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NBA, corsa playoff, si fermano Detroit, Brooklyn e Miami: Orlando ne approfitta

NBA

I Magic battono i Knicks e passano dal 9° al 7° posto della Eastern Conference, approfittando della sconfitta di Detroit contro Indiana e dei successi di Toronto e Boston contro Brooklyn e Miami. Charlotte vince e continua a sperare. Finisse oggi la regular season, la squadra di Wade sarebbe fuori dai playoff

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Detroit Pistons-Indiana Pacers 89-108

L'assenza di Blake Griffin pesa non poco sulle dinamiche e nella resa di una squadra come Detroit, attualmente sesta forza a Est, ma ancora costretta a dover lottare con le unghie per conquistare un posto ai playoff. Farlo per la terza gara in fila senza l'ex All-Star dei Clippers non è semplice - il ginocchio sinistro continua a essere dolorante - a maggior ragione se dall'altra parte c'è Indiana - già qualificata, ma a caccia del fattore campo nel primo turno nel testa a testa contro Boston (tra due giorni l'ultimo scontro diretto che definirà i contorni e il piazzamento di entrambe). Alla sirena finale sono 21 punti per Thaddeus Young e 17 a testa per Bojan Bogdanovic e Myles Turner, in un match in equilibrio per un tempo, ma sempre in controllo per i Pacers. Il migliore (almeno a livello statistico) è Andre Drummond, che chiude con 28 punti, 19 rimbalzi - 66esima doppia doppia stagionale, record di franchigia eguagliato - e tirando 11/16 dal campo; una delle poche buone notizie in casa Pistons, oltre alle contemporanee sconfitte di Brooklyn e Miami. Gli Heat, attualmente noni, distano però soltanto una partita da Detroit, in un calderone dal quale usciranno i nomi e le posizioni delle qualificate soltanto tra una settimana. Indiana invece dimostra ancora una volta di poter fare di necessità virtù (22-21 il record senza Victor Oladipo in questa regular season), tornata a mettere due vittorie in fila - entrambe contro i Pistons nel giro di 48 ore - dopo qualche settimana complicata.

Orlando Magic-New York Knicks 114-100

"Non possiamo preoccuparci più di tanto del risultato delle altre squadre. Sappiamo che vincendo le prossime tre partite ci ritroveremo in una buona posizione di classifica. Conta solo quello". Terrence Ross ha ragione, ma mai come questa volta i Magic possono sorridere a fine gara, dando un'occhiata ai risultati raccolti da Detroit, Brooklyn e Miami: tutte sconfitte. Un filotto ideale per Orlando, che in meno di un'ora passa dal nono al settimo posto a Est, a mezza gara di distanza dai Pistons un gradino più su. Merito dell'All-Star Nikola Vucevic che chiude con 29 punti e 13 rimbalzi, a cui si aggiungono i 23 in uscita dalla panchina del già citato Ross. Le sue tre triple in fila sul finire di terzo quarto segnano la gara in favore dei Magic, che salgono in doppia cifra di vantaggio e si sbarazzano di un avversario che non aveva in realtà molta voglia di dar fastidio. I Knicks infatti sono già in vacanza da un po', con l'ex di giornata Mario Hezonja come unica eccezione - autore di 29 punti, 22 dei quali arrivati nel secondo tempo; ultimo a mollare in una sfida da 21 punti per Kevin Knox e davvero poco altro. "Ho apprezzato l'atteggiamento dei miei ragazzi, la voglia che ci hanno messo una volta arrivati qui a Orlando, nonostante la nostra stagione complicata e tutte le difficoltà". Coach Fizdale sta finendo le frasi di circostanza; per sua fortuna anche la regular season ormai sta volgendo al termine.

