La leggenda dei Dallas Mavericks ha giocato la sua ultima partita in carriera sul campo dei rivali storici dei San Antonio Spurs, sommerso dall'affetto di un pubblico teoricamente avversario. A guidare le celebrazioni uno scatenato Gregg Popovich, che gli ha concesso un ultimo uno-contro-uno per l'ultimo possesso della carriera
Se c’è un campo NBA sul quale sarebbe stato giusto chiudere la carriera di Dirk Nowitzki, la seconda scelta dopo quello di Dallas sarebbe stato probabilmente quello dei San Antonio Spurs. Un po’ per la vicinanza rispetto a Dallas (che ha permesso a tanti tifosi di essere presenti anche all’ultimissima gara, dopo quella tra la sua gente), un po’ per le tante battaglie ai playoff tra le due squadre (tra cui la memorabile finale di conference nel 2006 conclusasi solo al supplementare di gara-7), un po’ per l’assoluta classe che gli Spurs dimostrano in queste occasioni. E i nero-argento si sono impegnati per celebrare al meglio uno dei loro grandi rivali, dedicandogli un video-tributo di un minuto e mezzo che ha portato Dirk subito alle lacrime. “Nei primi 20-30 secondi mi sono trattenuto, dicendomi ‘Beh, carino’. Poi è venuto fuori tutto, non so perché. Non solo hanno mostrato gli highlights della mia carriera, ma anche le immagini in cui battevo gli Spurs, che rende tutto ancora più incredibile” ha detto la leggenda dei Mavericks. Il quale ha poi concluso la sua partita con 20 punti e 10 rimbalzi, ricevendo un’ovazione a ogni suo ingresso in campo o tocco di palla, con sospiri di delusione quando le sue conclusioni non trovavano il fondo della retina. Nowitzki ha ricevuto addirittura cori di “MVP” da parte del pubblico, anche perché in molti sugli spalti vestivano la maglia numero 41 – sintomo che c’erano parecchi tifosi dei Mavericks sugli spalti.
L’ultima a San Antonio tra l’ovazione del pubblico
"È stato fantastico anche stasera, sembrava quasi di giocare in casa onestamente" ha detto dopo la gara. "Visto che l’ultima non è potuta essere a Dallas, questa conclusione è stata perfetta ugualmente. Questa squadra è sempre stata una sorta di fratello maggiore: continuavano a batterci, poi abbiamo trovato il modo di superarli nel 2006. Per me è una delle migliori serie di cui ho fatto parte, probabilmente la miglior pallacanestro che io abbia giocato in vita mia". Forse è anche per quello che Gregg Popovich lo ha trattato con tutti gli onori, abbracciandolo prima e dopo la partita e dicendogli all’orecchio che è stato un onore affrontarlo da avversario. “Tutti, dai giocatori ai tifosi fino agli allenatori e lo staff hanno potuto assistere alla storia vedendolo giocare un’ultima volta” ha detto coach Pop dopo la gara dominata dagli Spurs. “Ha giocato una bella partita, che è grandioso. Anche se non mi sorprende che lo abbia fatto”.
Quell’ultimo, memorabile tiro e il video di Steve Nash
L’ultimo possesso, in particolare, è stato meraviglioso: Popovich dalla panchina si è sbracciato con i suoi per impedire che portassero un raddoppio su Nowitzki, lasciandolo isolato in punta per un ultimo uno contro uno. A quel punto il tedesco ha tirato sopra il braccio proteso di Drew Eubanks, mandando a segno il suo ultimo tiro in carriera a 49.7 secondi dalla fine e venendo sostituito subito dopo tra i cori del pubblico esultante. “Si è divertito un sacco stasera, sono molto contento per lui” ha concluso Popovich. La degna conclusione della carriera straordinaria di uno dei più grandi di sempre: “Questa stagione è stata molto lunga e difficile per le condizioni della mia caviglia, perciò da un certo punto di vista sono contento che sia finita” ha detto facendo il punto sulla sua 21^ annata in NBA, tutte con la stessa maglia. “È una sensazione agrodolce, ovviamente. Dicono sempre che un atleta muoia due volte. È dura lasciar andare una cosa che ami così tanto, che hai fatto sostanzialmente per tutta la tua vita, che hai vissuto e respirato per oltre 20 anni. Ci saranno un po’ di mesi difficili, forse anni, ma ho cercato di godermi al massimo gli ultimi 21 anni”. E noi tutti lo abbiamo fatto con lui come se fosse una splendida favola, come quella raccontata dall'amico Steve Nash in uno splendido video animato di ringraziamento del suo sponsor tecnico che potete vedere qui sotto.