Ultimi verdetti dall’ultima notte di regular season. A Ovest Denver rimonta Minnesota e con un parziale finale di 15-0 si tiene il secondo posto. Portland con le seconde linee supera Sacramento e sale al terzo, costringendo Houston al quarto posto. A Est Detroit batte New York e stacca l’ultimo pass per i playoff, con Charlotte che perde in casa contro Orlando nonostante i 43 di Kemba Walker
PLAYOFF NBA: IL TABELLONE DEFINITIVO
Denver Nuggets-Minnesota Timberwolves 99-95
Dopo il tremendo finale della scorsa stagione, quando Denver e Minnesota si sono giocate l’ultimo posto disponibile ai playoff in uno spareggio finito al supplementare, i T’Wolves stavano per tirare un altro brutto scherzo ai Nuggets. Pur senza avere a disposizione Karl-Anthony Towns, gli ospiti erano avanti di ben 11 lunghezze a poco più di tre minuti dal termine, mettendo Denver con le spalle al muro perché con una sconfitta avrebbero perso il secondo posto a Ovest. Così però non è andata, perché guidati dai 29 punti con 14 rimbalzi di Nikola Jokic e i 17 di Jamal Murray i padroni di casa hanno confezionato un parziale di 15-0 che ha ribaltato completamente la partita. Con questo successo Denver si mantiene quindi al secondo posto: al primo turno dei playoff affronteranno i San Antonio Spurs.
Portland Trail Blazers-Sacramento Kings 136-131
Che ne sia consapevole oppure no, coach Terry Stotts ha dato vita a uno dei tabellini più surreali di questa lunghissima stagione NBA. L’allenatore di Portland ha schierato solamente sei giocatori in tutta la partita, con l’unica riserva Zach Collins che ha giocato solo 13 minuti. I titolari sono stati così spremuti fino all’osso, con i tre esterni (Anfernee Simons, Gary Trent Jr. e Jake Layman) che hanno disputato tutti i 48 minuti senza mai uscire e i due lunghi (l’ex Skal Labissiere e Meyers Leonard) comunque sopra quota 40. Incredibilmente, però, la gara è andata in maniera opposta rispetto a quanto ci si sarebbe potuti aspettare: invece di partire forte e calare alla distanza, gli stakanovisti di Portland hanno rimontato con un secondo tempo assurdo da 74-44, rimontando 28 punti di svantaggio e vincendo una gara a suo modo importantissima. Con questa vittoria delle seconde linee (guidano i 37 punti di Simons e i 29+15 di Labissiere), i Blazers chiudono al terzo posto a Ovest, evitando quindi l’eventuale incrocio con Golden State al primo turno e affrontando gli Oklahoma City Thunder al primo turno di playoff. Ai Kings, che si sono adattati in fretta allo spirito della partita tenendo i titolari in campo per meno di 18 minuti, il migliore è Marvin Bagley con 20 punti e 9 rimbalzi.
Milwaukee Bucks-Oklahoma City Thunder 116-127
Con il miglior record della NBA già assicurato, anche coach Budenholzer ha dato ai suoi titolari un’ultima serata di riposo, con Giannis Antetokounmpo, Eric Bledsoe e Brook Lopez in borghese e il solo Khris Middleton mandato in campo. C’erano decisamente più motivazioni per OKC, che pur dovendo fare a meno di Paul George aveva bisogno di una vittoria per evitare Golden State al primo turno di playoff. Detto, fatto: con Russell Westbrook autore della sua 34^ tripla doppia stagionale (15 punti, 11 rimbalzi e 17 assist), i Thunder si sono tolti lo sfizio di segnare 23 triple di squadra e distribuire 40 assist, entrambi record nella storia della franchigia. Il miglior realizzatore è stato Dennis Schröder con 32 punti, seguito dai 28 di Jerami Grant per conquistare la quinta vittoria consecutiva e il sesto posto nella Western Conference: al primo turno se la vedranno con i Portland Trail Blazers dell’ex Enes Kanter. Ai Bucks rimangono giusto i 21 punti in 17 punti di Middleton e il career-high da 29 punti con 13 assist di Tim Frazier, oltre ai 21 di Bonzie Colson e la doppia doppia da 18+17 di D.J. Wilson.
