Rocambolesco finale a New Orleans: i Suns pareggiano a un secondo dalla sirena con una tripla di Josh Jackson, i Pelicans chiamano un timeout che non hanno a disposizione e regalano così tiro libero, possesso e partita a Phoenix
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New Orleans Pelicans-Phoenix Suns 136-138 OT
Una partita divertente, un testa a testa tra due squadre che hanno ben poco da perdere e un finale compromesso da una scelta sbagliata difficile da accettare a livello NBA. Phoenix vince dopo un tempo supplementare grazie ai 40 punti e 13 assist di Devin Booker, a cui si aggiungono i 32 e sei rimbalzi di Kelly Oubre Jr. e i 19 di Josh Jackson in uscita dalla panchina. Ed è proprio la quarta scelta assoluta del Draft 2017 a prendersi il tiro più importante del match, mandando a segno la tripla che regala il pareggio a quota 136 ai Suns con poco più di un secondo da giocare. Sembra il preludio a un secondo tempo supplementare, se non fosse che Alvin Gentry senza pensarci troppo decida di chiamare timeout, convinto di poter mettere in piedi qualcosa di convincente nell’ultimo secondo di partita per vincerla. Il problema è che i Pelicans non ne avevano più a disposizione; una violazione del regolamento che porta a una sanzione chiara: tiro libero in favore degli avversari (oltre al possesso di palla perso), che con Booker segnano il punto che vale poi il successo. “La bellezza dello sport sta tutta qui: non sai mai cosa possa accadere – sottolinea il n°1 dei Suns – siamo entrati in spogliatoio dopo la gara che ancora non ci rendevamo conto di cosa fosse accaduto. L’unica cosa certa era la vittoria, e questo basta”. Un episodio che ha subito riportato alla mente di molti quanto successo a Chris Webber nel lontano 1993: finale del torneo NCAA, Michigan sotto di due punti contro North Carolina e nei secondi finali il giocatore poi scelto dagli Orlando Magic (e subito girato agli Warriors) chiama timeout senza sapere che erano finiti quelli a disposizione della sua squadra. Palla, partita e soprattutto titolo collegiale perso. Questa volta invece l’errore di Gentry è costato “soltanto” una sconfitta in regular season: “Ero convinto di avere la possibilità di gestire quel possesso, di poter disegnare qualcosa per vincerla. Mi sono totalmente dimenticato: è tutta colpa mia”. Nel bilancio complessivo della stagione di New Orleans, un highlights che racconta molto bene una regular season da archiviare il prima possibile.