Una risonanza magnetica ha evidenziato una lacerazione alla pianta del piede destro della point guard titolare dei Bucks, che dovrà restare fermo dalle sei alle otto settimane. Salterà sicuramente il primo turno di playoff, ma coach Budenholzer spera di poterlo recuperare per la fase calda della stagione
Prima nuvola nera nel cielo fin qui sereno di Miwaukee: i Bucks dovranno fare a meno – per un periodo che si preannuncia di 6-8 settimane – della loro point guard titolare Malcolm Brogdon. Uscito dopo solo 7 minuti dall’ultima sfida vinta a Miami per il riacutizzarsi del problema alla pianta del piede destro, Brogdon si è sottoposto a vari esami specifici che pur escludendo la necessità di un intervento chirurgico hanno riportato una leggera lacerazione alla pianta del piede, infortunio che gli impedirà di essere in campo da qui alla fine della stagione regolare. A fortissimo rischio anche il primo turno dei playoff – che con ogni probabilità i Bucks affronteranno con la prima testa di serie nella Eastern Conference – che prenderanno il via nel weekend del 13-14 aprile. L’auspicio a Milwaukee è quello di poter ritrovare completamente guarita la propria point guard per il secondo turno di playoff, in programma dal 29 aprile, ovvero allo scadere di quelle sei settimane di stop che sembra al momento la tempistica più credibile per il ritorno di Brogdon dal suo infortunio. Dietro la stagione da MVP di Giannis Antetokounmpo e quella da All-Star di Khris Middleton, il rendimento sempre constante e preziosissimo di Brogdon è uno dei segreti meno chiacchierati della stagione da protagonisti dei Bucks: l’ex giocatore di Virginia University, infatti, non sta soltanto facendo registrare i suoi massimi in carriera per punti (15.6), rimbalzi (4.5) e assist (3.2) ma a questo punto terminerà la sua annata come l’ottavo giocatore nella storia della lega a chiudere un’intera stagione regolare con almeno il 50% dal campo (50.5%), il 40% da tre (42.6%) e il 90% in lunetta (92.8%). Gli altri? Steph Curry, Kevin Durant, Dirk Nowitzki, Steve Nash, Reggie Miller, Mark Price e Larry Bird, una compagnia di assoluto livello. Il rookie dell’anno NBA per il 2017 ha ricevuto la notizia a seguito di una risonanza magnetica sostenuta nella giornata di sabato che ha evidenziato la lacerazione alla pianta del piede destro, ovvero l’aggravarsi di una condizione che aveva già dato fastidio a Brogdon nell’ultimo mese, portandolo anche a saltare in via precauzionale la partita di inizio marzo contro Utah.