New York Knicks-Detroit Pistons 89-115
Una vittoria è serviva e una vittoria è arrivata per i Detroit Pistons, a cui serviva un ultimo successo contro la peggior squadra della NBA per assicurarsi l’ottavo posto a Est. La squadra di coach Casey fin dall’inizio non ha lasciato dubbi sulla volontà di riuscirci, veleggiando fino a una facile vittoria con i 27 punti di Luke Kennard, i 21 di Reggie Jackson e i 20+18 di Andre Drummond per sopperire all’assenza di Blake Griffin, alle prese con un ginocchio in disordine. Non che servisse, in effetti: dopo un primo quarto nel quale hanno guidato anche di 16 punti, il vantaggio dei Pistons si è esteso a +27 e infine a +40 nell’ultimo quarto, staccando il pass per Milwaukee dove apriranno la loro serie di primo turno ai playoff. “Stiamo costruendo qualcosa di speciale, questo è il primo passo” ha detto coach Casey. “Non siamo dove vogliamo essere, e nemmeno dove eravamo un tempo, ma ci arriveremo”. Per i Knicks ci sono I 16 punti di John Jenkins in una partita in cui sono stati battuti 56-33 a rimbalzo.
Charlotte Hornets-Orlando Magic 114-122
Con la vittoria di Detroit mai in discussione, a Charlotte non sarebbe servito neanche vincere la sfida interna contro Orlando per avere una speranza. Nonostante contro i Magic sia poi arrivata una sconfitta, Kemba Walker ci ha tenuto a dare tutto quello che aveva segnando 43 punti in quella che potrebbe essere stata la sua ultima partita a Charlotte. Tutti sanno infatti che il playmakers sarà free agent a fine anno e le sue parole non sono state esattamente rasicuranti: “Non sono sicuro di cosa succederà. Ho tanto tempo prima ancora di cominciare a pensarci. Io e il mio agente insieme alla mia famiglia ne discuteremo al momento opportuno”. Il fatto che dopo la partita si sia fermato a salutare alcune persone, però, non depone in favore alla sua permanenza, anche perché le possibilità che la squadra migliori molto più di così non sono così ampie. Ha un po’ più potenziale Orlando, che grazie ai 35 punti di Terrence Ross (massimo stagionale) e i 27 di Aaron Gordon si è assicurata il settimo posto nella Eastern Conference: al primo turno affronteranno i Toronto Raptors. Nota a margine: si interrompe a 17 la striscia di apparizioni consecutive di Tony Parker ai playoff.
Memphis Grizzlies-Golden State Warriors 132-117
Se il nome di Jevon Carter non vi dice niente, siete giustificati – anche perché segnare tanti punti non sarebbe la sua occupazione primaria. Il rookie dei Memphis Grizzlies si è tolto la soddisfazione di metterne a referto 32 (8/12 da tre) contro i campioni in carica, seguito da Justin Holiday che ha chiuso con 22, Bruno Caboclo che ne ha aggiunti 21 e dalla terza tripla doppia in quattro gare di Delon Wright (13+11+11). Agli Warriors privi di Steph Curry, Draymond Green e DeMarcus Cousins interessava giusto non guastare il ritmo delle proprie stelle, con Kevin Durant e Klay Thompson che hanno chiuso rispettivamente con 21 e 19 punti disputando solamente il primo tempo prima di accomodarsi in panchina. D’altronde non c’era più niente per cui giocare: già certa del primo posto a Ovest, Golden State affronterà gli L.A. Clippers di Danilo Gallinari al primo turno dei playoff.