Brooklyn Nets-Toronto Raptors 105-115

I Nets ci hanno provato in tutti i modi, scegliendo il quintetto super-piccolo, mandando sul parquet ben quattro tiratori pur di allargare il campo e trovare ritmo in attacco. Una scelta per mettere alle corde la difesa dei Raptors, che tuttavia ha messo in crisi la difesa al ferro dei padroni di casa. Con quel quintetto, difficile pensare di tenere a bada contemporaneamente sia Kawhi Leonard, che Pascal Siakam e Serge Ibaka. Davvero troppo, con il n°43 dei Raptors che chiude con 28 punti e dieci rimbalzi, a cui si aggiungono i 26 e nove rimbalzi dell’All-Star ex-Spurs i 23 in uscita dalla panchina del congolese di passaporto spagnolo. Toronto passa così in vantaggio nel primo quarto (34-22 di parziale) e non si volta più indietro, nonostante Brooklyn non si stacchi mai del tutto nel punteggio. Per i canadesi è il quinto successo in fila, mentre i Nets incassano così il quarto ko nelle ultime cinque sfide. Il momento peggiore per un brusco rallentamento del genere, nonostante i 27 punti, sette rimbalzi e sei assist di D’Angelo Russell – uno dei cinque giocatori in doppia cifra alla sirena finale. Il successo dei Magic complica i piani dei ragazzi di coach Atkinson, settimi ex-aequo proprio con Orlando, con una sconfitta in più dei Pistons, ma nessuna di vantaggio rispetto a Miami. Il testa a testa dunque resta serrato: la prossima gara a Milwaukee potrebbe cambiare nuovamente la situazione.

Miami Heat-Boston Celtics 102-112

Nella lista delle buone notizie, oltre alla vittoria, i Celtics sanno di poter sorridere per l’ottima prova di Gordon Hayward. Un giocatore in crescita, in grado di performare nel migliore dei modi nel momento più indicato della stagione. L’ex Utah Jazz segna 25 punti, otto rimbalzi e cinque assist a cui si aggiungono i 23 di Kyrie Irving fondamentali per allontanare negli ultimi minuti Miami, prendersi una vittoria dal sapore di fattore campo e inguaiando gli Heat. I biancoverdi infatti rispondono immediatamente al successo a Detroit dei Pacers, continuando a braccetto con Indiana (entrambe le squadre con il record 47-32) in vista dello scontro diretto tra 48 ore. I padroni di casa invece si mantengono a galla grazie ai 21 di Dion Waiters, prima che la spinta arrivi dalla panchina con i 18 e 15 rimbalzi di Hassan Whiteside e i 17 con sette rimbalzi e sei assist di Dwyane Wade (alla penultima sfida di regular season in casa). Non basta però a evitare una sconfitta che complica le cose, con Miami adesso a quota 40 sconfitte – le stesse di Orlando e Brooklyn, che però hanno giocato e vinto una partita in più. Nulla di irreparabile ancora, ma dal prossimo match a Minneapolis è vietato sbagliare.

New Orleans Pelicans-Charlotte Hornets 109-115

Sono sempre meno quelli che credono che Charlotte riuscirà a ritornare definitivamente in corsa per un posto ai playoff, ma tra quelli c’è sicuramente Kemba Walker, alla guida degli Hornets nel momento della rimonta nel quarto periodo a New Orleans. L’All-Star di Charlotte segna 21 dei suoi 32 punti totali negli ultimi dieci minuti, mantenendo ancora vive le speranze e allontanando di qualche giorno l’aritmetica condanna dei suoi. “È naturale per me battermi fino all’ultimo istante dell’ultima partita. Perché mai dovrei arrendermi?”. Difficile dargli torto, mentre dall’altra parte non bastano i 34 punti e 11 rimbalzi di Julius Randle. Se per caso ve lo stesse chiedendo la risposta è no, Anthony Davis non ha giocato e con ogni probabilità non lo farà più nella prossima settimana, sperando di aver definitivamente chiuso la parentesi con i Pelicans che al momento ha avuto come risultato soltanto quello di tenere fuori per tre mesi uno dei giocatori più forti e piacevoli da vedere dell’intera Lega. Un vero peccato.