatto più grande: questo significa diventare il miglior realizzatore, il n°1 negli assist, vincere un anello, ma soprattutto quello che mi interessa di più è l’impatto che voglio lasciare su Portland, perché è questo che potrebbe fare di me il più grande Trail Blazer di sempre, mentre qualcuno potrà finire per battere i miei record, prima o poi”. La scalata verso il primo posto tra i top scorer di sempre dei Blazers quest’anno aveva già visto Lillard guadagnare una posizione, dalla quarta alla terza, superando Terry Porter a novembre, all’inizio di quella che è la sua settima stagione nella lega (tutte con la maglia dei Blazers). Ora è stato il turno di LaMarcus Aldridge, che – ha rivelato lo stesso Lillard – lo aveva già chiamato la gara precedente a quella con i Pelicans (giocata e vinta dai Blazers contro i Clippers) convinto che il sorpasso sarebbe arrivato in quell’occasione. Su Twitter ha replicato dopo il successo su New Orleans ma ha anche avuto parole divertenti per il sorpasso subìto dal suo ex compagno: “Avevo capito che sarebbe successo: quando ero arrivato io al secondo posto ho guardato la lista e ho detto: ‘Lillard sarà quello che mi supera’. Da amante della competizione non posso dire di essere felice di perdere il secondo posto ma son felice che a superarmi sia una persona come Damian: è un ottimo ambasciatore per l’intera città, uno che ama tantissimo la pallacanestro, un onore del genere non poteva toccare a una persona migliore”. D’accordo anche il suo compagno ai Blazers Meyers Leonard, anche lui puntuale a congratularsi col suo n°0 appena terminata la gara: “Sono stati 7 anni davvero divertenti e non è ancora finita: sono onorato di poter giocare con te”.