L.A. Clippers-Utah Jazz 143-137 OT
Le vittorie di Oklahoma City e San Antonio non avevano lasciato più opportunità ai Clippers per evitare Golden State al primo turno, perciò il “season finale” contro Utah si è trasformato in fretta in una celebrazione dello storico telecronista Ralph Lawler, che per 40 anni ha raccontato le imprese (poche, per la verità) dei Clippers. E le due squadre in campo gli hanno regalato cinque minuti extra prima della meritata pensione, con Montrezl Harrell che ha guidato sette compagni in doppia cifra chiudendo con 24 punti. Tra questi anche Danilo Gallinari, autore di 13 punti con 4 rimbalzi e 5 assist in poco meno di 25 minuti, mentre il migliore del quintetto è stato Ivica Zubac con 22+11. Bisogna però dire che i Jazz hanno presentato una versione ridotta del proprio potenziale, tenendo a riposo i vari Mitchell, Gobert, Favors, Korver e Rubio in vista del primo turno di playoff che li vedrà affrontare Houston. A togliersi le maggiori soddisfazioni è stato allora Grayson Allen, che ha chiuso con 40 punti (11/30 al tiro, 5/13 dall’arco e 13/14 ai liberi) davanti ai 24 di Georges Niang.
San Antonio Spurs-Dallas Mavericks 105-94
Anche a San Antonio la partita ha lasciato rapidamente spazio alla celebrazione di Dirk Nowitzki, alla sua ultima partita in carriera in NBA. La leggenda dei Dallas Mavericks ha salutato i parquet della lega chiudendo con 20 punti e 10 rimbalzi, una partita di pregevole fattura per un giocatore straordinario e giustamente celebrato anche da una franchigia che gli è stata a lungo rivale in carriera. Il tutto esaurito di San Antonio ha accompagnato il tedesco con cori di “MVP” per tutta la partita, nonostante ci fosse da applaudire anche la prestazione da 34 punti e 16 rimbalzi di LaMarcus Aldridge che ha deciso la sfida. Per Marco Belinelli solo due punti in 17 minuti uscendo dalla panchina, mentre DeMar DeRozan ne ha realizzati 19 per dare agli Spurs un successo che ha confermato il settimo posto a Ovest, mettendo in programma la trasferta a Denver dove cominceranno i playoff nel weekend.
Atlanta Hawks-Indiana Pacers 134-135
Anche con un sacco di riserve in campo le partite della NBA possono essere divertenti, come hanno dimostrato Atlanta e Indiana dando vita a una sfida che si è risolta solo nel finale. A deciderla sono stati tre tiri liberi della guardia dei Pacers Edmond Sumner, che a tre decimi dalla fine ha segnato tutti i tiri a disposizione per operare il controsorpasso ai danni degli Hawks, che erano passati in vantaggio grazie a una tripla di Taurean Prince a 1.1 secondi dal termine. Per Indiana, che al primo turno affronterà Boston, ci sono i 28 punti con 10 rimbalzi di TJ Leaf e i 27 di Tyreke Evans, mentre per gli Hawks spiccano i 23 di Prince e Trae Young, oltre alla doppia doppia da 20 punti e 25 rimbalzi di John Collins. In un periodo di addii, se non altro questa non dovrebbe essere stata l’ultima partita di Vince Carter: il veterano ha espresso la volontà di giocare ancora un anno, e Atlanta sembra disposta ad accontentarlo.
Philadelphia 76ers-Chicago Bulls 125-109
Con tutti i titolari tenuti a riposo, a tenere banco a Philadelphia sono le condizioni del ginocchio di Joel Embiid. Il centro infatti potrebbe anche saltare la prima dei playoff contro i Brooklyn Nets, anche se non è in dubbio la sua partecipazione nel corso della serie contro i Nets. Di fatto a Philly non si è parlato d’altro, con il risultato della sfida finale con Chicago passato in quarto o quinto piano, visto che anche i Bulls hanno mandato in campo le terze linee attorno al veterano Robin Lopez. Il migliore è stato Walt Lemon con 20 punti uscendo dalla panchina, ma non sono serviti per fermare i sei giocatori in doppia cifra dei Sixers guidati dai 20 di Jonathon Simmons e i 18 a testa di Boban Marjanovic e TJ McConnell.
Brooklyn Nets-Miami Heat 113-94
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